Questa pagina è suscettibile di ricollocamento, di ricapitolamento, di ristampa. Il mio è un impulso dal quale non posso prescindere, il cuore del mio universo. Batto sui tasti superficiali del mio essere e quel che risulta, sempre, è un istante, un'astrazione, un'avventura che si dissolve non appena rimane impresso come carattere, per mezzo di font, poco allineata, per nulla incorniciata. Riusciresti a trovare un legno che possa trattenerla?
Non c'è un luogo ove possa provare un albero che mi ceda volentieri la sua anima e la sua corteccia per farne contorno al mio scrivere.
Non vi è un luogo dove possa reperire la risoluzione ai miei problemi, una fine ai miei pensieri, una eco ai miei urli.
Non trovo una terra indefinitamente perfettibile nella quale piantare ogni dolore e ogni gioia.
Sono attuale, o sono essenza irreparabilmente disgiunta da me reale e me sogno?
Lei, la mia pagina, si sottrae allo sguardo indagatore. Si rifugia nell'antro buio e lì mi chiama e mi nomina sua intima complice: Non dir nulla, non rivelar dove io sia, pena il tuo straziante dissolversi alla luce del sole!
Oh, non c'è pericolo che in me s'insinui l'equivoco del generale errore: io mi allungherò, raccoglierò e ti porrò, la magica virtù, il sentimento non manipolabile, al di fuori di ogni sospetto, l'intuizione di un attimo che si fa eternità, particolare dosato o elargito a piene mani: assaporalo e sputa il seme che possa persuadere la terra a moltiplicarlo e a diffonderlo.
Da quel momento in poi, l'operazione poetica sarà condotta alla luce del sole. Si rinuncerà a mettere sotto accusa certi uomini, che tenderanno a diventare tutti gli uomini, per via delle manipolazioni a lungo sospette agli altri, e per tanto tempo equivoche perfino per loro, alle quali essi si dedicano per trattenere l'eternità nell'attimo, per fondere il generale con il particolare.
Pagina riempiti e svuotati, fatti verità e sfavilla davanti alla buia credulità, rivelati e percorri, insieme a me, il tappeto rosso della rassegna geniale, tu trama e io regista. Rubo la scena un solo istante, solo per una breve dichiarazione: scossa anch'io dall'indipendenza del foglio, rivelo che nulla ho potuto contro il suo tentativo di rivolta… l'ho lasciato fare e ad onor del vero non avrei mai voluto opporgli resistenza. Indice e ringraziamenti.
frame da 'Close up' di Abbas Kiarostami
passo tratto da 'I vasi comunicanti' di André Breton