lunedì 17 maggio 2010

NEGRAeAMARA


Mi guarda stupito, s'accosta al mio odore acuto e mi grida forte, prendendomi da dietro, afferrandomi violentemente, una mano stringendo alla gola e una mano impugnando energica il seno destro! Mi strattona più volte, una due tre, venti, trenta spingendo dentro tutto il dolore, la sofferenza, il disamore che ha conficcati profondi nell'anima. Crede di avermi finita, mi lancia un'ultima disarmante minaccia e sgorga lancinante un vermiglione denso e largo… la bocca mi fa male, gli sputo in faccia tutta la mia velenosa dignità, la mia superiorità si rende chiara, bianca come la neve, pura e fredda a lenire il dolore! Mi volto lentamente e un colpo inferto ad arte lo sega di netto… Ce l'ho di fronte, lo fisso dritto negli occhi e gli parlo a pari… amara nel gusto, indigesta al padrone bastardo!

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