Busso alla porta dei ricordi. Ed ecco, da cenere di tempo, mi balzi tu, a colori vivaci. Buia, era la notte. Popolata di fantasmi che celebravano degnamente l'anniversario della sua morte. Avevano raccolto i nomi più prestigiosi, e tutti emulavano i fasti della sua opera, pur riconoscendo, mai, mai avrebbero potuto rivisitare se non richiamando, evocando il grande nome e suscitando così inevitabilmente pianto e magra consolazione.
Sono incuriosita oggi, sento la mancanza. Snocciolo e ozio, rimango affascinata da nuove creature e novelli creatori, ma me ne distraggo subito, essi vivono in una dimensione parallela che mai potrà congiungersi carnalmente con la semplice magnificenza sua, firmata con sangue e brandelli, con lacrime e sudore, con graffi e liquido seminale.
C'è nel contatto umano un limite fatale,
non lo varca né amore né passione,
pur se in muto spavento si fondono le labbra
e il cuore si dilacera d'amore.
Perfino l'amicizia vi è impotente,
e anni d'alta, fiammeggiante gioia,
quando libera è l'anima ed estranea
allo struggersi lento del piacere.
Chi cerca di raggiungerlo è folle,
se lo tocca soffre una sorda pena...
ora hai compreso perché il mio cuore
non batte sotto la tua mano.
Anna Achmatova
Spicca e spacca il velo ed emerge ufficialmente a sovrano incontrastato delle mie memorie sopite e interrotte, coito spasmodico che risveglia e scuote, me, ormai adusa a cimentarmi nei suoni tradizionali degli amplessi, sussurrati, urlati o sfumati. Rompe il silenzio perdurante con un funambolico e sorprendente verso iniziale, rilegge in chiave moderna il mio piacere dormiente e dà vita a un più ampio respiro melodico. In piedi, fremente, adorante, applaude, festeggiamo…
L'amore è sutura,
non benda.
Non scudo
sutura.
Marina Cvataeva
In alto Autumn wood - Donald Ayres, frase iniziale Lionello Fiumi