Piccola storia, come di tante è fatta la vita, divisa in tante comode mono-porzioni da portare con sé nel borsello frigo ch'è la vita stessa. Ci vuole un solo giorno per dimenticarsene. Fingi un'amnesia o la smarrisci sul serio o compi il gesto inconsulto, meglio ancora, e le spazzi via tutte insieme. Trasferisci armi e bagagli, mini-bazar zeppo poco di cianfrusaglie di ogni epoca e valore, di solito amicizie e momenti di gloria vacua. Sono uno spirito geneticamente retrò, fatta di nostalgia di un punto imprecisato del passato e perciò potrei collocarlo a piacimento in giro e appuntarlo in boh al .° paragrafo di un racconto brevissimo. Poca roba, ma l'avevo ampiamente già detto. E la location? L'hai scelta, ed è una città fatta di contrasti e fascino, per niente calorosa e romantica, vintage e laidamente languida, macedonia di simbolismi, assurdo accrocco di mura privo di porte. Niente chiavi di lettura quindi. Perdita di coscienza collettiva solida e unitaria. Finalmente l'ho trovata. È questo il teatro dell'ultimo e definitivo colpo di pennello: tiro fuori la bottiglietta dal contenuto trasparente, me la vuoto addosso e mi do fuoco. L'alcol fa miracoli. Sempre.
Volli fortissimamente rolli.
Piromane.
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