Amm - Ammmusic 1966 - George Russell, Ezz-thetics - Thougths/Round Midnight
Ogni sorta di cose sarà bene
quando lingue di fuoco s'incurvino
nel nodo di fuoco in corona
e il fuoco e la rosa siano uno
Thomas Stearns Eliot
Scruto impassibile il lungo, nero vuoto che mi separa dal mondo. Non ho mai tentato di aprire la porta lì in fondo. Il giorno che vedrà la luce o la precipitazione nell'immenso giaciglio m'appartiene e m'affascina sin d'ora. Giungerà il tempo mio a distorcermi lentamente come un crampo subdolo, seguiranno silenti, microscopiche voci suadenti e allo stesso tempo spaventose. Vedrò l'esplosione come uno spruzzo unitario giocato sui colori... come potrebbe essere altrimenti? Li sentirò pastosi, densi, pesanti, mi farò inglobare nella composta fusione e vi sprofonderò appagata e felice. Sì. Sorprendimi se vuoi. Potrai assistervi, certo. Ti lascio un posto in prima fila a suggerire all'esecutore l'isteria del momento. Sarai ammesso ad aggiungere particolari nuovi, abbandonata sul pavimento delle quinte la solitudine, sarà l'armonia corale... Sarà, ma per improvvisazione, maneggiato con cura ed esasperato, lo strumento corpo verrà slanciato in un lancinante urlo di delirio angosciante per i più. Me ne priverò finalmente, io eterna astratta spiritualizzazione, leggera e pericolosamente funambola prenderò parte all'ennesima burla quantomai ambiziosa e solenne: parteciperò alla mia personale, l'esposizione frammentaria esasperante. Non fermarti. Passa oltre. Non è opera da ammirare. Rifiuterebbe la critica, ti sputerebbe indietro l'estasi. Nell'infinito sequel di dialoghi tra me e me, tra me e te, tra me, te e la natura umana, ho tratto istruzioni mai indispensabili, foglietti ripiegati e stropicciati puntualmente buttati o riciclati per memo smarriti. Non voglio cader preda del nichilismo morale, son capace di tirar fuori l'io dall'involucro inutile e puzzolente di stantio, ogni volta più veloce, sempre più immediato. Non son mai stata un fumetto innocuo. Vivo e mi estendo al di fuori dei margini, torturo il bianco, lo riempio di materia paranoide e lo angoscio di giallo delirante. Il sollievo cede il posto a una profonda voragine d'inquietudine e paura. Le tue, e la mia identità in attesa del tempo diluito e smarrito si tende a raccogliere un presente indeterminato ed eterno. Vieni... Vengo.
lanciò l'amo Eustaki, Petrolio abboccò…