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Son sempre stata una mangialibri. Ne ho divorati a migliaia: alcuni nelle ore di viaggio quando riuscivo a non farmi assalire dal mal di pancia, altri seduta per terra negli intervalli tra una lezione e l'altra quando cercavo di non farmi rapire dalla voglia di girovagare senza meta, ma i più belli in assoluto li ho letti in cima a un albero quand'ero poco che settenne, li rubavo ai miei cugini e, di nascosto, celata agli occhi indiscreti e troppo moralisti degli adulti, sfogliavo e mi nutrivo di parole, e di disegni. Sì, perché quelli mi hanno conquistata subito, anzi ho imparato a decifrar le lettere nelle nuvolette (baloons) prima di varcare la soglia della mia prima classe alle elementari. Ora ci ritorno, anche se non li ho mai abbandonati. Ho pensato seriamente di frequentare una scuola di fumetto, ma poi, chissà se ho sbagliato, ho frequentato il corso di comunicazione, immaginando che fosse più completo, sognando che avrei dato una mano di freschezza al lavoro del mio fratello maggiore, gettando le basi per la costituzione di uno studio serio, professionale, creativo. I sogni si son tramutati, ben presto, in illusioni, quelle in delusioni. Le strisce si son confuse, i riquadri han assunto forme strane, irregolari, posizioni scostanti, e il senso della storia è quanto mai obliquo, non lo si segue più se non rischiando di capitombolare giù, divorati dal buio.. era il passaggio più complicato nelle mie illustrazioni, riempimenti di matita morbida, da affilare di continuo, anche i mozziconi tenuti con l'indice e il pollice umidi e luridi, o secchi e squamosi. Ma il foglio non ha mai corso il rischio di macchiarsi. E' rimasto candido, pronto ad accogliere altri sviluppi, altre opzioni, un'altra via d'uscita. Ragazzi io torno a immergermi in quelli: d'estate mi riprende la spossatezza, il distacco da quello che in nove mesi corrisponde a progetti di vita e lavoro, a desideri inespressi e rapporti congelati. Quando tutto dovrebbe sciogliersi io mi riposo, mi perdo, mi apro e decanto, mi lascio andare come al cospetto della tomba di un caro, ma chi dei due sia morto non si comprende: quel divino abbandono con dentro l'ombra. Sì, lo ricordo ancora, un bel libro, lo riprendo con piacere: il senso dell'inesistenza, dell'immobilità, del ticchettio vuoto delle lancette di nessun orologio. Guardali, sono felici, sbadigliano.
Passi di Dino Buzzati Poema a fumetti
ci si rilegge..
rileggersi, riscriversi, stupirsi e ogni tanto darsi una pacca sulla spalla quando a furia di riscriversi e rileggersi ogni tanto ci sembra quasi di capirci qualcosa:)
RispondiEliminaieri mi sono comprata un mini kit di sgorbie.
è dal liceo che non le maneggio (dunque son quasi quarant'anni), per cominciare vorrei fare un cucchiaino con del legno d'acacia, poi una ciotola con del noce.
perchè non lo so, ma vedrai che quando (e se, ma te lo auguro) andrai in pensione qualcosa che sembra essere andato in modo imprevisto si rimette al suo posto (comunque poi mi saprai dire;)
impara l'arte e mettila da parte...
EliminaMa poi torni? ....i tuoi disegni mi piacciono un sacco, sia dal punto di vista visivo,sia dalle idee che ci stanno dietro (dovrebbe essere così, ma non sempre è così ...con te sì). A presto.
RispondiEliminapure a me hanno insegnato a leggere, i fumetti.
RispondiEliminaDino Buzzati!
RispondiEliminam'incanto nel decanto : sei divina
RispondiEliminaMi ricordo sempre la domanda del mio padre, prima che egli avesse finalmente capito a quale punto essa è stata totalmente vuoto di senso. "Quando hai l'intenzioni di fare un lavoro serioso?"
RispondiEliminaMa fu soprattutto lui più tardi che teneva in un posto sicuro, i libri, ecc., che ho illustrati, per mostrarli con fierezza agli amici o vicini.
Da bambino leggevo in letto al coperto al lume di una fiaccola. Questo prima di fabbricare un sistemo abbastanza complicato con spaghi per spegnere la luce non appena che avesse sentito venire verificarmi mia madre. Aveva sempre fatto fingere di non accorgersi di nulla. Così ho molto letto anch'io allora.
ciao Mile', un saluto estivo e buona decantazione. attenzione alla carta, non è nutriente e poi contiene derivati del petrolio, meglio ingurgitare pergamene al limite, prodotto solo vegetale.
RispondiEliminaI libri sono sempre stati un cibo ottimo per la mia fame, anche se ultimamente non riesco a mangiarne quanti ne vorrei...
RispondiEliminaMa il fumottaggio è una nuova disciplina olimpica?
Milenozza Milenozza... temo di avere un bel po' di post arretrati da leggere :)
RispondiEliminaPS: si riparte!
Un abbraccio
Ale "Kermit"
Una fine gustatrice di arte , di cultura , di fantasia ,di cuore....
RispondiEliminaAspetto il tuo ritorno in auge
RispondiEliminaBenritrovati nuovi e vecchi amici! ;)
RispondiEliminaUno spettacolo tu sull'albero e ritornarci ora con lo sguardo da bambina
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