sabato 29 maggio 2010

a naso in sù


And it was no kind of test we just chose the loneliness we bore the best

Quattro gli strumenti che mi emozionano e gli ingredienti che mi lasciano interdetta… chitarra, pianoforte, tromba e fisarmonica, pomodoro, peperoncino, caffè e ricotta. Volete farmi piacere? Regalatemi un cannolo siciliano, una caprese, un tiramisù, o un disco di Michael Hedges o di Jaco Pastorius, di Miles Davis, di Yann Tiersen, di Tori Amos…
Ispirazione, ecco cos'è… a me arriva da una passeggiata lungo le vie più remote di una grande città: via Manzoni, piazza Belgioioso, corso Venezia, via Sirtori, via Melpighi (oddio n.3 Casa Galimberti!), via Melzo, il Liberty mio e suo, di una città tutta da bere, da sorseggiare, da sorbire.
Ho scoperto dei luoghi segreti così, per caso, a Milano, mi basta prendere un autobus qualsiasi, saltare su un tram verso il centro e via… a piedi guardando in alto, lungo le ripide e vaste pareti di un palazzo, per fare la magica apparizione in piazza Sant'Alessandro a pochi passi da via Sciesa lungo la quale in un bel palazzone studio e dalla quale nelle ore di buca mi perdo, volontariamente, senza più ritrovarmi.
Una sosta sui gradini di granito a leggere e via per Zebedia strettissima e salva dal conflitto mondiale. E io continuo a tenere alto lo sguardo sulla maestosità della chiesa di Sant'Alessandro al cui interno buio, come piace a me, c'è una vera e propria galleria di arte lombarda '600-700… esco e delicato è l'impatto con Palazzo Trivulzio! I palazzi coi loro cortili imponenti e tutti meritevoli di visita. Chissà oggi… se come vent'anni fa sono così gentili e accoglienti da cedere il passo e permettere a una straniera milanese di entrare ad ammirare la loro personale fortuna. Condividete con me, io mi avventuro per le cinque vie: via S.Maurilio, via Bagnera e il suo mostro, attraverso via S.Maria nuovamente in via S.Maurilio, ammiro palazzo Borromeo, la chiesa del IX secolo di S.Maria Podone e m'infilo in via Borromei, via Gorani e la sua torre, via Morigi e la taverna ricca ancora dei suoi arredi e atmosfere degli anni '60/'70, meta preferita di grandi conversatori, via Brisa e il Palazzo Imperiale e arrivo in fine attraverso via S.Maria Fulcorina alla Biblioteca Ambrosiana e la chiesa Santo Sepolcro, e via Valpetrosa, vicolo strettissimo, mi riporta a scuola e Mottin, prof di illustrazione, che mi aspetta al semaforo: 'Mile, da che mondo vieni oggi?'.



In ogni città ritrovo qualcosa che mi consente di far pittura
(dal 1992 Milano - Aprile)

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