sabato 30 aprile 2011
riflettori
mercoledì 27 aprile 2011
A.A.A. cercasi
dopo decenni di confusione, caos, esperienze atipiche, furibonde lotte col sub e tragico inconscio ancora un sacco di animali da incontrare, nulla sempre più incombente, traslochi di cuore e sempre sempre più di prima cervello dissociato, disoccupato, ingannato, illuso e rubato. Inutile dire: da domani si cambia. Tutte cazzate. Continuo a sbarellare. Un'auto color cielo percorre le strade di questo mondo. Dal finestrino socchiuso vien fuori un urlo spaventoso: delusione solidificata e aerea che si scontra e rimbalza, rinviata al mittente senza ricevuta di avvenuto ricevimento, l'indifferenza è così indifferente. Ora le telefono. No, meglio andar là. Sarà abbastanza allucinata da leggermi e fare una veloce sintesi. Ma c'è qualcuno che sappia metter ordine? Uno qualsiasi che organizzi e dia corso a orientamento e segnaletica su sofferenza e pena. Voglio i dettagli. Voglio il miracolo. Una zolletta di solubile comprensione da sciogliere nella vasca, insieme ai sali per rinvenire, micidiale, faticosa vita, quale altro sacrificio pretenderesti perché mi sia concessa la tanto agognata salvezza? Non risponde nemmeno al telefono. Non lavora nessuno in quel maledetto ufficio? Case, cucine, letti, divani, tappeti, lavatrici. Entra pure. Si dà inizio al rito dell'accoglienza. Io sto fuori. Come un balcone. Ora vado a prendere il cobra. Chiedo a lui. Lui sa come captare i messaggi subliminali, diretto e veloce. Voglio sentire quel che ha da dire. Se capisce, se vuol fumare. Quello guarda la tele. Mano diritta e rattrappita mentre sgranocchia qualcosa. Chi? Chi muore non ha neppure un nome.
giovedì 21 aprile 2011
s'accolla
venerdì 15 aprile 2011
profezia
giovedì 14 aprile 2011
sali-scendi
Ogni inizio contiene una magia
che ci protegge e a vivere ci aiuta.
…
Appena ci avvezziamo ad una sede
rischiamo d'infiacchire nell'ignavia:
sol chi e' disposto a muoversi e partire
vince la consuetudine inceppante
…
Quando la vita chiama, il cuore
sia pronto a partire ed a ricominciare
ohhhh! che fai? sistema le reti, ora cominciano a cascare, non vorrai che si perdano? Ho quasi finito e ti aiuto. Fammene tirar giù ancora. Le ultime parole pronunciate. Le ultime immagini vive. Il colore e il suono di una montagna. L'ordine e la scelta del movimento. Il più grande panorama mai visto. Era l'applicazione di un concetto, lo svolgimento di una formula, la specificazione di un teorema, nome e cognome dati a una dimensione precisa, semplicissima. Lavoro + Amore = Legge di Vita. Le sfumature un compito da svolgere affidato ad altri, a noi. Guardare, imparare, proseguire, in alto, in basso, fare esperienza, prendere coscienza di sé, percorrere i vari gradi, arrampicarsi sui tanti gradini, scivolare e ricominciare, ma non fermarsi, se non per spiluccare succosi momenti di piacere. Chiudo gli occhi e lo dipingo: è ritornato in cima e pettina i rami delicatamente, accarezza dolcemente e le plasma, e le parole cadono al suolo, leggere, come vuote. Ora è in bilico sull'ultimo gesto, poco decifrabile allucinazione e proiezione di sé, a consegnarmi il succo, senza panico, con mitezza e coraggio. Non ho nemmeno un appiglio visivo, trascuro ogni dettaglio e tutto si svolge in sequenza, non distinguo quale sia l'inizio, quale potrà essere la fine. M'investe morbosa la schizofrenia, l'ansia. E da tutta la mescolanza ecco si genera il mutamento. Dubbio latente a mezz'aria. Aspiro all'ascesa. Salgo anch'io. Raggiungo il degno docente. Son più complicate le dinamiche, più sfocato il sogno. Agisco attraverso lui. Ho paura. Fallisco. Debole, forte, severo, ammiccante, depresso, attivo. Opposto, uguale, contrario. Realtà fantasia, desiderio di agire come mai avrei fatto, divenire ciò che mai avrei potuto essere.
“gli è meglio fare e pentirsi che non fare e pentirsi”
Passo iniziale tratto da 'Gradini' Hermann Hesse - Massima finale di Niccolò Machiavelli