Ci sono. Sta per finire. Pochi giorni e verrò a conoscenza del risultato. È atipico, lo so, il modo in cui mi avvicino a lui. Ma son sempre stata eclettica e genero prospettive sempre nuove, figure impossibili, solidi inesistenti che ammiccano ed esordiscono solo per me. Prima sondo il terreno, faccio dei sopralluoghi, mi alieno dal resto del mondo, studio dettagli e preciso la tecnica. Chi mi capisce è bravo. Ancor di più chi mi lascia fare, senza nemmeno prendersi la briga di decifrare. Sono analisi e oggetto di ricerca; ma non rimango chiusa in gabbia con i miei simili, mi lasciano libera di vagare e di guardarmi intorno, mostro sacro e mostro il mio lavoro, riscoprendo contaminazione ed evoluzione. È un transit necessario. Varco i confini, tento rivoluzione e cerco visibilità. Prendi coscienza anche tu dell'inutilità di tutte queste barriere, eliminiamole e buttiamoci nel calderone dei rischi, qual è il maggiore? Che l'identità scompaia per creare un'univocità di intenti e l'anonimato delle generalizzazioni? Ci sto. Quanto più rumore sia! In questa non città del sogno. Il concetto si fa carne e acqua. Fluisce e consuma, amplifica e attutisce. Aperta e labirintica, sto arrivando… bagnami.
Attendo impaziente la stagione in apparenza più morta, per me più viva e attiva che esista! Nuvole che giungano a portar refrigerio e alimentazione al mio orto ed ulivi! :)
@ Il grande marziano: mi sa mi sa che siamo sulla buona strada, tranne il ferale scirocco (probabilmente sul tuo pianeta è anche peggio) si delineano all'orizzonte copiose e gonfie! :)
Generare prospettive sempre nuove è lodevole! A me ultimamente capitano sempre più spesso periodi di calma piatta assoluta quanto a creatività ed aspettative...
molto bella la linea di confine che vuoi rappresentare (lasciarti fare è un dovere oltre che un piacere), molto bella la canzone, molto bello il video...ma...indovina un po' a che cosa ho pensato quando il video è iniziato? va beh, te lo dico, anche se era facile...ho pensato questo: vanno, vengono, ogni tanto si fermano, e quando si fermano sono nere come il corvo, sembra che ti guardano come l'occhio (libera modifica, mi piace di più del malocchio)...baci cara, ciao
@ Nico: caro, ci ho pensato anch'io! embé come evitarlo! tra l'altro la tua correzione mi conduce a un'associazione di idee con un detto nostro in vernacolo: tempo nero non aver paura, tempo bianco datti alla fuga (detto in dialetto rende maggiormente, ha delle rime che in italiano scompaiono :)))
Come a little closer, come closer. So I can see you.
Illustrator not illustrious
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musatemi
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a musoduro
Di segni e di sogni.
Diecimila Me.
Tutti i mostri che ho in testa.
AMICI MIEI ATTO IV
AMICI MIEI ATTO III
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TUTTO
fuorché ogni cosa
DISLUCCHETTATEVI
13febbraio2013
amici miei - atto I
MAV c/o SPINOZA.it
sfottetevene su fu Muso
dissipatio humani generis
doll
PARALLELAmente
verrà svelata, a poco a poco, l’essenza particolare che può crearsi tra te e me, ma mai tra altre due persone - David Grossman
SCRASCIA (spinazza)
Ilva: tromba d'aria. Cos'è una definizione di Vendola?
PRIMOgiornodiSCUOLA
Perché vuoi sempre spiegare? Perché vuoi sempre scoprire che cosa c'è dietro? E più dietro ancora, sempre e solo dietro? Come sarebbe una vita limitata alla superficie? 'La rapidità dello spirito', Elias Canetti
prendi la mia mano e balliamo questo valzer, tra le volte della cattedrale, avvolgendoci come la bobina di un film straniero… - Fionn Regan
fuori dalle quinte…
cambio d'abito
azzurro finale sublime.. mio
Un'acqua corse, una speranza / da berne tutto il verde / sotto la signoria dell'estate - Vittorio Sereni
angel dust
FU muso
la mia sala da tè
collettivo-grazia-a-delinquere
dio non ha bisogno dell'arte
farmer in the city…
GAIA ONORARIA
Quasi tutti avevano in sè qualche stortura. In me, viceversa, c'era qualcosa che preferiva 'la luce' alla 'tenebra N.B.
Chi, vagabondando per i viali della città, non ha sognato un mondo che invece di cominciare con la parola esordisca con le intenzioni
e quello per cui mi riapro stelo di pallide certezze
Questo diario è il mio kief, il mio hashish, la mia pipa d’oppio. E’ la mia droga e il mio vizio. Invece di scrivere un romanzo, mi sdraio con questo libro e una penna, e indulgo in rifrazioni e diffrazioni
BadTrip
cit. Emma Peel
fase REM
No pasarán!
Meglio morire in piedi, che vivere in ginocchio.
solo un essere libero proiettandosi oltre la durata, può avere la meglio su ogni rovina
ritorno al mondo nuovo Aldous Huxley
La notte era notte e solo notte
Ma dipingere e scrivere per me sono in fondo la stessa cosa.
sono stupito dall'immenso sperpero di energie che ho dedicato a speranze del tutto vuote. Se avessi riversato altrettanta energia nel disperare, avrei forse ottenuto qualcosa
immersione
LA DONNA ALATA
perché ora conosceva il significato della paura, e per giunta nella sua forma più violenta: la paura della morte dell'essere amato, della perdita dell'essere amato, della perdita dell'amore
les herbes folles
quell'al di là di tutto
il mio nome è rosso
La fantasia fa parte di noi come la ragione… Gianni Rodari
ACCESSO NEGATO
PRENOTAZIONE EFFETTUATA
'quanto più crudelmente m'arse…'
l'oppositore
EVACUAZIONE
giornaLETTI
e non solo
mecanica de amor
letti e riletti
de profundis
il principe felice e altri racconti
il ritratto di dorian gray
Il principe Serebrjanyj
il salvacondotto
le tue lettere hanno occhi
il dottor zivago
a piena voce
la cimice
lo stormo bianco
io sono la vostra voce
Le rose di modigliani
il processo
il castello
un medico condotto
la metamorfosi
la signorina giulia
the moon is down
furore
to a god unknown
il derviscio e la morte
lettera di una sconosciuta
l'esclusa
uno nessuno e centomila
il fu mattia pascal
il diavolo sulle colline
la luna e i falò
le ragazze di s.frediano
metello
una vita violenta
ragazzi di vita
il sogno di una cosa
PETROLIO
la donna di sabbia
il libro dell'inquietudine
la strada di swann
confessioni di una maschera
lo specchio degli inganni
neve di primavera
la voce delle onde
paula
naked lunch
sulla strada
howl
Il resto di niente
Il maestro e margherita
favola inquieta
E' la ragazza con le mani più fredde e le labbra più calde che io abbia mai conosciuto
lì in fondo sembra che ci sia qualcuno ad aspettarci
semivuoto
dal nero al verde
psytrance
NIDOaCAPO
la finestra di fronte
è voce e silenzio
Provochi il mio malumore, mi conduci nel gioco cattivo del sogno e mi spingi dentro l'umido rifugio appena svoltato l'angolo. Scegliamo con cura i momenti e i luoghi, il vino e il pane, il bicchiere e le carni, apparecchiata siedi a consumare ogni istante del nostro tempo. Un giorno di festa è per noi il nostro incontro, ci fa unici e indivisi, io timido e brusco, attendo; tu ardita e morbida, mi versi generoso il succo dell'oblio. Ti scopro e ti prendo quando si fa sera, nel nero mi tendo e ti afferro, nudità aperta alla mia mano calda, irriverente e regale tu siedi sul mio trono, tutta la notte. Al mattino ci empiamo di significato, ci sveliamo verità e ci congiunge il fresco drappo. Acqua e latte ti fanno dolce, fresca, sole e cielo si aprono al nostro passaggio. Risaliamo colline, e discorriamo di noi. Tu hai cambiato il significato umano del termine vita, me ne hai reso una fetta, ora ti guardo e dietro le spalle, prego, e scaccio via l'ombra malvagia che vuol divorarti il passo.
il nero che conta
la vera prigione
Non è il tetto che perde Non sono nemmeno le zanzare che ronzano Nella umida, misera cella. Non è il rumore metallico della chiave Mentre il secondino ti chiude dentro. Non sono le meschine razioni Insufficienti per uomo o bestia Neanche il nulla del giorno Che sprofonda nel vuoto della notte Non è Non è Non è. Sono le bugie che ti hanno martellato Le orecchie per un'intera generazione È il poliziotto che corre all'impazzata in un raptus omicida Mentre esegue a sangue freddo ordini sanguinari In cambio di un misero pasto al giorno. Il magistrato che scrive sul suo libro La punizione, lei lo sa, è ingiusta La decrepitezza morale L'inettitudine mentale Che concede alla dittatura una falsa legittimazione La vigliaccheria travestita da obbedienza In agguato nelle nostre anime denigrate È la paura di calzoni inumiditi Non osiamo eliminare la nostra urina È questo È questo È questo Amico mio, è questo che trasforma il nostro mondo libero In una cupa prigione.
Spero che il risultato corrisponda alle tua aspettative. Per il resto ti lascio fare. ;-)
RispondiEliminaMi allineo al grande marziano :)
RispondiEliminaBel pezzo e bella canzone. Grazie.
RispondiEliminaAttendo impaziente la stagione in apparenza più morta, per me più viva e attiva che esista! Nuvole che giungano a portar refrigerio e alimentazione al mio orto ed ulivi! :)
RispondiElimina@ Il grande marziano: mi sa mi sa che siamo sulla buona strada, tranne il ferale scirocco (probabilmente sul tuo pianeta è anche peggio) si delineano all'orizzonte copiose e gonfie! :)
RispondiElimina@ Ernest: allineato in maniera tondeggiante! diciamo che affiancato a lui appari più basso! i marziani nella mia immaginazione sono altiiiiiiii… :)
RispondiElimina@ Alecava: grazie a te! effettivamente non poteva essere più allineato il pezzo! ;)
RispondiEliminaGenerare prospettive sempre nuove è lodevole! A me ultimamente capitano sempre più spesso periodi di calma piatta assoluta quanto a creatività ed aspettative...
RispondiElimina@ Spes: disegnando da oltre venticinque anni non posso che cercare nuove prospettive! È urgente per me! :)
RispondiEliminamolto bella la linea di confine che vuoi rappresentare (lasciarti fare è un dovere oltre che un piacere), molto bella la canzone, molto bello il video...ma...indovina un po' a che cosa ho pensato quando il video è iniziato?
RispondiEliminava beh, te lo dico, anche se era facile...ho pensato questo: vanno, vengono, ogni tanto si fermano, e quando si fermano sono nere come il corvo, sembra che ti guardano come l'occhio (libera modifica, mi piace di più del malocchio)...baci cara, ciao
@ Nico: caro, ci ho pensato anch'io! embé come evitarlo! tra l'altro la tua correzione mi conduce a un'associazione di idee con un detto nostro in vernacolo: tempo nero non aver paura, tempo bianco datti alla fuga (detto in dialetto rende maggiormente, ha delle rime che in italiano scompaiono :)))
RispondiEliminail maggiore dei rischi è trovarcisi bene. Dentro il calderone.
RispondiElimina@ Fog: finirò per cuocere! :/
RispondiEliminabel pezzo, sembra che a parlare si un uccellino in gabbia.
RispondiEliminaDirei che la tua capacità continua di catturare e lasciarsi catturare dal mondo aumenterà sempre più favolose prospettive...dinamiche s'intende.
RispondiEliminasi fa presto a dire "coccige"...
RispondiEliminacome di ce il poeta in dialetto (ma si capisce)
RispondiEliminaCome un’oliva tonda
Vorìa bagiatte el riso
in gola, a la sorgente:
bagnamme tuto el viso
in quel sasso trasparente
Come un’oliva tonda
in fondo a ‘n rivu chiaro
‘nte l’acqua che m’inonda
io perderìa l’amaro
(Franco Scataglini)
@ Happyborn: a volte lo sono! :)
RispondiElimina@ Toupie: in moto o ferma guardo! spero di veder bene! ;)
RispondiElimina@ Alekermit: XXXX:D ahia! l'anno scorso precipitò insieme a me giù per le 'gole' del raganello! :)))
RispondiElimina@ Giardi: questa detta in vernacolo pugliese è francese! Non la riconoscerebbe più nemmeno 'il' Franco! :)
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