Sto vivendo un'avventura al di fuori di me. L'atmosfera è quella ideale, particolare e comune. L'affinità muta. 'Non parlare'. ''Non rivestirti''. Così dirimo i conflitti. Quelli tragici. Quelli leggeri. Sempre di contrasto tra persuasione e retorica si tratta. Spesso solo confronto tra teoria e pratica, essere e divenire. Io la so fare la verità, basta che cambi pelle, basta che mi faccia fuori da sola. La frattura interiore è inevitabile. Il flusso continuo.
Parto. Durante il viaggio rammento vita, precedente. Sgomento. Scruto, scivolo attraverso le fessure del generale stato di decadenza, mi avvito su me stessa o, più facile, rimango inerme, parte di un insieme, un tutto di autosufficienza. Qualcosa mi divide da me e dalla me passata. Qualcuno, meglio. Mi scatena, opera cesura. Abisso sotto. Sopra essere ammalato. S'illumina, improvvisa al contatto con l'altro. E lì si realizza dicotomia: realtà, possibile. Prima, dopo. Si ripete, sempre: ieri dall'altro ieri. Oggi da ieri. Domani da oggi.
Che poi la verità, per me, è sempre stata sopravvalutata...
RispondiEliminala penso come te. Non hai idea di quante bugie bellissime io dica, dall'età di 4 anni
Eliminauccidendo il sesto senso e tagliandosi via da tutto... forse allora è possibile capitare in una mattina così e così...
RispondiEliminano, T., non potrei mai, quel senso è una delle poche caratteristiche, fondamentali, mie
Elimina... mah! io invece ho tenuto buono solo il non senso...
EliminaBuona Liberazione... oggi, ieri, domani, sempre ...
RispondiEliminaSe il senso della realtà esiste, e nessuno può mettere in
RispondiEliminadubbio che la sua esistenza sia giustificata, allora ci dev'es-
sere anche qualcosa che chiameremo senso della possibi-
lità, [che] si potrebbe anche definire come la capacità di
pensare tutto quello che potrebbe egualmente essere.
ROBERT MUSIL, L'uomo senza qualità, parte I, cap. IV.