martedì 20 aprile 2010

he called me magdalene



A piedi nudi percorre tutta la stanza e si va a piazzare sul letto, a gambe aperte lasciando intravedere la nera fortuna, è il tempo di pagare e puoi rimanere. Se non vuoi, puoi levare le tende, raccogli tutte le tue cose, le infili a caso nel tuo sacco e via, fuori! Non c'è luce rossa, non c'è scandalo. È solo ardore, è spavalda e vuol essere rispettata. Ora getta via la maschera la ragazza, non ha più voglia di essere considerata una dark lady. Ha voglia di far sul serio e di essere ricordata per quello che sa fare… e lo sa fare! Ha già sfondato il muro della consacrazione, e non ha più bisogno dell'irruenza e frenesia che hanno caratterizzato il suo esordio. Spinta dai suoi sogni si ripiega su se stessa, e quando si apre il risultato è una metamorfosi profonda che la rende più intimamente matura, intensa e completa.
Suona come una conferma, è acclamata e applaudita. Vibrano le sue braccia, percorse da un brivido lungo che arriva fin alla schiena, è una libido non più irruente come all'inizio ma altrettanto pulsante e stimolante. Lui la squadra sulla soglia, è indeciso e sospettoso. Lei unisce le gambe, le solleva e le stende sulla sedia che ha di fronte, si sistema il guanciale sulla faccia e intanto lo segue con la coda dell'occhio. La ragazza con le mani più fredde, gli occhi più verdi e le labbra più calde che io abbia mai conosciuto. È tutto trasformato in musica, tutto composto in una splendida colonna sonora.


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