Frastagliami, immergiti nelle profondità ghiacciate, pesca tutta la violenza del mio colore, cattura quel riflesso e realizza una splendida immagine di copertina… Sta pulsando lo sento, è così armonico e allo stesso tempo talmente piagato, ricco e incessante che non smetterei mai, mi accompagna fedele, si muove con destrezza, mi uniforma, mi stimola con carezze sempre più sognanti, mi muove e mi separa, mi raccoglie e mi unisce, sfuma e introduce nuove screziature e io mi addentro in abissi di tenebra, distanti e progressivi sprazzi di luce addensano e coinvolgono… me sola, rara, viva. Ti sei stabilmente trasferito dentro me, hai improntato tutto, grande curioso e corposo esploratore. Non ti basta indossare un caschetto con fiamma al propano: ci sono vie sconosciute e residui di scoperta appena accennati nei testi che consulti, un universo di suoni e immagini ai quali solo io posso accedere e permettere il passaggio attraverso una serie di aperture, sempre esposta al rischio e giocata con la conferma della difficile comunicabilità. Puoi presagire, puoi variare la strategia, puoi avanzare sicuro o tentennare… io, io sola posso spiccare o saldare le differenze, riprodurre e travalicare, affondare o offrire uno scoglio liscio su cui planare e poggiare. Imposta e introduci i dati. Ti indicherò l'itinerario, lunga-lenta-con-soste-ristoro.
Le solitudini sono perfette, solo le solitudini