Un albero svettante, alto, sottile, forte. Dove sei? Son qui. Lo reggo, ti sostengo. Tu mi porgi una coppa con del sangue e io ne bevo. Immobile attendo che ne prenda e partiamo con in mente la bellezza di un fermo immagine. Non è un dettaglio, è un chiaro indizio. Guarda, dici, guarda le mie lacrime, guarda a me, cuore e occhi piangono a te amaramente. Abbozzi un sorriso, ma so, quanto soffri e quanti pochi giorni hai da vivere. Due giorni fa ho saputo di te e della tua anima che sta lasciando da mesi il tuo corpo e nulla puoi… Cara, cosa posso io? Nulla, rispondi, i committenti han deciso. La tela è pronta, e passano a ritirarla! È un'offerta, lo faccio volentieri. E tu non dovrai far altro che ringraziare tutti, baciare per me quelli che voglio che vengano, e consegnar loro quello che son stata e immaginare quel che avrei potuto diventare. Sei un'opera incompiuta, un abbozzo, troppo giovane e singolare, tratteggiata ma così evidente, manifestazione e meditazione molto profonda, per nulla banale. Ti stagli in forte contrasto su un cielo grigio plumbeo, tutt'uno con l'acqua e con la curva erbosa, le radici ti inclinano, ikebana grande e meraviglioso, non hai più chioma e i rami due o tre appena, sono ritti e fiochi, ma tu riluci sulla superficie caliginosa. Tanto silenzio e aria immota mi congelano. Son seduto sull'erba, la schiena a farti da base, o io m'appoggio a te? Ehi… ohhh! Hai sete, ho dell'acqua. Son serio, non scherzare… ma tu non rispondi, te ne sei andata zitta, zitta col buio e io? Che ci faccio con questo secchio in mano? Te ne lascio un po', in dono, è pesante, ma cos'è un dono senza sacrificio?
dal 2007 (Milano - Marzo)
non c'entra nulla con questo post...ho citato te e lo zio in un commento a uno degli ultimi post di ernest :-) come vedrai è stato inevitabile eheh
RispondiElimina@ Nico: mhhhh… piccoletta? son alta 1,75 certo 20 centimetri in meno di te! :)
RispondiEliminaBellissimo Petrolio. Come al solito la tua "miscela" di metafore impalpabili riecheggia in me lettrice e mi lascia di stucco. Ci sono passaggi davvero notevoli. Nell'ultima frase leggo più che un dono, l'opportunità di alleggerirsi di un fardello, facendolo passare poi come un gesto altruistico. Temo che un dono non porti con se sacrificio ;-)
RispondiEliminaP.s. Ieri non sono riuscita a leggere il tuo post. In bacheca me lo segnalava ma non riusciva a fare il collegamento ... boh vado a vedere se lo trovo!
Yin
bellissimo ma, per una volta, "esigo" un minimo di spiegazione sull'evento (o pensiero) ispirante questo tragico racconto. non te la puoi cavare sempre così! :D
RispondiEliminaqualcosa mi diceva che avrei toppato, sei meno piccoletta di quel che immaginavo...però nella panda ci entri sicuramente molto più di me eheheh...un bacio cara, ciao
RispondiElimina@ Yin: ho idee differenti e contrastanti riguardo al sacrificio… sono a volte intasata di letteratura orientale, a tal punto che comincio a pensare che l'estremo atto sia una liberazione che nulla abbia a che fare con la privazione. Ma questa volta mi riferisco a uno stato di sofferenza ben preciso. Il periodo di tempo (2007) è stato rivelazione e insostenibilità della mia incoscienza (riguardo alla malattia) da parte di chi mi stava vicino. E chi mi stava vicino, poi, ha sostenuto quel peso ed è andato via, rinfrescandomi con un po' di quell'acqua (secchio) e varcando l'ultima soglia, per sempre.
RispondiEliminaCome al solito le parti (io, protagonista, gli altri, spettatori) son invertite, e continuamente scambiate, ricambiate, annullate.
p.s. Ogni giorno scrivo, ma non pubblico. Li conservo. :)
@ RobyDick: mhhhh… mi perviene il tuo commento seguente a quello di Yin. La spiegazione precedente è sufficiente? :))))
RispondiEliminasufficiente, non abbondante ma sufficiente. la mia morbosa curiosità nei tuoi confronti avrà ancora di che saziarsi, ma è bello anche così, centellinare, alzare il velo lentamente...
RispondiEliminate vojo un sacco de bbene!
Interessante questo aspetto e assolutamente condivisibile. Percepisco essere una goccia di un mare che contiene davvero tanto e che è davvero difficile da raccontare tutto. Sarebbe bello però.
RispondiEliminayin
@ Nico: sì sicuramente! :))))
RispondiElimina@ RobyDick: non riesco a fare una sintesi più calzante! tra l'altro a volte scrivo di getto e in poche righe inietto quanto più significato che all'occhio e all'orecchio "ignorante" (che non sa) giunge ostico. Centellinando dispiegherò! :) un bacione, amicone! bbene anche da parte mia!
RispondiElimina@ Yin: facciamoci nuotate lunghe! forse chissà… a goccia a goccia! :) *
RispondiEliminaC'è una sorta di ciclo carne-spirito continuo e ricorsivo, in questo passo, uno scambio asimettrico ma perfetto, completo e autoalimentato, tra vita e distruzione. Mi piace molto.
RispondiElimina7
Grande immersione, sUb_acquea pure tu, sempre a scandagliare fondali e poche volte a prendere boccate d'aria in superficie.
RispondiEliminaiO e Alice
@ 7: sì è ciclico. Eros e Thanatos. Amore morte, pulsioni, desiderio, orgoglio, scambio generoso, tutte scene della stessa pellicola girata in diversi momenti riuniti nello stesso finale.
RispondiElimina@ Alice&…: ho una buona bombola e amo i fondali! Da laggiù il mondo è tutto diverso. :)
RispondiEliminavero anche perchè sopra ultimamente c'è l'inferno!
RispondiElimina@ Ernest: Heaven & Hell… :(
RispondiElimina@petrolia:
RispondiEliminasei piu alta di me di ben 3 cm!!!! :-O
mi sento basso, basso, basso. ;_;
Io sono favorevole al sacrificio...degli altri!
RispondiEliminabeh, ma se è per qualcuno che si ama davvero, non è un sacrificio, ma - appunto - solo "dono".
RispondiElimina@ Dark0: meglio che non metta tacchi! :)
RispondiElimina@ InneresAuge: :)))) son convinta che ne abbia fatti anche tu, pur non rendendotene conto!
RispondiElimina@ Andrea: sì son convinta! In quel preciso momento almeno… poi a rimuginarci sù (ed è meglio non farlo) avresti voluto offrire in sacrificio lui/lei sull'altare del dio di turno!
RispondiEliminaMa non è questo il caso! Questo fa parte di un ricordo dolcissimo, struggente al punto giusto! :)