Le sembro morta? Mi vede? Son qui protesa verso la sua mano. La avvicini. Mi tocchi. Segua le strisce ruvide, intense, sovrapposte, le accarezzi. Ora passi su arancione e rosso, mi sente? Mi muovo all'interno della tela, attraverso le sue dita appoggiate lievi, ora spinga più forte, venga, entri, non abbia paura, non si agiti, la tengo io. Le spiegherò. Si schiarirà, la materia oscura che non interagisce solitamente con l'universo esterno, si rispecchia nella forma comune in un'armonia cosmica e si fa percepibile solo in virtù di grandi doti di sensibilità e astrattismo lirico. È comparsa nella penombra della sala. Propensa e trasparente. Molti son sfilati. Freddi, distanti, netti, necessari. Lei invece è informale, soffusa, emotiva, plastica, superflua. L'ho avvertita subito. Lei sa ascoltare, lei è capace di stimolare e trasmettere. Parte alla scoperta degli spazi immensi, si inarca splendida aderendo alla straniata deformazione prospettica. Si avventura in strada tra scorci inesistenti e impossibili linee e piani in una fantastica notte in città, mi perdo, urla, e nell'atmosfera sospesa si eclissa dietro una parete mozza, mentre intorno si elevano grattacieli infiniti sviluppandosi in angolatura curvilinea da grandangolo. Potremo tornarci quando vogliamo: è il nostro deserto, la visione contrastante e fulgida, la sorpresa della luce e del colore, l'identità e la forza della natura che prende il sopravvento e riempie, trasformandosi in paesaggio antropomorfo fatto di ghirlande di curve e anfratti caldi di grande sensualità. Aboliamo i formalismi, m'invita. Ha tratto nuovi spunti, gioca con l'esterno, spruzzando particolari e raccogliendo reperti e impressioni. I ruoli si sono invertiti, e questo sembra divertirla molto. Impossibile non notarlo. Riesce a dipingere e a scatenare nuove emozioni. La nostra intesa è naturale e scolpita come nella rossa argilla. La nostra visita è diventata soggiorno dislocato indistinto stemperato instabile… il tu mi rapisci una preziosa opera dissoluta incastonata nel nulla ma dall'impronta indelebile.
in alto Georgia O'Keeffe, Music-Pink and Blue II, detail, 1919. Oil on canvas.
Aboliamoli..
RispondiEliminamai amati e mai usati.
RispondiEliminaQuindi aboliti...
Sono d'accordo con te e con chi mi precede, andrebbero aboliti.
RispondiEliminaBelle parole cara Laura !!!
RispondiEliminatutta questo per descrivere un ditalino?
RispondiEliminauaooohhh !!
RispondiElimina@Fulvio: aboliti!
RispondiElimina@Ernest: pane al pane vino al vino!
RispondiElimina@IlMonticiano: amen! ma un gentleman come te…
RispondiElimina@InneresAuge: secondo nome! ;)
RispondiElimina@JackDoppioJack: non uno, di più!
RispondiElimina@Valerio: ecco, tanti! )))
RispondiEliminahey ma l'immagine qui a destra è una copertina di Scott Walker!
RispondiEliminaTilt
ma tu guarda l'avevo per le mani stamattina!
mai notata prima:)
bello il post:) non avevo capito una cippa, ma perchè non sono pratica, adesso vedo che hanno inteso tutti quel piacere, mah!
non so mica se han ragione!
@Teti: Scott Walker è uno dei miei musicisti preferiti! Avanguardia pura. Tilt è uno scoglio oltre il quale nessuno può andare! Meraviglioso e oscuro. Anche l'ultimo è notevole ma non riuscirà mai ad eguagliare e nemmeno raggiungere l'altezza, la sospensione, la vertigine di TILT! Ci ho appuntato anche qualcosa per un post!
RispondiEliminaIl post? non parlava di quello, ma quasi! Georgia O'Keeffe mi fa comunque quell'effetto: piacere puro. E anche lei provava tali sensazioni, si vede… si sente!
È una ferita? È una lama. Entrambe. Attraverso questo corpo rugoso e stretto perché mi conduci, mi spingi e mi tiri al di là del pertugio verso una luce che poi si piega verso l'interno. E ora? dove volevi portarmi o forse dove volevo portarti se ti avessi incontrato nel respiro delle terre calde e nel rumore dell'acqua di questi rivi così agitati eppure calmanti, dispersi e rappresi, lunghi e brevi, assetati e assonanti. Erano parole invece dii suoni, immagini invece di parole, erano i teatrini, i costumi, le tende, i lenzuoli appesi alla finestra quando ancora stavi in prigione? avrei dovuto incontrarti là nella terra desolata e straniera dove è cominciato tutto dove tutto era piccolo e poco e poi diventò grande, e grandissimo enorme e disteso e stirato ed esaltante spazio di artificiale bellezza stesa sui piani della tua terra una volta sognata e ora solo addormentata. Uno spazio così grande da sciogliere il pensiero, sciogliere il desiderio ammorbidirlo sulle tue tele disumane e aliene e così sensibili al battito dell'animale che non scappa e resta teso anch'egli tra gli spazi squarciati, speculum dell'anima oltre il foro il nulla. sono arrivata.
RispondiElimina@Ecudielle: no, niente lenzuola, a picco nel vuoto. Meglio del petrolizer del socio.
RispondiEliminaallora avevo quasi capito giusto!
RispondiEliminaanche perchè tutto quel suonare dolce di entrambi i brani abbianati al post, non so a me inducevano un piacere più casto e meno privato___ poi non sono pratica anche se probabile che se tilt mi venisse soffiata dal vivo tra gli orecchi, il suo porco effetto lo farebbe;)
@Teti: a me i dipinti della O'Keeffe fanno decisamente da 'stimolo'. Epidermico, tattile, vibrante, porco effetto. E le musiche in apparenza così contrastanti hanno la loro buona parte… ritmo e sensualità, forza e flusso.
RispondiEliminanon tutti dai...qualcuno ci vuole, sennò poi dicono che siamo maleducati...
RispondiElimina@Ubi: a me dicono che son superba… :/
RispondiElimina'...il tu mi rapisci una opera' (di amore) quindi non finita, o piuttosto infinita?
RispondiElimina;) dipende… la finitezza non esclude la possibilità di ritenerla infinita
RispondiEliminaL'importante è non abolire il Piacere. I formalismi vadano pure a fare in culo. Per quel che mi riguarda ci sono andati già da un pezzo: ho regolato i conti nella culla, per non pensarci più :D
RispondiEliminaCredo di essermi calato di più nell'arte moderna, dopo aver letto questo tuo post.
RispondiElimina@ZioScriba: su questo dubbi non ho! Lo zio anticipatore in tutto!
RispondiElimina@AdrianoMaini: la O'Keeffe fa calare :)
RispondiElimina@petrolia-musa:
RispondiEliminaviva il sesso auto gestito! :D
è in quel momento che trombi con la persona che ti conosce meglio! *_*
XD
Aggiungo la mia,forse banale,trivellazione:
RispondiEliminai formalismi sono l'essenza della superficialità e della incomunicabilità.
Le memorie di certi piaceri possono essere ritenute fino alla fine, e tanto che si vivono occorre aggiuntarne.
RispondiEliminaCon un brandello di poesia posso anche scrivere formalmente che nulla è più bello che the backside of a beautiful woman..
Che uno (o una) che sa ascoltare e capire son difficili da trovare, bisogna trattenerli :)
RispondiEliminaQuanto a me, ascoltare è comunque difficile, per causa, ma non sarebbe mai possibile trattenermi, perché mi piace troppo la vita, fino alla fine..
RispondiElimina@Dark0: è ciò che succede ogni qualvolta mi trovo al cospetto di un'opera d'arte :)
RispondiElimina@Costantino: per niente banale.. anche se con qualcuno, forse, sarebbe stato meglio conservare una 'certa' distanza.. ma si sa, la curiosità (mia cronica) e il desiderio di conoscenza tende ad annullarle.
RispondiElimina@Mirino: anch'io non riesco (per nulla) a trattenermi e so ascoltare, tutto o quasi, meno le idiozie, a quelle mi chiudo le orecchie.
RispondiElimina@Baol: sì non è una qualità facile da reperire.
@petrolia-musa:
RispondiEliminayea!
XXXD
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