Filastrocca che ripeterò all'infinito… con qualche variante ma tenendola sempre a mente. Indefinita e toccante, come il tempo che trascorro in una dimensione sconosciuta. Lo sfioro, scivolo giù su questo piano che qualcuno inclina per divertimento e arrivo fino a te, mossa da chissà quale forza motrice, al di là di ogni saggezza, al di qua del pensiero razionale. Scoppio in una risata continua, quasi stolta, storta ogni ombra di tristezza, quella vana che hai cercato di spiegare e quella utile che mi ha spinta vicino. È stato quel giorno che io, nel tentativo di sfuggirle ho impattato il tuo braccio, lo avevi teso vedendomi arrivare. Il suono stridente di frenata nell'inseguimento sconnesso tra me e la nota stonata aveva attirato la tua attenzione. Chi è questa pazza? La domanda al tuo amico. Una che potrebbe salvarti! La risposta del tuo amico. Cos'è destino, l'incontro segnato e sbadato, lo scontro voluto e divino. Ancora stupore, profumo di albe al cospetto delle quali rimaner desti da sonni inquieti, sapore d'erba… regalano attimi prodigiosi, scambio di particelle infinitesimali e inesprimibili, mistica unione di un altrui inatteso in un altrove rigenerante. Ti guardo e non distraggo e non mi adagio ché le sicurezze son fatali. Seguimi, riempi le intercapedini dei miei vuoti, inserisciti in ogni mio respiro, evoca i miei sorrisi impetuosi e colora i bronci silenziosi, accompagna il moto altalenante, salta ad ondeggiare con me, incapaci ormai di strutturare i nostri tempi al di fuori di noi, vivo di te, vivi per me… every time you close your eyes.
dal 2009 (Settembre - Loco)