Era uno schizzo a matita sul mio taccuino. Ci sono linee di ingressi, muri e tetti che ho fissato nella mia memoria. Ci sono gli odori di tramonti e albe e i colori di terre lontane, diverse. Mai troppo. Perché i luoghi son come le persone. Li scelgo, sono scelta, le scelgo. Anche a mia insaputa. L'ho iniziato a luglio. Lo finisco oggi. Lo manderò non so quando. È quasi impossibile che io ceda qualcosa di mio a meno che io non scelga di farlo pensando a qualcuno. Poca gente può dire di avermi veramente avuta. Anche a pezzetti. Qualcuno mi ha parlato di eternità un giorno. Confermando, se ce ne fosse stato bisogno, una mia visione: l'attimo, o gli attimi, la perfezione di una frazione di secondo, l'unicità e la non ripetibilità di quella. E si può dire che ne abbia vissuta. Ho cercato di fissarlo lì, in quel profilo e in quei capelli leggermente mossi, nelle ciglia, appena visibili, socchiuse a cercare la luce e a godere dell'ombra. Come altri miei lavori è chiaro e oscuro allo stesso tempo. Fuoco e ghiaccio. Luce e tenebra. E ora diventa tuo. Un pezzo di me che annulla la distanza, sfuma le differenze e si dona a te. È un invito sempre valido. Nei miei innumerevoli dubbi, ogni tanto, mi lascio vincere, mi faccio attraversare. Un uomo, l'uomo, mi disse che troppo fuoco e troppo fuoco alla fine si spengono… non ci credevo, ma l'ho lasciato fare.
🎧 Sandpaper kisses. Martina Topley-Bird.
Le scelte, per un po’ sembra possibile rimandarle, ma poi te le ritrovi sempre alle calcagna. E poi comprendi che hai già fatto le tue senza saperlo. Irvine Welsh.