Basta. Falla tacere. Non la sopporto più. Sempre la stessa, puntuale, incessante, complicatissimo slegarsene. Comincia il racconto e via, si spalanca la porta a un'orda di ricordi. Un concentrato di dolore, solitudine, patetico lirismo, piccole e grandi indecisioni al quale la mia scrittura non potrà più reggere. Almeno è sincera. Non conosce bugie. Io invece? In maniera costante e approfondita nel tragitto arrugginito della ricerca personale dell'ideale chi ho incrociato finora? Speranza e inutile sogno da collezionare e custodire. Ha lo sguardo pulito, una grande onestà intellettuale, un'imponente umanità, l'immortalità, nel gesto minimo del tuo respiro e dietro di te quasi le stelle e il dubbio dell'uomo se intervenire, non intervenire alla radice sulla natura. Parole venute a galla, come le piccole cose che cerchi di affogare, segni casuali che ritrovi impressi con maggior violenza sulla lavagna magnetica in cucina: ti ripeti ossessivamente non ne verrò fuori, devo rimuovere, spostare, trasformare, non è questione di bugie innocenti, è una lotta con il tentativo di restituzione del bagaglio dimenticato volontariamente in deposito. Vestiti vecchi, intimo superato, scarpe scomode… La voce ha deciso coraggiosamente di affrontarli quei fantasmi, esorcizzandoli e fissandoli su foglio. Son racconti terapeutici, elaborati delineando una traccia e aggiungendo via via una serie di punti di snodo nuovi, cosicché la stessa figura di partenza viene ad assumere una forma più evoluta, originale, inconscia… lezione accolta, grazie, i ricordi miei ora riposano su bianca e soffice carta, dall'amaro odor di neve, gratta gratta, arrivo all'erba sotto, estirpa estirpa ecco la pioggia, cade cade, voglia di dormire, ma non questo sdraiarsi sfinito senza riposo.
passi tratti da Cocci di bottiglia - Fiorenza Aste
Leggerti ascoltando "Three little birds" di Bob Marley è il massimo che possa ottenere dalla vita.
RispondiElimina@InneresAuge: mi piaceeeeeeeeeeeeeee! Avevo paura che stavolta avessi esagerato con abissi e sonni eterni… tu mi hai rincuorato, se ascolti Bob Marley con la sua splendida canzone che recita di non preoccuparsi, non temere, di aver speranza, mi stacco definitivamente dal mondo reale e approdo in quello di carta più tranquilla e leggera! Very good, Matte, very good! Bé rulla… mè! :)))))))
RispondiEliminaOvviamente sono troppo stanco per capire di cosa parli in questo post e chiedo venia per questo. Però ieri ho senti Saviano parlare di Redemption Song, a Saviano piace "Io sono leggenda"
RispondiElimina@InneresAuge: inteso, ecco perché t'è venuto in mente! Riposati! Passo e chiudo. :))))
RispondiEliminaNon c'entra niente con la pioggia e i cocci, anche perchè sono già proiettato in piena primavera, ma ottime scelte del momento, per quanto riguarda il Cinema! ;)
RispondiEliminaScusami Inneres, ma sul serio Saviano ha detto che gli piace quella merda di film!?
RispondiEliminaGià Saviano mi sta in culo, figuriamoci se poi, da scrittore, ammira un film che è una violenza a quel capolavorone di romanzo dal quale dovrebbe essere tratto.
Sorry, ho messo un pò di francesismi in questo commento! ;)
@MrJamesFord: mhhh.... da noi non proprio c'è un grado attualmente, scenderà anche di più. Ragion per cui mi riscaldo a parlare e scrivere di amore, sentimenti rivelati in libertà contro ogni falso moralismo! Evviva Rohmer e i suoi minuscoli lembi di pelle così fascinosi ;)
RispondiEliminabello! anche se penso che scrivere di se stessi possa essere sì un momento di sfogo ma nulla di più! per curar "ferite ancora sanguinanti" ci vuol ben altro...(ma non chiedermi cosa! ;)
RispondiElimina@Emma: Io ho avuto, a momenti alterni, comunque più d'una esperienza positiva in tal senso. Terapia di gruppo anche! XXXX:D
RispondiElimina"Il ginocchio di Claire", grande film (non a caso del 1970), forse il mio Rohmer preferito (anche se non sono un rohmeriano, lo devo confessare).
RispondiElimina@Alli: io non riesco a scegliere tra i 'Rohmeri'. Mi piace, in generale, tutto il modo di raccontare tipico del cinema francese, fresco, diretto, senza copione, quasi, ma allo stesso tempo profondo come una conversazione tra amici! ;)
RispondiEliminala più bella descrizione del cinema rohmeriano che potevi fare. diretto e amorale, semplice: quel che c'è da dire si dice. sì, quei personaggi così trasparenti hanno un fascino con cui ti scontri, perché nessuno normalmente è privo di "maschere da occasione". e ti chiedi "perché siamo sempre così?"
RispondiElimina@RobyDick: è lui, siamo noi, poi ci facciamo prendere da film che hanno una trama assurda, niente a che vedere con la vita quotidiana e quando riscopriamo tali tesori rimaniamo esterrefatti e sognanti così come davanti al 'raggio verde'! :)
RispondiEliminal'ultimo passaggio vale mille concetti
RispondiEliminaVedi. Passo ed imparo sempre da te. [e quanto adoro Rhomer... bacio bella mente]
RispondiEliminaNon conosco Rhomer. E' grave?
RispondiElimina@UbiMinor: ;) vero, la ragazza è un talento! Ha la poesia naturale, quasi inconscia!
RispondiElimina@EmmaPeel: è un piacere 'inculcarvi' qualcosa! :))))) Bacio coscienza mai sopita!
RispondiElimina@IlGrandeMarziano: no, sei sempre in tempo, poi se dopo averlo visto, non dovesse per nulla convincerti non sarà sicuramente un reato riprendere a ignorarlo! :)
RispondiEliminasempre da imparare qui...
RispondiEliminaall'erba sotto e non all'erba voglio
RispondiElimina@Ernest: macché… :))))))
RispondiElimina@Giardi: molto meglio… ;)
RispondiEliminaSulla lavagna magnetica della mia cucina c'è scritta una sola parola: "Braulio".
RispondiEliminaSu questa cosa ci devo riflettere. E molto.
@Lorenzo: mhhhh.... buona digestione :/
RispondiEliminaho scoperto il tuo blog per caso..mi piace,dai post alla musica ecc..
RispondiElimina@215: benvenuto, ho visto che abbiamo una passione in comune - l'illustrazione e il fumetto e insieme alla musica facciamo già il terzetto! :)
RispondiEliminaUna volta di più ho letto qui da te con ammirata attenzione.
RispondiElimina@AdrianoMaini: grazie… :)
RispondiEliminaè il prodotto della combustione:)
RispondiEliminaOttima recensione,anche se il film non l'ho visto.Saluti a presto
RispondiElimina@JulesBonnot: mhhhh.... avevo immaginato! :P
RispondiElimina@CavaliereOscurodelWeb: ehm, non è la rece del film, il Rohmer mi serviva a sottolineare un aspetto del post! :)
RispondiElimina"Se mi annoio, chiunque mi sta vicino ho l'impressione di amarlo" questa frase continua a risuonarmi in testa da ieri Mile, mi sa che questo ginocchio di Claire bisogna scaricarselo :) Nonostante i francesi non siano in genere simpaticissimi, il cinema francese secondo me ha sempre una marcia in più (sto pensando anche a L'uomo del treno, film straordinario secondo me).
RispondiEliminaPS. Bello Milena il gatto che aspetta Godot :-))
@Nico: uhhhhhhh! il caro Leconte! ;) Nei film francesi capita sempre che stiano parlando come per i fatti loro del più e del meno, un dialogo 'comune' così come ne sentiamo ogni giorno tra noi… poi all'improvviso bam una frase significativa assai, una verità lasciata lì e udibile solo da orecchie attente, una frase insignificante per tanti, un macigno per alcuni! Questo è il bello del cinema francese e mi capita anche per quello cinese.
RispondiEliminaNota: GODOT È LUI! Dopo Ares, la gatta mamma non faceva più gattini e io lo volevo tanto e così dopo averlo visto ho pensato che fosse arrivato finalmente, ricordandomi di quando "aspettando Godot"… :)))))