Si schiude un pensiero? sì… e io posso ascoltarlo, posso parlargli, posso vederlo mentre si esibisce in tutta la sua articolazione e la sua agilità. Posso io ammaliarlo, come lui esaspera me, alienato dal resto del mondo e malato e addolorato per non esser sempre capace di amare follemente, bastantemente sensibile per corrispondere in maniera perfetta alla sua intelligenza universale? Dannato io, vorrei vivere quel male, compenetrare il dolore e farmi ancor più in fin di vita per vedere finalmente ciò che gli altri non vedono. Organizzerò una grande festa aperta a tutti e tutti ci lasceremo andare alle sensazioni più violente, ci spingeremo sulle emozioni fino al limite massimo per continuare a comprendere, per riuscire a ragionare sul senso dell'umana speranza perché essa svanisca, perché la gioia sia strangolata, perché l'uomo flagelli il suo simile… a chi chiedere se non al diavolo? Egli saprà darmi una risposta, giacché ritenuto da sempre il responsabile di turpi gesta e l'artefice di vigliacchi contratti, a torto o a ragione.
«Tu resterai iena, ecc.», ribatte il demonio che mi ha incoronato di così amabili papaveri. «Giungi alla morte con tutti i tuoi appetiti, e il tuo egoismo e tutti i peccati capitali.»
Trovo la parola. Ossessione. Cosa posso io? Nulla, sono condannato a deludermi, a dubitare, a ricercare un significato che non è sempre consegnato facilmente, ad operare delle scelte che non sono la fine del nostro eterno fluire, e sia, che io continui in esperimenti e prove, in sbagli e sofferenze, in gioie e in ipotesi. Oppio e assenzio dell'inesprimibile avvolgetemi nel torpore irreale e richiamatemi allorquando si sia discesi infine verso l'insopportabile resa al tempo della consapevolezza che ispessisce, placa e rivela…
Ineffabile tortura in cui ha bisogno di tutta la fede, di tutta la forza sovrumana, in cui egli diventa fra tutti il grande malato, il grande criminale, il grande maledetto – e il sommo Sapiente! – Poiché arriva all’ignoto! Poiché ha coltivato la sua anima, già ricca, più di chiunque altro! Egli arriva all’ignoto e quand’anche, fuori di sé, finisse per perdere la coscienza delle proprie visioni, tuttavia le avrebbe viste!
Ho semplicemente capito che c'è un solo modo di eguagliare gli dei: basta essere crudeli quanto loro
e dispettosi
RispondiEliminaO dio Si! ;)
RispondiEliminaso di essere un'inguaribile ottimista, ma esistono anche le gioie
RispondiEliminagli dei sono sopravvalutati
RispondiElimina:D
quanto li valuti? io il giusto! nel senso che li indispettisco e li dispetto! :)
RispondiElimina@ Ruz: e sei il benvenuto! sono una pessimista che se la ride! e caschi nel discorso del valutare… le gioie! ma nel caso tra il nulla e il dolore scelgo il secondo! poi ci sono gli inguaribili ottimisti! un abbraccio!
RispondiElimina"Oppio e assenzio dell'inesprimibile avvolgetemi nel torpore irreale e richiamatemi allorquando si sia discesi infine verso l'insopportabile resa al tempo della consapevolezza che ispessisce, placa e rivela..."
RispondiEliminache bello per un attimo mi sembrava di passeggiare tra i locali di montmartre...
un saluto
Mi inchino alla poesia di questo post,anche dai commenti si può osservare una certa cultura ben presente su "petrolio e trivellazioni".
RispondiEliminaContraccambiamo nel seguire il tuo blog.
Saluti,
[blog Freedom & Travel]
Il buon vecchio Guido Morselli diceva:
RispondiEliminaDagli dèi, dobbiamo imparare perlomeno una virtù: la discrezione. Essi si comportano in ogni caso come se non esistessero.
Parole che sembrano cozzare a primo acchitto con il finale del post, ma probabilmente vogliono dire la stessa cosa.
@ Serentha&f: Trivellatori e Petrolio ringraziano e ricambiano i complimenti! avrò modo per rivolgerli direttamente su bacheca! bellissimo e interessante il vostro. :)))
RispondiElimina@ Ernest: avremmo dovuto nascere in un'altra epoca, quando forse l'arte veniva pagata meno, ma l'apprezzamento e il rispetto per quei lumi… :/ era di gran lunga maggiore. Facciamo i nostri blog come le vie che nomini tu… o andiamo per mare su caffè a vele spiegate! che bello! un saluto anche a te!
RispondiElimina@ Boccalarga: Morselli… "Spesso le cose sono dannose perché sono proibite, non sono proibite perché sono dannose. In materia di fede l'autorità religiosa sia severa, in materia di costume indulga". Sì hai centrato il punto! Mi interessa molto questo contrasto tra dogma e fenomeni sociali ed è leggendo scritti di saggisti come lui che ho messo in discussione tante 'verità'… consapevolezza della fede e incoscienza o coscienza delle visioni. Non arrivo dunque a una conclusione ché forse non voglio… rimetto in discussione ma esigerei che la chiesa affrontasse problemi nella cui risoluzione avesse un 'vero' ruolo di mediatrice e non rappresentasse ostacolo! Non la si può certo ignorare, purtroppo un ruolo ce l'ha 333)
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