martedì 27 aprile 2010

puzza di gas


Non so se è la sua amicizia e l'affetto che lo legano al nostro premier a rendermelo antipatico o il ricordo di un altro presidente russo il quale in coscienza e in realtà si impegnò e fece quanto gli era possibile per migliorare la situazione del suo paese (che poi ci sia riuscito o abbia fallito questo è un altro paio di maniche)… o sarà la sua faccia fredda e impenetrabile, o le sue frequentazioni e le sue abitudini del tutto simili e richiamanti costumi a noi familiari (sesso, favori, politica)… o piuttosto il suo passato da ex agente segreto con annessi cannibalismo di carriera, crimini e violazioni dei diritti umani e civili, e sì, sicuramente sarà stato quel libro, quello della Politkovskaja, Anna che per niente indifferente a quest'aspetto della personalità e dell'azione degenerata del suo premier ha scritto e raccontato, pagando con la sua stessa vita. E quindi il feeling che lega i due amanti russo e italiano non mi lascia per nulla indifferente e anzi, m'incuriosisce e per quanto mi sforzi, non riesco a trovare una sola motivazione sana a questo intimo rapporto tra i due paesi… anzi mi preoccupa e non poco. Cito: la nostra negligenza, l'apatia e la stanchezza seguite a tante -- troppe -- rivoluzioni. Queste sarebbeto state le cause del processo di ascesa di Putin. Il processo è stato accompagnato anche da un coro di osanna in Occidente.
Ora la notizia che l'accordo tra la bistrattata e umiliata Ucraina e la madre Russia mi fornisce conferme, se ce ne fosse stato bisogno poi. Datato 21 aprile, strategico e vittorioso, naturalmente per Putin, per chi sennò? L'Ucraina è perduta. Sconfitta davanti all'Europa, e alla Nato, in un colpo solo gas scontato a gogò e flotta rossa a Sebastopoli. Perdita di sovranità ucraina, e non solo, se pensiamo anche a Georgia e Romania, spaventate e mai tranquille, ed egemonia esagerata russa.
Vedo profilarsi all'orizzonte orientale l'ombra sempre più minacciosa di una nazione immensa che di senso di protezione materna non ha sembianze e sostanza e che stringerà in un abbraccio mai affettuoso e tenero i piccoli stati vicini e noi, mi sento già stringere in una morsa, è proprio vero ha ragione la scrittrice: questa è la gente che ci governa [...] e noi siamo come siamo. O forse è questo il governo che ci meritiamo… sigh!

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