Io non ci vado. Cercala tu. Come? Tocca a te. No, ho paura, ci-vai-tu. E cominciò il peregrinare. Non è più terminato. Mi condusse a un paese musicale nel quale ho fissa dimora, fuori dalle mura circoscritte della città provinciale, povera e decadente. Sono tuttora preda di un singolare stato di sdoppiamento, occupante felice di una doppia esistenza, in una terra incantata priva di limiti angusti, soggiogata piacevolmente dal potere rilassante e benefico a cui aderisco con abbandono e fiducia. Nulla di più potrei dire, null'altro potrei ricordare. C'è un pulsante invisibile, pigiato il quale, si avvia un immediato processo di accensione onirica, allucinatoria. Sublime. Esperienza ed essenza inafferrabile, mi rivela arcane risonanze e nella quale trovo risoluzione delle dissonanze della vita e ricompongo le fratture tra interiorità ed esteriorità. Libera. Mi libro leggera, priva di forza gravitazionale, vago al di là delle proporzioni reali e costrittive. Sola. Scelgo l'esilio volontario e porto via con me l'ipoteca sugli spazi concessi ai miei ideali e ai miei interessi culturali. Desta. Non so. Forse. Intanto considero la mia opera come uno strumento. Il mezzo di trasporto che mi elevi in una sfera superiore, in cammino verso l'identità suprema: idea, mirabile idea. Senz'indugio mi spingo fin dentro le macchie verdi, selve e foreste lisergiche, nel profondo che dovrebbe distrarre e divertire e invece diventa il vero, unico scopo, vertice delle umane aspirazioni, esaltazione del creare e anelito della composizione. Architetto dei miei sogni. Riunisco ricordi dell'infanzia, giochi e filastrocche, pulsioni ed emozioni giovanili e mi trasfiguro, senz'ombra disegnata in terra, senz'alcun dubbio di ribellione del primo amore, mesci, assumo l'antidoto alle soffocanti convenzioni e, priva di costrizioni, m'accompagno alle amiche proiezioni del mio subconscio. Allegra assai. Mi slancio contro la maschera cupa e ignobile. Ma quella scompare tra vapori e colonne in frantumi. In risalita, vieni. Aggiungo elementi nuovi, topoi a successione, a imitazione, creo scale ascensionali, ribatto in sincope con accordi e note frutto di infrazioni alla condotta generale, moniti irrimediabili, corrispondenze, allucinazioni ferme. Chiudi. Lascia che ci cerchino dieci minuti o sessant'anni. Sì, era una botola di luce, la luna, e attraverso di essa saremmo entrati nell'eternità.
Profondamente segnata dall'innesto.
Frase finale tratta da Hanno amore, Gianluca Chierici
In alto: Girl amongst leaves, 1893 - David Gauld
il pulsante invisibile ... uhm sì penso che c'è anche da me; da fare se nò sono a rischio inedia subliminale.
RispondiEliminaSei grande ;-)
mi hai convinto milena:
RispondiEliminaHAI REFERENDUM VOTO 4 SI' !!! :D
Che bomba. Io mi butto a capofitto. Anche prima di te, se vuoi, così vedi come vado a finire.
RispondiElimina...ti ho intravista nella foresta....ma il mio innesto era diverso :
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=cKMaGxZCiqo
urka! la notizia che di caprio prende casa a verona ti ha sconvolta!
RispondiEliminaho controllato, non hai saltato un sinonimo c'è proprio tutto, e anche io voto sìx4:)
@Chaillrun: pigiaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! Io lo faccio ogni volta che c'è quel pericolo
RispondiElimina@RobyDick: non sapevo c'entrasse Jean Renoir coi sì :P
RispondiElimina@MrJamesFord: mi troverai ad aspettarti!
RispondiElimina@Lysergicfunk: caspita, bella musica quella del collettivo! ci si innesta ovunque si voglia!
RispondiElimina@Teti900: sono sinonimo-neologismo-dipendente
RispondiEliminaDella serie, sogno o son desto? :-) Prima o poi un esercizio di stile non te lo toglie nessuno Milè! :-) Però bisogna che mi ci impegni di brutto! Ho in mente una cosettina carina, ma ci devo avere un po' di tempo e questo non è periodo eheheh
RispondiEliminaA proposito, io e te abbiamo in sospeso una canzone, giusto? ;-)
Bacioni, saluta Milano-Ravenna-Biella-Lecce!
Ciao xxxooo
PS. Anch'io quattro SI ai seggi, ma quando ho letto il commento di Roby sono sprofondato sotto il tavolo dal ridere!!!
.... http://soundcloud.com/plugresearch-music/sets/boom-clap-bachelors/
RispondiElimina..è una costola di Quadron.....(ricordi Average Fruit ?)
Buon Viaggio
@Nico: esercizi a parte, che fai saluti tutte le città anche per me? La canzone dovrà attendere, purtroppo.
RispondiElimina@Lysergicfunky: Quadron non m'ha entusiasmata molto, mi piacciono di più in versione collettivo, come ti dicevo, e questa costola mi incuriosisce. Riprendo il viaggio.
RispondiEliminaNooooo!!! Non ci credo che non hai capito! Le città nascondono qualcosa! :-)
RispondiEliminaE noi si attende fiduciosi amica mia! :)
cosa sono le date di 'qualcuno'? ////
RispondiEliminaIl corpo
RispondiEliminacerca il corpo
e come in un sogno insaziabile
l'ombra si allunga
a prendere l'infinito.
E l'eternità
arriva in fretta.
"Intanto considero la mia opera come uno strumento. Il mezzo di trasporto che mi elevi in una sfera superiore" ... dove sono solo. Ho letto le tue parole ascoltando il pezzo numero 3 del mio blog. Strana sensazione, ciao petrolio..
RispondiEliminapiù che date, semplici sigle di provincia :-) dai, ora è facile! xxxooo
RispondiEliminaUna prosa sempre più maestosa!
RispondiEliminaquoto Adriano! Petrolio in prosa non si batte!
RispondiElimina@Giardi: è una coccola continua…
RispondiElimina@FulvioStrano: sono andata a vedere quale sia il terzo e ho letto il pezzo… sono di ispirazione! :)))
RispondiElimina@Nico: t'avviso… sono in profonda crisi, cos'èèèèèèèèè? :P :)))
RispondiElimina@AdrianoMaini: penso male… :P non mi va di sovrastare )
RispondiElimina@Ernest: in alta quota! ;)
RispondiEliminaConvinto, 4 sì al REFERENDUM ;)
RispondiElimina"sogno logico" l'ennesima dimostrazione della tua bravura.
RispondiEliminaps.i miei quattro SI sono già nell'urna.
che poi sto senza macchina, domenica.
RispondiElimina@Alli: :PPP Che poi al massimo vi avrei convinto al voto, a quale decidereste voi!
RispondiElimina@IlMonticiano: nella logica sarebbe poco sogno, un sogno da quorum!
RispondiElimina@SatirasenzaRaucedine: ti passo a prendere lunedì
RispondiEliminaMi ricorda di un giardino, quello della mia gioventù. Ci sono profumi che si sente sempre e per sempre, e sulle mattine di estate si sente sui piedi nudi l'erba bagnata di rugiada. Queste memorie di un paradiso eterno restano nell'angolo vellutato dei nostri cuori, fino alla fine.
RispondiEliminahttp://mirino-viewfinder.blogspot.com/2008/12/garden.html
@Mirino: sì vale anche per me. I profumi ritornano potenti e più persistenti che in passato.
RispondiEliminae va bene, vista la crisi ti do la soluzione! :) si tratta di quattro sigle di altrettante provincie, ognuna delle quali costituisce una sillaba...salutamelo eh? :)
RispondiElimina@Nico: ahahaahahahahahahah! cavolo sto fusa! Ricambia il targato quattro volte! *
RispondiEliminabellissimo fiore, stupendi colori delle campanelle!
RispondiElimina:/ in sogno! :)
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