Tempi giusti, di ritorni importanti in una casa tenuta vuota per mesi. Dopo una breve parentesi si torna a incidere a vivo. Chi sarà a seguire con le dita i segni, baciare le cicatrici, ridisegnare le linee, rimuovere i ricordi di passate misure, annotarne di nuove? So solo, per certo, che gl'innesti in agricoltura portano sempre nuova linfa, variazioni di un tema, apertura di un ritmo in semplicissimi come in irripetibili accordi, sfigurati dal rumore e penetrati dalla melodia di una pianta rinnovata, imperfetta, ma di rara bellezza.
Tempi distorti, di atmosfere soffocanti in lenta, inesorabile dissolvenza attraverso sventagliate e zampate graffianti. Quello che so fare meglio è picchiare forte, percuotere e sferragliare in una manciata di mesi, perdermi e riprendermi in frenetiche cavalcate o a farmi lambire dalla risacca dell'alba. So solo, quasi di sicuro, che farò tante prove e ne intuirò il risultato, perché creare contrasti e intonare obiettivi è mio mestiere. Ora la indosso. E ricomincio.
'Ti sta bene', sintesi e lungo svolgimento di un pensiero più ampio, ma aderente a tutta te stessa.
Sono periodi che vale la pena di vivere.
RispondiEliminaTe lo dice uno che di cicatrici ne ha parecchie.
E non solo sul corpo.
Sì, Dan. Le cicatrici fanno più viva la Mile.
EliminaNon solo lei.
EliminaCredo.
Devo ancora capirlo.
beato te, poi dimmi
EliminaSei sempre più sexy.
RispondiEliminama sono le tue gambe
RispondiEliminala forbice che mi taglierà
l’anima a brandelli
le alleno appositamente *
EliminaTagli, segni, anch'io ne so qualcosa.
RispondiEliminaMe ne hanno fatti tanti, me ne son fatti tanti.
Li amo tutti, e amo chi sa amarli.
I miei, i suoi.
Te li bacio, Mì
grazie, Crì, ricambio chi sa apprezzare, i segni e chi li porta.
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