Pazza dal terrore e dal dolore, in corpo un unico diabolico sospetto e non riesco a trovare conforto, nessuna quiete, m'agito, stringo nei pugni e mi strappo capelli e certezze e continuo a incidere nella carne dei miei palmi una parola sola: godo. Potrei continuare sù per il braccio, ma in un secondo mi siete sopra a bloccarmi le mani afferrandomi e spingendomi sul pavimento con tutto il peso. Maledetti. Ma le gambe non riuscite, no. Continuo a strattonarvi forte. E la testa? Continuo a ruotarla in maniera innaturale. Riuscirei a divincolarmi se volessi. Ora, però, ammiratemi; lo vedete, quel guizzo improvviso negli occhi? Prima spauriti e invocanti scampo, ora si aprono e ordinano e lusingano. Sì che ci state pensando da un po'. Leggetevi pericolo, sentitevi straziati. Le mie parole, i miei suoni, minacce e terribili castighi. Scossa, onda persistente, succhio la vostra resistenza e vi trasmetto lusinghe e divinazione. Orrido e lungo il canto della sirena, vi inietto veleno sputandovi addosso tutta l'allucinazione che riesco a tirar fuori. Per un po' vi dondolate insieme a me, inchiodati, paralizzati. Vi guardo fissi, siete imbambolati, neutralizzati e ottenebrati, in mio potere. Vi contraete e vi distendete. Le dita attorno ai miei polsi, le ginocchia appuntite sul mio ventre. La voce cupa e robusta vi irretisce e la bocca si apre in un sorriso suadente, si trasforma in un ghigno violento. Un calcio sferrato ora a uno ora all'altro e riesco a catapultarvi lontano. Sbattete sul muro alle mie spalle e rimanete lì esanimi e impotenti. Perché continuo a negare l'evidenza? Dovrei accettarmi per quella che sono: lasciare che mi si creda capace, seriamente utile a soddisfare i desideri più bassi, se così si vogliano considerare. Intanto dovrete capire quanto e quando le nottate infernali siano inserite per mezzo della mia volontà nelle pratiche mie, senza furore né violenza. Son forze ignote quelle che animano i miei indistinti mugolii, son impulsi bestiali che guidano le inquietanti evoluzioni, non c'è da studiare, da osservare, non sono un fenomeno da verificare, mi si deve solo osare…
.. la tarantolata
.. la tarantolata
Le parole non sono di questo mondo
fino a quando non cadono a terra
simili a frutti o demoni.
Vilma Vargas Robles