Incauta ricorrevo all'aldilà ma fui ben presto scottata da mani invidiose.
Mi racconto un sacco di fandonie. Non m'arrendo, no. Hai detto venticinque giri? E ventisei siano. C'è entusiasmo nella tua richiesta d'amore. Io contrappongo uno sguardo traslucido: un istinto malsano, in continua oscillazione… è ansia d'esser felice, è evanescente desiderio, ossessione meccanica, levarsi e addormentarsi, sforzo di invenzione, volontà pendente, insoddisfazione e battaglia estenuante. La vedo, la sento, l'assaggio, è donna, è uomo. Che sapore ha? Non trattengo abbastanza a lungo perché riesca a formulare un chiaro linguaggio, il mio tira, strattona e si rivela in ordine visionario, scardina la sintassi consueta e si monta da sé. Scritto da te? Non so. Lo estraggo e quello brucia, in un attimo, il rapporto di un'ora, non è velocità, non c'è indifferenza o freddezza, è un respiro senza metrica, un urlo senz'intervalli. Come fa male il vivere, presenza che si stende su un piatto materasso e buca e s'estende fino a raggiungere il sottostante piano d'assenza. Ora si leva e s'appoggia esausto al muro, e lei lo raggiunge e ricomincia la lotta, e lui in un estremo tentativo di sfuggirle attraversa ventisei centimetri ed esce alla luce. Fantasma t'ho battuto. Sicura. Di verso in verso. Linguaccia e smorfia. Pronuncio con sprezzante orgoglio le ultime frasi quasi a lacerare lo strazio tuo. Non temere. Torno. Lascia che trovi un riscontro più emozionante ora alla mia immateriale e impossibile minuziosità, spazio sperimentale e immediato lasso di tempo. Sporge un po', è un pezzettino di carta bianco. Scosto il sedere ed ecco, casca giù e lo leggi. Marca tragica e lettera breve d'addio. Scatto e lo caccio in bocca. Butto giù. Son scossa dal formicolio delle lettere che già si mettono in circolo. E tu annoti. E tenti. E ritenti. Non era un formulario. Non c'erano istruzioni. È inutile. Parole. Troppe. Se ci fosse un metodo le riscriverei e restituirei ad esse la rilettura originaria, cosicché tu possa comprendere e renderla intera. Sregolata. Son così. Il mio è monologo che segna dentro e fuori ogni ascoltatore. Tanto. Mi ricordo. Ventisei. Continua, ché ti raggiungo. Il colore che torna dal nero al verde d'un prato affamato fiori scesi giù tranquilli posano per gli artisti guardandomi girare tranquillamente per le strade a volte bianche.
Versi di Amelia Rosselli
Forse, anzi no, mi sento come su questi giri, dove mi sforzo di comprendermi e mi illudo di spiegarlo ai passanti, a volte distrattti a tratti pignoleggianti. Non mi basta un foglio di carta bianco, ne vorrei uno già scritto così potrei cancellar tutto....
RispondiElimina@Mark: forse non c'è bisogno di spiegazioni, almeno con chi ti capisce al primo di quei giri… ad esser fortunati, ad esser sfortunati ce ne sarebbero altri, troppi. E cancellar tutto non dovrebbe esser considerato nemmeno una estrema soluzione, anzi, qui c'è un esempio di quella ricerca, così come si definiva ella stessa. La Rosselli, mirabile esempio.
RispondiEliminaCancellar tutto per non dar adito ai passanti di sbagliare, io continuerei di nascosto ad esser me stesso, a volte troppo fiero, a volte immaturo, a volte irascibile o benevolo...
RispondiElimina@Mark: mi parte, spesso, e volentieri, un 'benevolo' chissene… fallo anche tu e pace! Ti ripeto, chi ha seriamente intenzione di capirti non ci mette molto! ;)
RispondiEliminasenza fiato...
RispondiElimina25 giri= 10 km.....10, come gli anni. ma qui tutto si azzera..le distanze non sono poi così incolmabili e il cuore batte, batte ancora sempre pronto a girare per altri 25, 30...100 giri! :p
RispondiEliminaUna rincorsa che è un sorpasso.
RispondiEliminaE' bello sentire il vento della riscossa.
la prosa è pur sempre limitata però
RispondiEliminaNon ho capito un grande che. Ma sono sordo.
RispondiEliminaMia madre anche fu sorda. Mi diceva che se mai non hai sentito qualsiasi cosa che ti dicono, non importa un cavallo. (Voleva dire che la comunicazione è anche un impegno di voglia reciproca). Vorrei capire meglio ma rischio ad essere fastidioso..
@Ernest: anche me
RispondiElimina@Hybris: attento alle curve
RispondiElimina@MrJamesFord: tu di sicuro non hai bisogno di timone né di boa! :)
RispondiElimina@JackDoppioJack: rispetto ai versi della Rosselli di sicuro )
RispondiElimina@Mirino: più che altro che spiego? tento… è uno scritto sulla base di ricordi alla velocità della vita, spostato indietro dal vento della poesia della Rosselli, tirato avanti dall'onda della passione. Con tutta la volontà di farmi intendere non è che ci riesca poi tanto. Può essere un difetto, potrebbe essere una reazione spontanea.
RispondiEliminabuona sera PETROLIO:)
RispondiEliminaehhhhh, cosa ha risposto?
oppure diciamo così, come risponderesti tu a una lettera di questo tenore?
un giorno, provo a risponderti come se parlassi a me.
sì sì un giorno se ti va proviamo questo gioco, se ti andrà!
@Teti900: ma io lo faccio già. Io mi scrivo e mi rispondo. E quando rispondo non è detto che io ricordi di esserMI scritta!
RispondiEliminaurka! sai che questo capita anche a me?
RispondiEliminasarà mica grave?
a me non pare.
quindi non c'è destinatario, peccato, oggi avrei gradito un po' di gossip:))
no, attenzione, questo pezzo ce l'aveva un destinatario e ha anche postillato! :) ma quella, appunto, è solo una parte della questione. Come la Rosselli la mia ricerca non finisce mai.
RispondiEliminae non è grave!
ahhhhhhhhhhhhh, e ma non so chi è!
RispondiEliminaXXXD non ha un blog! sei verticale… facile! *
RispondiElimina@petrolio-muso.
RispondiEliminaGrazie, ma il difetto è mio, con le orecchi. Non conosco nemmeno le poesie di Rosselli. Ho sempre molto da imparare e il tempo mi sfugge ridendo. È proprio il tempo che determina la velocità della vita.
Ma un parallelo di questa velocità della vita con l'atto d'amore sarebbe perfettamente a proposito.
Certo, chi vuole capire deve anche avere la volontà di sintonizzarsi con il suo interlocutore, ma ciò non toglie che il caleidoscopio di sentimenti, di suoni e di colori che tu dipingi sia già di per se stesso in modo stregato affascinante!
RispondiElimina@Anriano Maini
RispondiEliminaÈ precisamente perché apprezzo questo caleidoscopio di sentimenti e la maniera di vedere le cose che vorrei capire più, ma purtroppo sono sempre limitato dalla mia mancanza di conoscenza di italiano, compreso 'beninteso' la sua cultura.
a rischio di sembrare banale (ma so che con te questo pericolo non lo corro...) ti dico che la foto là in alto mi ha fatto definitivamente capire che il mio colore preferito (anche se me ne piacciono tantissimi) è senza dubbio il GIALLO (e non certo nel senso di genere narrativo...)
RispondiEliminaDicono che sia il colore dei pazzi... :)
667
@Mirino: e parli con una persona che varia pensieri e decisioni 'importanti' alla velocità della luce. Il parallelo con l'ultimo commento di Zio Scriba corre altrettanto velocemente.. Pazza. Colori che si susseguono a intervalli 'irregolari', proprio in quella frase della poetessa Rosselli: nero verde bianco.
RispondiElimina@AdrianoMaini: chi intende, chi non si ferma, chi prosegue. A me rimane sempre impresso qualcosa, sia sintonizzata o meno, come un profumo, un sapore, un ricordo.
RispondiElimina@Mirino: la poesia della Rosselli te la consiglio caldamente. Tradotta forse perderebbe.. ma credo che tu sia abbastanza sintonizzato (per quel che ho potuto leggere sul tuo blog) su quel caleidoscopio, su quei colori.
RispondiElimina@ZioScriba: è proprio un parallelo 'azzeccatissimo' pazzia-giallo.. colore del movimento, della luce, del bagliore! e la poesia in generale e nello specifico questa della Rosselli è un urlo, fisico e psichico. Io pazzissima!
RispondiElimina@petrolio-muso
RispondiEliminaGrazie. Anche se non sono sicuro che io sia abbastanza sintonizzato, provo a trovare un libro di Rosselli. Quale raccomanderesti?
(Tutti sanno che ci sono soltanto tre colori, fra cui il giallo. Da quelli tre colori vengono tutti gli altri colori, fino all'or e all'argento. Lo trovo magico..)
http://mirino-viewfinder.blogspot.com/2008/07/polarity.html
@Mirino: io trovo splendido e abbastanza folle (per la mia indole) 'Diario ottuso', ma forse sarebbe meglio cominciare con 'Le poesie'. Buona lettura.
RispondiEliminaAnch'io trovo magia l'esistenza di quei tre colori, miscelando i quali la vita assume miliardi di tonalità e ancor maggiori sfumature.
trapasso nel vento, sui ciottoli, la spuma, lattugine d'alga e frammenti di sale su, su, su per il naso, per gli occhi per l'osso spugnoso impregnato di dubbi, dubbi bianchi e dubbi neri e mai colorati. dov'è il colore, lo ritroverò nelle foto domani, tra un anno al prossimo addio, al primo mattino che senza il tuo caffè mi troverà a fare tardi? trapasso nel lento, nel grumo del letto, nel punto risorto tra un emicervello e un emo cervello che trattiene ancora la paura e il desiderio di andare e frammenta parole senza insegnare alle mani a ricomporle ritorno sulla spiaggia, sui ciottoli dei miei dubbi, ciottoli bianchi e ciottoli neri e mai colorati. Trapasso il cancello, salgo le scale, inseguo l'odore, inseguo il tuo sogno, il tuo sguardo parallelo e rivolto altrove che non incontra nulla e lì mi piego nel vento, nel lento, nel cancello del tempo.
RispondiEliminanel frattempo tuffo in uno dei mari più belli d'Italia, pesco un bello scorfano, preparazione zuppa, la morte sua. Portate il vino.
RispondiEliminasei unica, il formicolio delle lettere invita a muovermi
RispondiEliminaanche me! :)
RispondiEliminapetrolio.. petrolio..
RispondiEliminastrano.. strano.. il vino?
RispondiEliminaMuso.. Muso.. Potremmo andare avanti per ore ;)
RispondiEliminaUrliamo con Amelia ...giallo.
RispondiEliminahttp://ferroviedellostatoreclami.blogspot.com/
RispondiEliminavorrei finire in uno di quei forum dove le gestanti si scambiano le foto sulla dilatazione della cervice. E mostrano fiere mastiti da balie.
@FulvioStrano: era per quello che chiedevo il vino.. io porto i tarallucci! =)
RispondiElimina@Alli: urlo alla munch, giallissimo!
@SatiraszRaucedine: sul mio ingresso nel mondo non c'è stata cervice ch'ha tenuto: abnormecefalo!
da leggere e poi inspirare...
RispondiEliminaQuando scrivi @FulvioStrano.. Insomma puoi anche scrivere soltanto Fulvio.. Mi fai sembrare distante :) Il vino anche senza i tarallucci, non c'e' bisogno che li porti, dai.. Petrolio Petrolio..
RispondiElimina@Sblog: vediamo di fumarmi questo allora, tutto il resto non mi fa effetto :)
RispondiElimina@Fulvio: ma Strano mi piace assai… sì sì…
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