Cos'è che ci avvicina e poi ci allontana. Dopo anni mi sembra di avere una visione abbastanza chiara. È come percepire quella distanza come incolmabile. E dopo anni non sento il bisogno di dirlo a qualcuno, col rischio non calcolato, ma la sicurezza di non essere ascoltati e compresi, ma solo prenderne atto. E dopo aver fatto i conti con la prigionia altrui, con i fantasmi altrui, averli fatti miei, perché così dovrebbe essere e così è stato, se hai voluto tanto e bene, ora li lasci. Perché chi è stato prigioniero, scegliendo di esserlo, non sarà mai completamente libero. Perché chi si è fatto guidare da inesistenze sarà inconsistente egli stesso. Sempre. Sì, sono dura. Eppure mi faccio segnare. E il segno rimane. In una ruga, in una cicatrice, in un'ombra. Prima non c'erano poi si formano. Prima non le vedevo ora sì. Le premure elargite, le premure non ricevute. Le scuse false. Le bugie. Le verità non rivelate. I sotterfugi. Gli opportunismi. Le spalle da offrire, le spalle che non hanno ricambiato… gli abbracci negati. Si è sempre stati disponibili all'ascolto. Ci si apre al confronto, ma si rimane inascoltati. Ci si ritrae. Ci si richiude. Si impara a riconoscere coloro che hanno dimostrato, coi fatti, di poter e voler restituire le attenzioni, che non hanno mai cercato giustificazioni, che non hanno mai mentito, che hanno sempre reso chiara e semplice la verità. Non fare la vittima, essere sé stessi, non vivere in funzione di qualcuno, essere indipendenti. Credevo di aver dimenticato, ma la natura di ognuno di noi si rivela a noi e agli altri. Luce accecante, fortissima. E rende evidentissimi quei segni. Sì, sono implacabile. Poco incline al sacrificio e al martirio. Non ho mai aspirato ad esser santa. Non credo a quello. Ho altre vie da percorrere e significati da esplorare, altra spiritualità da comprendere, altre fisicità da sentire. Non sono generosa. Ma lo sono stata, troppo. Con chi mi ha negato tutto. Lei. Temevo d'averla rinnegata. La mia libertà. A lei devo tutto. La mia natura. All'altrui natura tendo. Quella consapevole, quella aperta, quella scelta, a cui esprimere appieno il senso della vicinanza con abbracci, baci, strette, semplice e pura, diretta e istintiva. E il requisito fondamentale: la corrispondenza, semplice, pura, diretta, istintiva. Perché è giusto cercarla, e, soprattutto, trovarla. Perché se senti, fai sentire, se rendi felice, sei felice, perché se si è gentili, si riceve gentilezza. Perché se calcoli, soffochi, valuti, testi, menti, tradisci, neghi, respingi, provi, schiacci… l'hai fatto. Sì, sono inflessibile. Non m'importa che ci si risvegli e magicamente si invochi sincerità, stabilità, coerenza quando si è mentito, tradito, diffidato. Non importa che dopo si distribuiscano a piene mani dolcezze e possibilità, non mi importa se si elargiscano a destra e manca cure e voglie. Ad altri. Non a me. Sì, certo, si può fare, si deve.
Sempre. Passo. Chiudo.