Ogni inizio contiene una magia
che ci protegge e a vivere ci aiuta.
…
Appena ci avvezziamo ad una sede
rischiamo d'infiacchire nell'ignavia:
sol chi e' disposto a muoversi e partire
vince la consuetudine inceppante
…
Quando la vita chiama, il cuore
sia pronto a partire ed a ricominciare
ohhhh! che fai? sistema le reti, ora cominciano a cascare, non vorrai che si perdano? Ho quasi finito e ti aiuto. Fammene tirar giù ancora. Le ultime parole pronunciate. Le ultime immagini vive. Il colore e il suono di una montagna. L'ordine e la scelta del movimento. Il più grande panorama mai visto. Era l'applicazione di un concetto, lo svolgimento di una formula, la specificazione di un teorema, nome e cognome dati a una dimensione precisa, semplicissima. Lavoro + Amore = Legge di Vita. Le sfumature un compito da svolgere affidato ad altri, a noi. Guardare, imparare, proseguire, in alto, in basso, fare esperienza, prendere coscienza di sé, percorrere i vari gradi, arrampicarsi sui tanti gradini, scivolare e ricominciare, ma non fermarsi, se non per spiluccare succosi momenti di piacere. Chiudo gli occhi e lo dipingo: è ritornato in cima e pettina i rami delicatamente, accarezza dolcemente e le plasma, e le parole cadono al suolo, leggere, come vuote. Ora è in bilico sull'ultimo gesto, poco decifrabile allucinazione e proiezione di sé, a consegnarmi il succo, senza panico, con mitezza e coraggio. Non ho nemmeno un appiglio visivo, trascuro ogni dettaglio e tutto si svolge in sequenza, non distinguo quale sia l'inizio, quale potrà essere la fine. M'investe morbosa la schizofrenia, l'ansia. E da tutta la mescolanza ecco si genera il mutamento. Dubbio latente a mezz'aria. Aspiro all'ascesa. Salgo anch'io. Raggiungo il degno docente. Son più complicate le dinamiche, più sfocato il sogno. Agisco attraverso lui. Ho paura. Fallisco. Debole, forte, severo, ammiccante, depresso, attivo. Opposto, uguale, contrario. Realtà fantasia, desiderio di agire come mai avrei fatto, divenire ciò che mai avrei potuto essere.
“gli è meglio fare e pentirsi che non fare e pentirsi”
Passo iniziale tratto da 'Gradini' Hermann Hesse - Massima finale di Niccolò Machiavelli
In fondo le sfumature sono quello che rendono il quadro interessante, no?
RispondiElimina@Baol: sì specie in questo. C'è gente più pronta e predisposta di me a trovarne e a riportarle, utili e succose; io sono più diretta e senza mezze misure quando parlo, la diplomazia non so nemmeno cosa sia, se ci riuscissi non sarei io l'artefice… ;)
RispondiEliminacon calma e per piacere___ eh!?
RispondiEliminaè che sai una cosa PETROLIO?
che mi muovo ma non so perchè i piedi son sempre a casa.
mi allungo per l'Italia che la testa è a mille chilometri e le braccia abbracciano già la meta e intanto le gambe sono immobili inchiodate per i piedi alle tavole del pavimento.
va mica bene così! o può andare lo stesso?
@Teti: Cara, cara la mia amicozza internettiana questo post è dedicato a tutti quelli che 'partono' o cercano di 'partire' con idee e intenzioni invece che con i soliti bla bla bla, quelli che hanno a cuore l'interesse comune di un'intera comunità e non quello personale e particolare, quindi… può 'andare' ugualmente LONTANO! Questa è la storia di passi in sù e in giù sulla scala per una raccolta che si pensava, sarebbe stata poderosa e invece si è rivelata una trappola tesa dai soliti noti personaggi politici locali. Si va con la stessa forza, con un nuovo bagaglio di esperienza, il cui alito rimane fresco e vivificatore? SI VA! a Te un bacio, quello si muove attraverso le distanze e arriva! ;)
RispondiEliminaguarda io son dell'idea che comunque si debba andare per la propria strada seguendo le proprie convinzioni certi/e che lo spirito e l'intenzione cammineranno anche quando i piedi che li hanno portati per il mondo si saranno fermati.
RispondiEliminaho perso del tutto la pretesa di vedere dei frutti maturare o di poterli assaggiare.
io semino, qualcuno raccoglierà.
del resto volente o dolente io raccolgo quello che altri hanno a loro volta seminato.
le buone idee hanno più ali che piedi le vedi che svolazzano, son di tutti, di chi c'è adesso e di chi ci sarà e anche di chi non c'è più.
chiamiamole azioni fuori dal tempo. ecco.
quando la vita chiama bisogna andare!
RispondiElimina@Teti: ti nomino membro onorario del nostro movimento 'Primavera'! ;)
RispondiElimina@Ernest: senz'altro, la vita è l'unico motivo per cui continuo ad andare e a far andare libere le mie intenzioni! :)
RispondiEliminaqualche dubbio sul "degno docente", per il resto tutto cristallino, lo definirei addirittura, rispetto ai tuoi standard, fin Pragmatico.
RispondiEliminaper persone come te una vita incerta è una fortuna ;-)
La frase di Hesse è giusta se non presa alla lettera: essere nomadi non è sinonimo obbligato né di Vivere né di Capire... Il pellegrinaggio arricchisce, ma di solito l'eremita sta un po' più avanti del pellegrino, perché il suo viaggiare è molteplice e interiore.
RispondiElimina@RobyDick: subito fugato- è mio papà, e come dice Teti, tutti coloro che son venuti prima di noi (quelli dagli insegnamenti saggi ma ribelli, se nella saggezza si possa rintracciare ribellione, sì), quelli che hanno condiviso sogni e desideri di cambiamento e di raccolta ricca, di olive sane e sode, piene e belle! ;)
RispondiElimina@ZioScriba: mah, ho qualche dubbio al riguardo; ho sempre avuto una profonda anima zingaresca, ho paura che tra un po', più che in altri periodi della mia vita, prenda il sopravvento e mi spinga via lontano, anche dagli affetti più forti… ma in questo caso specifico il 'partire' è proprio il viaggio inteso come coscienza diffusa e raccolta di pensieri liberi e pronti all'allontanamento dagli interessi particolari come spiegavo prima!
RispondiEliminap.s. vuoi dire che anche se non mi muovo tanto da un po' (causa difficoltà finanziarie) son viaggiatrice assai? :))))) ok, mi consolo un pochettino! *****
Che dire se non che il bello è cercare di piegare sempre il viaggio alla vita, e muoversi stando fermi o correndo fino a farsi quasi scoppiare il cuore.
RispondiEliminaLe mie reti sono sempre in mare, pronte a pescare qualsiasi carta.
onorata!
RispondiElimina@MrJamesFord: vento in poppa… :) pesci od olive in rete! :P
RispondiElimina@Teti900: ;)
RispondiEliminaBello stare in mare, e ci sta anche una bella mangiata, a questo punto! ;)
RispondiElimina"E gli è meglio sì, 'iocignale!" - mi pare Machiavelli proseguisse così.
RispondiEliminaQuanto a Hesse, è appunto importante a essere "disposti", cioé pronti e intimamente dinamici, ché altrimenti muoversi e partire è solo fuggire e andare alla ventura. E l'eremita può essere altrettanto libero dello zingaro.
Anche partire da Hesse e arrivare in poche righe a Machiavelli, è un viaggio mica male.
RispondiElimina..e se il cuore non sarà pronto sarà una tragedia. Ciao cara :)
RispondiElimina@MrJamesFord: peschi un elemento forte in mangiate e bevute, ma di questo sei già a conoscenza! :)
RispondiElimina@WebRunner: mi pungi sul vivo... questo mi difetta un pochettino in questo momento, mi sento legata e negata, a spiccare il decisivo salto verso il mare dell'azione, mi sembrano sabbie mobili e per una persona non molto ottimista questo è un grave problema... :/
RispondiElimina@Yanez: Ho visitato il tuo blog e ci tornerò volentieri... benvenuto! Paradossalmente ricongiungo i due pensatori e scrittori nell'analisi dello scontro tra passione politica e umanità, ritrovo in epoche diverse i concetti elaborati da entrambi idealmente uniti. Mi trovano concorde, almeno nel ritenere impossibile circoscrivere e racchiudere l'entusiasmo, un'intenzione e un'aspirazione al bene in un partito, a mio parere, uno spazio troppo ristretto e una prigione troppo oscura.
RispondiElimina@ReAnto: hai centrato il problema... fatta fuori! Un abbraccio! ;)
RispondiEliminaBukowski diceva che viaggiare non è altro che una seccatura: di problemi ce ne sono sempre più che a sufficienza dove sei. Eppure io ho cominciato a non avere dimora fissa dall'età di 17 e non mi sono mai fermata [forse un po' ora]. Non per soldi [ho pure pulito pesce per un biglietto di ritorno] ma per istinto curioso. bacio ragazza con muso :)
RispondiEliminaOnore a Sisifo!
RispondiEliminaQuei gradini sono fatti di coraggio e il coraggio a volte è scivoloso, bisogna piantarci le unghie dentro...
RispondiEliminapartire con la testa in petto e il cuore sulle spalle, questo si deve fare...
RispondiElimina@EmmaPeel: mitico Buk! :)))) pigrone! Io quando ne ho la possibilità divento una viaggiatrice instancabile, non mi fermerei mai. Curiosa fino al patologico! :) Ciao donna! *
RispondiElimina@AdrianoMaini: :)))) condanna e dote! ;) *
RispondiElimina@IlGrandeMarziano: ne sono sempre più convinta! me le farò ricrescere! :)
RispondiElimina@UbiMinor: son partita! apartitica ma già in viaggio! :)
RispondiEliminaPrimo pensiero Milena, quando ho cominciato a leggere subito dopo il filmato per poi...eheh...per poi accorgermi che in effetti proprio di questo avresti parlato, di quel teorema ben rappresentato da Pierangelo e dalla Mannoia in questa meravigliosa canzone (belle anche le foto associate al video)! Non ho trovato la versione con Fiordaliso, diversa, ma molto bella anche questa! Un bacio amica mia :-)
RispondiElimina@Nico: sto pensando a un altro uomo, oggi, che pescava uomini, bimbi, per la maggior parte, deboli che non potevano andare appunto a procurarsi il cibo in mare, nei campi, che si avvicinava a un muro dal quale sparavano per uccidere ed è morto perché portava a noi la verità. :/
RispondiEliminaSì Milena, oggi questo post assume un significato potente, secco, per quell'uomo che non sarà assolutamente dimenticato! :-( E in questi luoghi virtuali che entrambi frequentiamo, resterà sempre scolpito nel modo giusto, che più merita, un modo di verità! Grazie amica mia, ciao
RispondiEliminaNon so, è un mio modo di essere, non riesco ad essere estremo, bianco o nero, ho sempre preferito le sfumature, le trovo più reali
RispondiElimina@Baol: quasi t'invidio... nella vita reale non so nemmeno cosa siano, in arte invece riesco a produrne! :/
RispondiEliminaLa tua vena poetica è splendida ed ermetica, mi piace la descrizione, ma ancor più la musica che proponi: Bill Stewart è uno dei batteristi che preferisco. Fu mio modello di riferimento per anni, e lo andai a vedere a Ravenna, quando suonava col mitico John Scofield Quartet, del quale ho pressoché tutti i CD.
RispondiElimina@RobyBulgaro: dev'esser stato un bellissimo spettacolo! Sono una appassionata di musica. Ne ascolto di tutti i tipi, evitando accuratamente il pop melodico! ;)
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