Ho sempre creduto che dire chiaramente una cosa senza peli sulla lingua potesse arrecare offesa. Ma cosa vai a pensare. Bisogna dirle le cose, a scanso di equivoci. A volte mi guardo le mani. Temo che siano diventate foglie. Parlo, ma non mi si capisce. Dico piuttosto… e mi viene risposto che! Piuttosto che? Una pentola in ebollizione. Ecco cosa sono diventato. Un vegetale, simpatico, burlone, ma sempre vegetale. Assumo sempre più l'aspetto e il comportamento di una vecchietta arcigna, cinica e intrattabile. Umore acido. Solo, grotta delle proprie ossa. Sprezzante nei confronti dei più giovani, figli di una società incomprensibile, inconcepibile, insopportabile, degna di dileggio, cazzo significa? disprezzo. Insipida gioventù, non è in grado nemmeno di sfogliare un vocabolario. Rammolliti. Mi ci imbatto per sbaglio, perché, il più delle volte, nutro nei loro confronti una sana e consapevole.. indifferenza, ma quando capita, elenco in maniera maniacale tutta la nomenclatura botanica, i miei amati esemplari, nomi che enuncio con una tale gioia, attendo con ansia i loro enormi sbadigli e le loro scuse affrettate. C'è una grande voragine alle loro spalle. Per la furia di interrompere la conversazione non se ne avvedono minimamente. Godo. Non vorrei altro se non che venissero inghiottiti dalle stesse sabbie mobili in cui sprofondano, giorno dopo giorno; si divincolano, si agitano, come se non avessero mai letto nemmeno un semplice Tex Willer, e quel ch'è peggio chiedono aiuto a chi? A me. Potrei afferrare la mano, l'intero braccio o preferire la testa. Mi son sgraditi, ma ci si deve convincere: il nutrimento della mente è fondamentale e tutte le esperienze sono indispensabili. Nonostante cerchi di opporre resistenza risulto vinto dalla sete di sapere e roso dalla curiosità. Isolato sì, ma non stupido, né inerme. Carnivoro per scelta. Drosera Rotundifolia.
La solitudine è una cosa terribile, perché lascia che l'immaginazione dipinga fin nei particolari quel che forse non andrebbe espresso mai.
Patrick McGrath