What before meant.
E io so cosa sia il prima e il dopo. Questi anni me l'han mostrati. Entrambi.
È una fascinazione resistente la mia, nei confronti del muovere e muoversi: la partenza, il viaggio, il salpare, la navigazione. Il mezzo non importa, che comporti camminare, volare, pedalare, ruotare, fondamentali sono il non-luogo di continuità e il distacco dalla dimensione quotidiana, terrena, il distacco, l'annullamento e la compenetrazione. Sembrerebbe un paradosso, un contesto incoerente e distinto.
Del resto teoria e studio poco si conciliano con il profondo e complesso rapporto ch'è instaurato con la casualità. E invece, nel mio caso, è completamento del cerchio. La quadratura. Il nesso. L'approdo in vista di una successiva ripartenza. Silenziosi e vuoti. Privi di angoscia, ansia, inquietudine, convulsioni. Disincantati ci si prepara meglio, fuor da ogni prigione tra alti - le grandi aspirazioni - e i bassi - i fallimenti disastrosi, e si autodetermina il proprio stato, vitale e dinamico. Semplicemente si va.
La meta del viaggio, indefinita, ché così vuole lei, è tutta da scoprire. Oggi Più Che Mai.
Spensierata, sospesa e salutare.
I am set free.
12PM presenta “Il Portale”
16 minuti fa
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