Iago è tornato. Lingua di verde dipinta, tutto nero come un corvaccio. E sta sulla spalla, apprestato al tuo orecchio, Otello, inesperto e ingenuo. Bimba mia fuggi, dammi la mano, ti salvo io. Non è posto per te, questo. Salgo sul palco e ti porto via. Me lo posso permettere, spicco un salto lungo, sopra le poltrone delle dieci file che ci separano, giù dalla balconata, ridò vita alla storia e ti restituisco la libertà. Gran bello spettacolo, tutto fedele alla scrittura, rilettura fedele e sincera. Non dice bugie, perché dubiti? Non è assolutamente un sacrilego sortilegio, chi ha mai potuto farti pensare queste assurdità? È un burattinaio crudele, colui che dietro le quinte si confida con Iago, spiffera una versione interessata e quella sottile e viperina s'insinua, scivolando dalla sua biforcuta all'incredulo e oscuro innamorato. Che brutte quelle corde; strette, infilate in meccanismi precisi e cattivi, sfìlati, non siamo obbligati, possiamo recitare la parte che più ci aggrada. Non è questa vita. Taglio quei fili e ti isso sulle spalle. Inanimata tu mi sorridi e piangi. Grande è la gioia, breve è la tua vita da donna, breve quanto due lacrime lunghe. Le bacio e penso: Meglio morti che legati e prigionieri. Brabanzio ci saluta di lontano, inquadratura dolce, note delicate di mandolino.
The robbed that smiles steals something from the thief.
"Meglio morti che legati prigionieri".
RispondiEliminaSpettacolare questo post ci è piaciuto un sacco...l'uso di personaggi scontentualizzati, gustoso dvvero.
nOi ormai siamo affette da una sorta di insonnia cronica...abbiamo creato un mondo notturo e mentale in cui vagare...
Pesanti sensazioni.
Un buon inizio settimana iO e Alice
il burattinaio sarà crudele, ma anche Iago è tradizionalmente un bello st**onzo :)
RispondiEliminaA volte si ha troppa paura di cosa potrebbe accadere una volta recisi quei fili.
Un abbraccio
@ Alice&…: il mio adorato Pasolini m'ha colorato la lingua e il viso di verde per slegare per sempre quei fili odiosi! che meraviglia di film!
RispondiElimina@ Alekermit: alleati nel male. In Pasolini l'uno aveva l'espressione e i modi di fare di un impiegato innocente, l'altro aveva la faccia di uno degli attori comici italiani da me preferiti in assoluto. Non avrebbe dovuto essermi antipatico… era così geniale il regista, così verde e bravo che anche essendo Totò ci è riuscito.
RispondiEliminaUn abbraccio anche a te, Ale! :)
Soltanto sotto i tuoi piedi era notte.
RispondiEliminaEri prigione di musica,
dalla musica catturata
che tentava fuggire
in ogni tuo gesto,
ma che uscir non poteva
e s'affacciava come un bimbo
ai vetri dei tuoi occhi limpidi.
@ Giardi: come un bimbo… vedrò di tenere a mente! che calore e che musica! :) leggerò più versi suoi! grazie
RispondiEliminagrande guglielmo e grande ppp
RispondiEliminaiago: io non sono quel che sono
un suggerimento: ascolta la canzone la giulia bianca di flavio giurato
stay free
@ Eustaki: la sto ascoltando. Grazie.
RispondiEliminai fili , le lacrime.. quantifichiamo troppo quello che siamo, quello che ci tieni in vita..
RispondiEliminabrevi o lunghi che fossero, che gran bel post! :)
Bello. Bello bello.
RispondiEliminaIl testamento finale del Principe della Risata, balzatomi agli occhi dopo la lettura di un post devastantemente bello... (si potrà dire?)
RispondiEliminaTropè sei eccezionale.
@ Dani: fili e lacrime, prese a caso, mi piace questa tua associazione, di lunghezza e di durata! gran bel commento! ;)
RispondiElimina@ Silas-flannery: grz, grz, grz!
RispondiElimina@ Boccalarga: che Totò che Totò e lo dico a un suo corregionale devastantemente simpatico!
RispondiElimina:)!
RispondiEliminaScusa se non commento assai, ma più ti leggo e pur piacendomi non capisco! Sono così ignorante? O molto di più? Intendiamoci: concettualmente ci sono.
RispondiEliminaP.S.
In copertina di Blog, chi è che l'ho già vista ma non ricordo? Mandami a quel paese quando vuoi...
Allora è Ancora. Non, Ancòra. Nel senso di ormeggiare alla fonda. Di qualcosa che getti sul fondo dell'abisso, e che da quelle tenebre liquide ti tiene legato a sè. Uno dei due, l'imbarcazione, è bloccata sulla superficie del mare. L'altro, l'Ancora, pur di non farti scappare se ne sta nella melma. E ti tiene lì.
RispondiEliminaAncòra.
Yang
@ Roby: non c'è nulla da capire, o meglio non è rebus con soluzione, è un cento/mille/milioni di pezzi che ognuno può mettere insieme come vuole a comporre quel che vuole. Ed è anche quello che faccio io, faccio capolino sul mio inconscio, vengo fuori e mi nascondo.
RispondiEliminaIn copertina di blog? in cima? son io! :)
@ Yang: sarebbe lunga! Àncora, ancòra… ci si stacca, o si rimane legati quel tanto che basti a pregare il prossimo che passa di slegare… Àncora, ancòra! :)
RispondiElimina@ Ernest: ;)!!!
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