mercoledì 5 maggio 2010

quando si decise di far il mondo

Fruscia e percuote, è strepito dell'infinito cosmo, animalesco, bestiale barrisce un sax… è una pietra miliare, l'ho ascoltata la prima volta in cuffia da mio cugino, reazione composta al momento in cui ha dato il via, occhi chiusi come mi aveva consigliato. Non ero una bimba a digiuno, ero una bimba a cui le note di Jimi Hendrix, dei Pink Floyd solleticavano le piccole natiche e muovevano le manine sante. Era il tempo in cui in tv si vedevano le gag di vianello e mondaini, i balletti della carrà procace e sensuale, si parlava di rino gaetano diverso e anticonformista e si guardavano i film di bud spencer e terence hill nel cinema paesano.
Mio cugino è sempre stato un precursore dell'educazione moderna, o meglio gli stavo simpatica tanto che mi scattava delle foto nuove, originali, accese e spente allo stesso tempo, volubili e sfocate non perché lui fosse incapace, ma perché a lui piaceva il movimento… ecco proprio qui, minuto 7:37 ho cominciato ad ondeggiare, io imitavo le mosse di una cantante nera dalla folta chioma che avevo visto sullo schermo e quando ho aperto gli occhi per un attimo l'ho visto che mi sorrideva compiaciuto e soddisfatto.
Lo ringrazio ancora oggi, lui sì che m'aveva capito, lui sì che sapeva quello che avrei voluto fare da grande, lui sì che ha avvertito l'onda che mi trasgredisce e mi seziona a metà. Minuto 11 e qualcosa (perché in realtà durava molto più di questa registrazione) rumoreggia e si palesa in tutta la sua bellezza l'intera terra. Dio l'ha ascoltata mentre partoriva il mondo, non può averlo fatto in silenzio. L'avete vista la copertina? … quando si dice musica…







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