Il tempo passa, sto invecchiando. Sono obbligata a dire cose di cui non debba pentirmi. Tutti stanno sempre a ribadirmi lo stesso concetto: il peso della responsabilità. I miei 57 chili. Ne sto perdendo a vista d'occhio. Tra un po' peserò meno di quel cuscino. Calamelo, per quanto mi allunghi, non riesco a prenderlo da me. All'apparenza una donnina in salute. Dentro mi sta divorando, gradualmente, inesorabile, spodestandomi, l'equivoco più grande, più potente del tuo: ti starò vicino in salute e malattia… quali? Bé le mie e le tue. Lotta intestina. Alimentata dal tuo equilibrio e dalla mia scarsa difesa. Immunità contaminata da parole vuote brulicanti. Sono circondata dal tuo affetto, a volte eccessivo, ma vitale, e dagli aggressori virali, hanno una energia innata, una febbrile impazienza, non hanno paura del tuo strapotere censorio, issano scale, salgono, invadono… e io? Benvenuti. Prego. Ho preparato degli spuntini. Satolli e ubriachi, forse ci impiegheranno altri mesi, un anno in più, chissà. Arrivano i nostri! Li hai chiamati tu? Siamo o no una squadra? Sulla scacchiera, alla quale sono così legata, sono disposti secondo gli schieramenti, bianco-nero; eppure son sempre stata contraria ai luoghi comuni, maledizione: vita/morte. Vinca il migliore. Guarda come li ho disegnati. Non son diversi? Si muovono, galleggiano, informi e aerei. Impalpabili. Li sento vicini. Mi sostengono. E mi animano. Loro sono la mia anima. Appoggiati a me. Non ti voglio come bastone della vecchiaia. Non ho pensato a questo quando ho sfilato i vestiti, la prima volta… e l'ultima. Usciamo. Magari non vinceremo la rivoluzione, ma si va fuori.
Quando tu sarai vecchia, tentennante
tra fuoco e veglia prendi questo libro,
leggilo senza fretta e sogna la dolcezza
dei tuoi occhi d'un tempo e le loro ombre.
Quanti hanno amato la tua dolce grazia
di allora e la bellezza di un vero o falso amore.
Ma uno solo ha amato l'anima tua pellegrina
e la tortura del tuo trascolorante volto.
Cùrvati dunque su questa tua griglia di brace
e dì a te stessa a bassa voce Amore
ecco come tu fuggi alto sulle montagne
e nascondi il tuo pianto in uno sciame di stelle.
E. Montale da W.B. Yeats
Dipinto Gianni Rodari