lunedì 26 aprile 2010

l'idiota…


… colui che ha sentimenti buoni e li diffonde. Alita sul vetro freddo e poi col dito ci scrive a lettere maiuscole 'VIVO'. È l'attore di una grande tragicommedia che assorbe in sè le ansie, le angosce, i turbamenti e le colpe degli altri e si fascia e si abbassa e si umilia. Ora elemosina un gesto gentile, un bacio dalla sua bella, ora calpesta le formiche sulla sua strada e il suo è un balletto continuo, un travolgimento della limacciosa piazza, piena di peccati e di indifferenza, colma di perbenismo e di borghesia indifferente. Sfiora con i suoi piedi gentili quelle 500 mattonelle e si libra in volo sui problemi dell'intera umanità, lasciando humus dove il terreno è arido, donando un sorriso dove il dolore strazia, invocando una grazia dove la fila è lunga e c'è ancora da aspettare, da sperare, da pregare.
Cosa c'è da fare? Si potrebbe ricordare, si dovrebbe riallacciare i rapporti, si saprebbe evocare, suggerire e alludere, e fluire e scorrere come un torrente in piena e nel quale lasciarsi trascinare senza opporre resistenza o a volte imitare il forte e tentare una opposizione alla corrente e poi stanchi scomparire, annegare tra i flutti e domani qualcuno la incanali, la argini e la trasformi in un quieto lago, e recuperi il corpo e, sostenendo il capo penzoloni, gli sfiori le labbra e lo saluti.
È un pensiero unico e grande, il racconto di una fine eroica che salvi dalla morte i suoi compagni e li porti sù dal fondo senz'aria, li recuperi con slancio romantico e spezzi l'efficiente e lo disperi.
Cosa c'è da sentire? In uno spazio limitato e sotto la luna materna e gelosa si potrebbe riempire quella scena, si dovrebbe far chiasso e si vorrebbe materializzare un epilogo diverso. Rarefatto e irreale si rivela il piacere urgente e infantile di abitare il sogno impossibile di aprire quella porta, di abitare quella casa, di veder crescere quel figlio, di ballare ancora una volta con quella donna vestita di bianco… è un innocente vero, un incolpevole vigliacco, nel quale l'egoista amore per la vita senza riserve è sostanza fragile e vibrante.
C'è anche questo e c'è invece una catastrofe da provocare, una morte da scongiurare, un cuore da recuperare, un arto da liberare, un santo confuso da inseguire, una vita da vivere e recuperare, un nodo in gola da sciogliere e un applauso da liberare…

2 commenti:

  1. infinitamente buono e commovente...impotente dinanzi alla miseria..impietrito dalla tragedia. Lacrime e urla di aiuto...la solitudine del presente di contro a un passato troppo lontano..

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  2. poche volte piango… ma mai così spese bene! Graffi felini e lacrime umane in quel di Grofoleo! :)

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