giovedì 26 gennaio 2012

aliens

Mil è a pezzi. Preoccupazioni, marito, figli? Macché. Ricordi. Stanchezza. Sfiducia. Lavoro. Te l'avevo detto io: lascia stare, se svolti lì in fondo alla via, fai una scelta grave. Dopo non si torna indietro. Lo sai. Ma lei, è sempre stata schiva e i consigli le facevano schifo. Le bruciavano la lingua e le fischiavano le orecchie. Doveva fare di testa sua. E ha continuato a portarsi dietro nello zaino, bombolette e markers. Ad ogni buona occasione filava via e si rifugiava nel campetto poco fuori in periferia, quello adiacente alla fiera. E lì, in libertà con la musica, colorava muri grigi. Ci fantasticava sù tutta la notte e al mattino sapeva già cosa fare. Un fiore gigantesco in mezzo a una discarica. Un bimbo che gioca tra i soldati armati fino ai denti. Un clochard felice in una strada affollata da migliaia di esaltati dello shopping… Tante immagini la incalzavano, la volevano, posavano e venivano ritratte sulla monotonia e sulla mostruosità. Era brava, Mil. Sapeva dar forma al mondo surreale, lei conosceva le tecniche giuste per penetrarlo, afferrarlo, ricomporlo. Inutile cercare di sfuggirle. Riusciva sempre ad artigliare la materia inebriante e a sciogliere la pastosità di una tonalità troppo densa ed ostica e a renderla dolce sfumatura delle sue visioni. Eccole. Si scorgono, basta affacciarsi. Abbassa le palpebre e attraverso la fessura si rivede. Si sveglia prima del trillo con un guizzo genialoide. Un'ideona. Bla bla bla - oggi m'interrogano - bla bla bla - non ripeto mai ad alta voce - bla bla bla - li stupirò tutti, cazzo era Goya? Ed Ernst? Stranieri passano in strada per caso due sguardi diversi si incontrano, ed io sono te, e ciò che vedo sono io, e ti prenderò per mano per guidarti nel paese, ed aiutami a capire meglio che posso… Un fulmine a ciel sereno. Passa presto. Dura poco, quanto una scarica 500v. Bruciatura tatuata. Buio pesto. Sosta terminata. In contrasto netto col progetto distruttivo, sceglie una rotta diversa. E basta con gli schemi rigidi e finiamola con la tradizione dell'invasione. Quello vira improvviso, inverte e se la porta via. Non se ne sa più nulla. È stata rapita un giorno, in pieno giorno, mentre andava a scuola. Alla destra Grà e Giò, alla sinistra Anna e Sigi. Dietro Giù, Frà e Paolo. Sù, più sù. Cloudless everyday you fall upon my waking eyes inviting and inciting me to rise and through the window in on sunlight wings a million bright ambassadors of morning… scorcio interno, dallo squarcio fuori confuso dalle prospettive, in sovrapposizione un sorriso e un ghigno. Meglio, molto meglio. Gioco di toni e scala di sonorità. La sali, piede avanti all'altro, dentro ai solchi del disco e tocchi le vette del sublime. Quali estranei? Sto in famiglia. David Gilmour somiglia a mio zio… ritratto venuto benissimo. Mil, alias Storm Thorgerson.


inframmezzate voci lontane di pink floyd..

19 commenti:

  1. Sono situazioni che non riesco a commentare, io logorroico patentato. Mi prende un groppo, un magone, e resto in silenzio.
    Stop.

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  2. come me.. ma sulle mie ci scrivo o ci disegno: come per spingere giù o per sputare fuori. Ri-stop, ma abbraccio stretto!

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  3. sei sempre più catartica...

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    1. in questo momento soprattutto 'artica'… freddo freddo freddo e tra l'altro mi piace anche… ;) *

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    1. oh mamma, mi son persa due concerti loro! mi piace quell'immagine… molto… stormo di sognatori! si sta per librare in volo anche lui/lei, sì… *

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  5. non ritratto mai. mi premunisco col silenzio.

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  6. anch'io ci scrivo sopra... e a volte mi chiedo da quanti decenni mi sarei già fatto fuori, e nel modo più drastico e violento possibile, se non avessi questo magico dono, che da un lato mi consola e dall'altro mi "responsabilizza", perché non lo posso sprecare...

    un abbraccio

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  7. farsi rapire dall'arte, è una dote per pochi

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  8. Se vedi il Gilmour digli se viene ancora a vendemmiare da me come l'anno scorso.

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  9. Un intenso racconto di sofferta umanità.

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  10. Ci sono doni che sono innati, o come diciamo noi informatici, nativi, di default! Il tuo è quello di riuscire a condensare mille immagini tutte diverse fra loro, ma che in qualche modo portano a un unico filo conduttore. E' proprio brava Mil...ena :) :*

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    1. Oh ragazzone! ogni tanto torni e porti con te tante immagini e numeri! *

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