martedì 1 marzo 2016

Once I was the Dreamer



Once I was the Dreamer

Now my dreams are past and gone

like the Waves along the Shoreline

to the Isle that is no one


Ho deragliato. In un crescendo d'esplosioni, ebbra di gioia e cupa di disperazione, sgorga l'urlo liberatorio e frano. Sempre più in basso. So, son certa, ci sarà un appiglio, ma lo evito accuratamente. A volte è bello ignorare la salvezza. Ci si sente liberi di rovinare. Free from their disillusioned minds. Fra eterne contraddizioni all'ombra di qualche rassicurante sostegno esterno. S'assottiglia l'enfasi in un dolce, tragico finale, quasi ricamato finemente, su stratificazioni e stratificazioni di dolore reale o immaginario. È un arabesco onirico, preludio alla drammatica impennata, una elastica, cadenzata ultima fuga. Dopo l'eccitazione la rasserenante caduta.


Solo recitando la propria infelicità si può superarla.

Elias Canetti.




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