Freddo, caldo, freddo. Ho affondato le braccia, fino al gomito, nello sconfinato nostalgico mio abbandono. Ho urlato e pianto fino a liberarmi anche dell'eco che vagava indisturbata nel mio spazio interiore. Chi diavolo le avesse dato il permesso non ho mai saputo. Di certo non io. Son abituata a gettar via tutto ciò che non mi serva più, quello che mi dia noia. A testimoniarlo l'oscillazione della catapulta davanti alla mia finestra. Fuori tutto. Fori dappertutto. Ora m'adagio e calo il sipario. Sei lì a chiedermi l'autografo? Ma la mia mano si fa inafferrabile e raramente si accontenta della gratitudine. Urgente si fa l'emozione, lampo a rincorrermi giù dagli scalini, dentro ai corridoi. Indelebile dono, sogno di sintesi, rarità timidamente esibita, sincera affermazione tra i grandi. È l'opera prima, frutto del montaggio e dello slittamento di immagini sfocate o chiare, dormiveglia riassunti in un titolo, posizione fetale ed iniziale interiorità dell'inconscio. Resa condizionata: dono della sintesi contro originalità in dote. Si può cercare disturbo e plagio, ma in nulla riusciranno essi al cospetto della pittorica intimità dinamica e sconvolgente: spiccava sull'oceano della nursery, né rosa, né azzurro, ma viola intenso e fluttuanti calzini a righe verde squillante e rosa fucsia, alla faccia dell'immobilità dolente, ansiogena e strisciante della regola della moda e della scaramanzia. Realtà irrequieta coi ricci neri neri, concepita e definita amabile, punteggiata di ricordi e scorribande, in continua lotta, evoluta e oscillata fantasia, come sonno disturbato, potenza onirica troppo a lungo soffocata, debutta in società buttando gambe all'aria critici e fastidiosi ammiratori.
quant'è facile passar dall'io al lei…
Il futuro va pensato e ripensato… basta metter sù un disco, sfogliare un libro, svolgere una pellicola, tornare a visitare un luogo, dall'incubo passato tu, cultura, genererai figli più generosi.
RispondiElimina(Mia solita divagazione. Ma so che tu le perdoni, anzi, le apprezzi...)
RispondiEliminaNell'oceano d'infinite possibilità e suggestioni che è ogni tuo scritto, stavolta lo sgardo dell'anima m'è rimasto impigliato in quel bellissimo "né rosa né azzurro". Quando mia madre era in attesa di me, sua mamma sferruzzò una bellisssima coperta per il pargolo. Ma quando cominciò ancora non poteva sapere maschio o femmina. Quindi ebbe l'idea di un intreccio di rosa E di azzurro. Che sia anche per questo che considero M o F una formalità anagrafica? Che non accetto di dover recitare nella vita un RUOLO preciso e autolimitante, determinato non dall'anima o dal cervello, ma dall'aver avuto in dote un pistolino o due poppette?
@ ZioScriba: e i figli generosi son né azzurri né rosa come te! Non è divagazione la tua, è arricchimento del pensiero mio! Inutile dire e ripetere che la sintonia di cui parlavi tu in un commento sul tuo blog, non ricordo a quale intervento, è cosa inafferrabile, magica, ma assolutamente umana. È empatia. Un concetto col quale m'incontro spesso in questi giorni, forse perché ritengo sia una dote non comune, ma stupendamente imprescindibile e necessaria. Mi ricorda uno scritto di Terzani… ed oggi più che mai, suona e memorizza il bene mio per voi, alcuni 'ritrovati' della Cultura, madre fertile e buona, più che mai. Un abbraccio dalle poppette al pistolino XXX:D! :******
RispondiEliminaniente=risultato della mia comprenscion.
RispondiEliminama mi piace leggere, proprio come esercizio, l'azione stessa della lettura.
ah, vedi come risolvere il problema, ma un autografo me lo dovrai fare, "sallo" !! :D
@ RobyDick: ma come, non vedi che nell'esatto istante in cui io commento te, tu commenti me? Mi avanzano dei pensieri. Te li lascio. Questa son io, sei tu, è lo Zio. Bimbi diversi che diventano uomini e donne normali, della normalità di cui vorrei pieno il mondo! Il mondo che non si ferma alla prima impressione e va OLTRE, il pregiudizio, la piattezza, la morte! In una giornata dedicata alla memoria pittura, cinema e scrittura uniti contro l'impero del male! bisous ****
RispondiEliminaSAai che dovrai fare un libro prima o poi con tutte le tue riflessioni? Puoi trovarti uno scriba come Bruno Vespa (ci sarà qualcuno che glieli scrive suppongo) e mettere sul cartaceo tutto il tuo mondo.
RispondiElimina@ InneresAuge: avrò anche la possibilità di dirgliene quattro come fece l'autrice Michela Murgia? cavoli, faccio lo sforzo! 666)
RispondiEliminaA volte sembra una scrittura automatica, la tua. Molto suggestiva, ma è come camminare girando su se stessi, bendati. Cerco sempre di inseguirti, ma (troppo) spesso perdo le tue tracce. E non mi lasci neanche le mollichine di pane...
RispondiElimina@ IlGrandeMarziano: mi piacciono tutti i giochi di noi bimbi! Moscacieca che meraviglioso gioco di immaginazione! ;) Potrebbe sembrare un automatismo, ma non lo è… ho appena commentato un'amica blogger che scrive 'pesante'! Ed è proprio questo: un'implosione che precede la scintilla (potrebbe essere qualunque argomento, ricordo o sottile riferimento) e dà il via all'esplosione. A volte come lei, fatico a trattenermi, verrebbe fuori un fiume in piena… ma mi contengo. La diga ne soffre… ma ne estraggo utile energia 'pulita'! ;)
RispondiEliminaN.B. le mollichine ci sono, all'inizio nel mio primo commento e nel commento dello Zio (bravissimo)!
appunto la memoria per il futuro!
RispondiEliminagarnde il grande marziano! di te cosa dire, scrivi non in orizzontale, non in verticale ma a spirale.ci trascini nel vortice, incantai dalla bellezza stessa delle parole che scovi...da neonata avevo una tutina viola, mi domando se ha segnato il mio destino. baci
RispondiEliminaAndare oltre la prima impressione...sai Milena che è una cosa sulla quale ho combattuto sempre e continuo a combattere? Io sono per dare sempre una seconda possobilità, anche una terza se occorre! :-) Eppure nel mondo di oggi ci sono tanti pregiudizi, e la prima impressione viene studiata e analizzata dappertutto, finendo sempre con l'essere purtroppo determinante per il proseguimento della maggior parte dei rapporti con le persone con le quali hai a che fare! E a me questo, a priori, non piace!
RispondiEliminaIl tuo scritto, anzi, viaggio (lo sai che mi piace chiamarlo così) fra un elemento e il suo opposto, fra bianco e nero, mi conferma in modo inequivocabile quello che ho sempre pensato, e cioè che ho il sacrosanto diritto di modificare il mio pensiero! Normalmente la mia indole preferisce sempre farlo quando si passa da negativo a positivo!
Mitica Milena, ancora una volta...non la prima e nemmeno l'ultima eheheh!
Un grosso bacio ciao xoxoxo
La mia personale chiave di lettura sta nella tua risposta a Roby: è la risposta che cercavo anch'io.
RispondiElimina"Il mondo che non si ferma alla prima impressione e va OLTRE, il pregiudizio, la piattezza, la morte!"
Sì, è questo che manca guardandosi intorno,è questo che dobbiamo creare.
E nel mentre leggevo, arriva il commento del'ottimo Nico che completa il mio sentire!
RispondiEliminae non riuscirci al primo colpo
RispondiEliminaE' un continuo ricrearsi, riciclarsi, una specie di karma-fetale che sentiamo dentro. Non ci sono tasche uterine in cui nascondersi e riposare le membra quando sono troppo pesanti, non si rigenerano sinapsi e nauroni persi...si è sempre e solo...lenti divenire...
RispondiEliminaUn piacere ritornare a rileggerti....buon wik..iO e Alice
@ Ernest: dovrebbe essere ma non sempre è… ovvia… essenziale! ;)
RispondiElimina@ AdyHappyBorn: XXX:D a sentire 'orizzontale' in questi giorni mi viene l'ulcera! :))) grz, per lo 'spirale' e per la tutina dai colori imprevisti in comune! :)
RispondiElimina@ Nico: noi ci andiamo, noi conosciamo il viaggio… OLTRE! UN BACIONE! ******
RispondiElimina@ WebRunner: mi viene in mente una canzone del mitico Bobo Rondelli toscanaccio e simpaticissimo conosciuto in occasione dell'ottima rassegna (purtroppo solo estiva) Locus, viaggi e ritorno alla terra propria nella quale morire e rinascere! ;)
RispondiElimina@ Giardi: ci si prova, si fan tentativi! :) indifferenza facile, compassione poca! :/
RispondiElimina@ Alice&…: bel commento, prosecuzione e protesi funzionalissima! :)
RispondiEliminaBisogna leggerti così come si ascolta una voce ancestrale. Farsi trascinare dalle immagini e dai sentimenti evocati.
RispondiElimina@ AdrianoMaini: in preda all'alcol o nella fase REM! :)
RispondiEliminaè il viola, il viola il colore dell'oltre
RispondiEliminaun parto bellissimo e con incredibili suggestioni visive che hanno bisogno di unos guardo attento per essere viste...
RispondiEliminabravissima petrolio
anche se l`ermetismo di alcuni punti a volte lascia interdetti... ma forse volevi prorpio questo!
@ Eustaki: ossìììììì! stupenda fusione, inquietante e dolcissimo! ;)
RispondiElimina@ Itsas: mhhhhh… mah, non è che voglio che rimaniate interdetti! Ma chi voi? Avrete sempre da dire, e i vostri commenti non mi fanno intendere assolutamente la vostra impossibilità a cogliere l'oltre, anzi… mi piace scoprire ulteriori significati, sempre da voi suggeriti e rintracciati! :)))))
RispondiEliminaSembra scritto da Cronenberg.
RispondiElimina@ mrTambourine: azz… complimento per me, non so, quanto meritato! :)
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