Ho capito... ero bimba e disegnai l'immaginazione prima, ne venne fuori l'architettura delle mie aspirazioni principali: una casa col tetto piazzato in giù, cuneo azzurrissimo e le fondamenta che si radicavano in un verde intensissimo. Questa sono io, capovolta. Cresciuta a dismisura, le mie gambe a circondare tortuose geometrie, arzigogoli sempre più spessi, viticchi e volute che giocano coi nembi, gli occhi piantati nella roccia, fiori dalle orecchie ad appendersi e riempire le facciate e a salire, sù, più sù, chioma rampicante ed ombreggiante, alberelli per ogni dito delle mani. Frutta, tanta frutta, more, fichi, pere piccolissime, fragoline rossissime. Tu pino secolare, marittimo e profumatissimo, dal tronco inclinato e le fronde che accarezzano e solleticano le mie cosce, s'agitano come mare in tempesta, si placano e mi baciano. Una bimba non può spingersi oltre... anche se un ramo induceva in tentazione. La maestra Teresa finse disattenzione o ingenuità. Io mi ripetei, altrettanto decisa a farne una serie; risultai forse ossessiva, disegnatrice compulsiva e le matite colorate mi furono sequestrate. Bene pensai. Andrò in giardino a costruirne una vera. E lì in Scalea nacque e crebbe una pianta di piselli incastrata tra un coccio di vaso e una piastrella colorata, blu, di fianco un pinolo diede la vita a un arbusto che di lì a poco, si fece grande e voltato a destra a richiamare il mare. Questa sono io, stravolta. Mi allungo velocemente ad immergermi nella natura, lì solo trovo la mia essenza, lei custode dei sentieri che conducono alla verità, il senso ultimo di ogni venatura di roccia. Il vento mi porta a folate la voce dell'esperienza, un canto soave e duro allo stesso tempo, riuscirò a destreggiarmi, sopravviverò al passato e mi confonderò col presente, preparandomi al futuro, rinnovando ogni istante della mia fantasia, perché sia chiaro, oggi son necessari sognatori nuovi, il mondo rinato e riconosciuto, il mio mondo interiore, invisibile, bello di una bellezza altra.
Son tesa... ad accettare di scoprire cose che non corrispondono per forza a ciò che ho creduto vero sino ad oggi.
passi tratti da I diari di Rubha Hunish
Sei una forza della natura ...
RispondiEliminaQuesto capovolgere l'ordine, per dipingere nuove bellezze, sembra essere linfa vitale per i tuoi post.
RispondiEliminaBuon capolavoro...:-)
bello.
RispondiElimina@Alli: dalla natura prendo forza! ;)
RispondiElimina@Mark: :)))) il senso invertito mi piace come idea... molto, molto attraente! Nel capolavoro non siete figuranti ;)
RispondiElimina@Ale: grazie, un saluto! :)
RispondiEliminasembri una creatura nata per stordire e confondere:))
RispondiEliminaipnotizzante il brano__ soprattutto la nenia nella seconda parte:))
sarà che ho appena preso una botta di sole, ma mi sento un po' ebbra:)
e tu come ti senti, adesso?
Una vera tormenta.
RispondiEliminaE come la Natura, non si sa dove finisca il Bene e dove inizi il Male.
Forse perchè, in Natura, non esistono.
Una sorpresa dopo l'altra, quel video e leggere il tuo post. Se ne rimane come storditi. A volte fa bene sentirsi così.
RispondiEliminaSei più malefica del Divino Otelma e di Bagnasco messi assieme
RispondiEliminaazzo se c'è bisogno di sognatori... tra un po' la feccia iperliberista privatizzerà pure quelli, e chi non tiene lo sporco denaro s'attacca al cazzo anche in quel campo lì...
RispondiEliminainsomma, come si deve fare per metterti in castigo? chiuderti in giardino non è una bella idea :)
RispondiEliminaQuesta volta mi sono proprio perso nell'incanto della natura, molto simile ai miei ricordi!
RispondiElimina@Teti: scusa... non ero al comp. io mi sento ancora abbastanza triste oggi, ma allo stesso tempo vivificata. Un'altra delusione nel mio paesello. Ma son convinta che noi tutti insieme pur nell'apparente sconfitta si vada avanti nel progetto di NUOVO tanto cercato! :)
RispondiElimina@MrJamesFord: ecco... se prendessimo esempio da essa tutte le artificiosità, le falsità sarebbero bandite! ;) Tormenta... che bel nome, lo userò come titolo per un prox post! :)
RispondiElimina@IlMonticiano: anche a me piace quella sensazione, come ridere a crepapelle, o urlare forte e poi non esser capaci di riconoscere la propria voce, o esser rapiti da un pezzo musicale! ;)
RispondiElimina@InneresAuge: ahaaahahhahhaahh! mi piace che tu li abbia accomunati! Gli anelli d'oro son quelli, di entrambi! 666)
RispondiElimina@ZioScriba: ma come? io povera in canna, reduce da una battaglia all'ultimo vaffanculo, sto sognando più di prima... la delusione bruciante mi ha fatto venir sù la febbre 'reale' a 39 e mezzo e questo pezzo è il risultato! almeno un sogno libero libero libero dai signori del 'tutto' :/
RispondiElimina@RobyDick: infatti quella è apertura piena! Non so... devo aver un cervello indipendente, una sezione precisamente allenata al sogno! :) *
RispondiElimina@AdrianoMaini: dai tuoi paesaggi e da come ne parli la tua parte bimba è ancora ben nutrita e sognante! ;)
RispondiEliminaAllora, Petrolio, aspetto il prossimo post come un lupo di mare conradiano!
RispondiElimina@MrJamesFord: XXXX:D potrebbe essere una tormenta di neve! :)
RispondiElimina:) decisamente perso nel post!
RispondiElimina@Ernest: ti ripesco! ;)
RispondiElimina"Oggi c'è bisogno di sognatori nuovi."
RispondiEliminaLa frase, in italiano, è più bella che in altro idioma. Potere delle allitterazioni.
Bei pensieri.
RispondiEliminaUn abbraccio e buona giornata!
@EttoreAldimari: magia dei col-lega-menti! :)
RispondiElimina@Kylie: un abbraccio a te, cara! *
RispondiEliminail senso ultimo di ogni venatura di roccia : residuo d'inferno direbbero mogol-battisti
RispondiElimina@Giardi: la porta, l'apro e giù! :)
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