martedì 16 maggio 2023

Fine dust


 The shadow of me.
Milano. Bianco e nero.
🎧 Animal instinct. The Cranberries.


Mi inghiotto, mi mastico, mi digerisco, mi spargo. Come polvere di pastelli colorati vengo soffiata via a coprire questa landa desolata in bianco e nero. Asfissiante. Poco incline al compromesso, oltranzista fino al midollo, appena posso divento sorda al suono del dolore e valico. Il confine della noia è assai labile. Spirito libero disseminato in lungo e largo mi consumo e mi rigenero. Nella moltitudine di fuochi fatui e labili rapporti, nichilismo ed egotismo estremi, soffro e ballo, canto e dubito, annichilita e rinata, tristissima e viva, fragile e potentissima, posso ascendere, trionfare, cadere e risorgere, inconsapevole rivoluzione: affermazione del diritto a riempirmi di tutto ciò che posso, sesso, dolcezze, carezze, spinte fortissime, svuotarmi e tornare terreno accogliente e pronto. L'amore, l'infinito miraggio, il sogno che sfugge dalle grinfie dell'indifferenza e della superficie, s'aggrappa agli specchi del tempo perduto. Il tempo che non basta mai. Il tempo felice che non si riesce a fermare. Il tempo. Ballo fuori dal tempo. Senza paura in equilibrio al di sopra del dirupo, sul filo dei difetti, ruotando senza fine. Vortice. Pioggia di meteore. Ferite slabbrate. Aperte per sempre. Disinfettate con l'indifferenza. Gelo fuori. Febbre dentro. Febbre. Eterna febbre.

giovedì 23 marzo 2023

I'll even it out

 Alla ricerca della mitezza. La si sentiva la mancanza della voce dai registri sottobosco, incanto e mistero. In rispolvero lei, ora, in corrispondenza di qualcosa di urgente da esprimere, qualcosa che non si può lasciar lì, a sopire. E così viene fuori, evitando le suole degli scarponi che vorrebbero solo appiattire, livellare, annullare. Minacciosa maschera, costume inquietante e trucco pesante che ci fa visita negli incubi più neri, estrema, estrosa, figura strana a metà tra una ninfa e il Night King, un folletto e un satiro, gender fluid, conturbante e disturbante pronto a interpretare un nuovo personaggio della trama, ma rimanendo persona, e raccontarci la sua storia, tormentata, ribelle, sempre, verso la società retrograda, verso la falsità, rimette al centro il solito discorso, il sé e i sentimenti, nella loro essenza purissima e scevra da sovrastrutture. Stride, la sua mistica convinzione, sferzata da folate di dubbi eterni, si avvita e si disperde, in una danza che ricorda un sabba di streghe, sprofonda e riemerge dagli abissi, in riverberi e gorgheggi mesmerici che ci rapiscono come il canto di una sirena e ci trascinano sul fondale. Lei sboccia, sgargiante corallo, sinuosa Dulse, non sfiorarla se veramente non puoi, non posare l'occhio su di lei se realmente non vuoi. La mitezza non esiste. You can't even it out.


 


The witch, sabba. Abruzzo. Parco Lavino.

lunedì 10 ottobre 2022

ever y



Cos'è che ci avvicina e poi ci allontana. Dopo anni mi sembra di avere una visione abbastanza chiara. È come percepire quella distanza come incolmabile. E dopo anni non sento il bisogno di dirlo a qualcuno, col rischio non calcolato, ma la sicurezza di non essere ascoltati e compresi, ma solo prenderne atto. E dopo aver fatto i conti con la prigionia altrui, con i fantasmi altrui, averli fatti miei, perché così dovrebbe essere e così è stato, se hai voluto tanto e bene, ora li lasci. Perché chi è stato prigioniero, scegliendo di esserlo, non sarà mai completamente libero. Perché chi si è fatto guidare da inesistenze sarà inconsistente egli stesso. Sempre. Sì, sono dura. Eppure mi faccio segnare. E il segno rimane. In una ruga, in una cicatrice, in un'ombra. Prima non c'erano poi si formano. Prima non le vedevo ora sì. Le premure elargite, le premure non ricevute. Le scuse false. Le bugie. Le verità non rivelate. I sotterfugi. Gli opportunismi. Le spalle da offrire, le spalle che non hanno ricambiato… gli abbracci negati. Si è sempre stati disponibili all'ascolto. Ci si apre al confronto, ma si rimane inascoltati. Ci si ritrae. Ci si richiude. Si impara a riconoscere coloro che hanno dimostrato, coi fatti, di poter e voler restituire le attenzioni, che non hanno mai cercato giustificazioni, che non hanno mai mentito, che hanno sempre reso chiara e semplice la verità. Non fare la vittima, essere sé stessi, non vivere in funzione di qualcuno, essere indipendenti. Credevo di aver dimenticato, ma la natura di ognuno di noi si rivela a noi e agli altri. Luce accecante, fortissima. E rende evidentissimi quei segni. Sì, sono implacabile. Poco incline al sacrificio e al martirio. Non ho mai aspirato ad esser santa. Non credo a quello. Ho altre vie da percorrere e significati da esplorare, altra spiritualità da comprendere, altre fisicità da sentire. Non sono generosa. Ma lo sono stata, troppo. Con chi mi ha negato tutto. Lei. Temevo d'averla rinnegata. La mia libertà. A lei devo tutto. La mia natura. All'altrui natura tendo. Quella consapevole, quella aperta, quella scelta, a cui esprimere appieno il senso della vicinanza con abbracci, baci, strette, semplice e pura, diretta e istintiva. E il requisito fondamentale: la corrispondenza, semplice, pura, diretta, istintiva. Perché è giusto cercarla, e, soprattutto, trovarla. Perché se senti, fai sentire, se rendi felice, sei felice, perché se si è gentili, si riceve gentilezza. Perché se calcoli, soffochi, valuti, testi, menti, tradisci, neghi, respingi, provi, schiacci… l'hai fatto. Sì, sono inflessibile. Non m'importa che ci si risvegli e magicamente si invochi sincerità, stabilità, coerenza quando si è mentito, tradito, diffidato. Non importa che dopo si distribuiscano a piene mani dolcezze e possibilità, non mi importa se si elargiscano a destra e manca cure e voglie. Ad altri. Non a me. Sì, certo, si può fare, si deve. 

Sempre. Passo. Chiudo.




venerdì 23 settembre 2022

M'astengo.


Questioni importanti, problematiche sociali, ambientali… discussioni infinite che non portano a nulla e risolvono ancor meno, provvedimenti disegnati come definitivi ma che all'occhio di una profana appaiono come palliativi o falsamente migliorativi. È uno di quei periodi (tanti ormai, non li conto più) in cui non sono sorda a ciò che accade intorno a me, a ciò che viene detto, non sono cieca, ma allo stesso tempo tutto è lontano, sfocato, inconsistente. Nessuno si schiera. Nessuno dice ciò che vorrei ascoltare. Nessuno fa, o fa abbastanza. Nessuno è minimamente vicino a ciò che sento come fondamentale, vitale, essenziale. Sono a favore di libertà di aborto, eutanasia, maggiore equità sociale e maggiore equità nella distribuzione dell'onere fiscale, a favore del riconoscimento del diritto a sposarsi di tutti, della salvaguardia dell'ambiente. Sono contro ogni forma di disuguaglianza, corruzione, razzismo, tutti i respingimenti in mare e le punizioni dei soccorritori. Non posso votare per razzisti, filo-putiniani, democristiani, bigotti, corrotti e corruttori, inquinatori e distruttori della natura, omofobi e fascisti. È il motivo per cui non voto da decenni. Lo so, non è buono, non è giusto, non è utile. Ma io non voto. Non voterò.


I am abstaining. Important issues. Climate change, social issues. Endless discussions with a political class more interested in burnishing its image than tackling the problems. Measures presented as definitive measures, but then they turn really palliative remedies or several limited improvement projects. Today is one of those times: I'm not deaf to what goes on around me, I'm not blind, but everything is far away, blurry, insubstantial. Anyone representing me, anyone sides with and certainly don't tell me what I want to hear. Nobody makes nothing. What I feel vital, crucial, essential… I'm pro-abortion, I'm pro-euthanasy, openly in favour of social fairness and greater fairness in the distribution of the tax burden, recognition of the right to marry for all, environmental protection… I'm against all forms of inequality, all forms of exploitation, corruption, racism, all the pushbacks at the sea and punishment rescuers… I can't vote for racists, pro-putin, dc representatives, bigots, corrupted and corruptors, polluters and nature destroyers, homophobes and fascists. They're not even close to getting it. This is the reason I'm abstaining for years. I know, that's not good, not right, not helpful. But I don't vote. I will not vote.

🎧 Fuzzy. Grant Lee Buffalo. Music of nineties, to remind me of when we all had high hopes, largely disregarded hopes.

giovedì 25 agosto 2022

Better before

Io sono la fautrice del 'Era meglio prima'. Anche se non ricordo molto bene come fosse questo meglio. Nostalgica del non realizzato. La sostenitrice dell'incompiuto. Non mi nego niente, ci rifletto su tanto… dieci secondi, mi butto, ma poi vorrei tornare indietro. È lo slancio nel tuffo che è meraviglioso, l'atto della penetrazione dello specchio d'acqua. La riemersione no, il respiro no. Sono la viaggiatrice che ama perdersi. L'amante appagata nel sentir godere. Io sono quella col finale aperto, tristissimo per i più, ma inaspettato e niente scontato per me. Perché sono sbagliata e fuori luogo. Sono la precaria in tutto. Il posto fisso non ce l'ho nemmeno nella vita. Lo trovo, forse, ma poi dico a me stessa 'le faremo sapere'. E appallottolo il foglietto su cui ho annotato il numero. Il mio. Io sono la figura mitologica un terzo donna, un terzo giumenta, un terzo lupa. In testa un cespuglio infestato di serpenti, sulla spalla una civetta, in groppa un gatto nero. Ho immaginazione, la uso per sconfiggere la noia della realtà e la banalità del tutto uguale. Io sono l'alchimista del 'non si può fare'. È tutto talmente perfetto che finisce. E si resta digiuni. Io per prima. Perché a me non basta mai nulla. Eppure mangio e bevo poco. Ma consumo molto. Io sono la magàra che prepara pozioni. Efficaci per gli altri. La mia non mi riesce. Stessa dose di passione, sentimento, corpo e anima, ma poi ne verso più della metà. E rido. Perché io non sono normale. Per nulla. Sono la vampira del tempo. Non ne perdo nemmeno un secondo, ne suggo ogni goccia, ma sono io poi quella esangue. Perché io sono quella forte. Sì. Ma in una storia fantastica.


🇬🇧 I'm the proponent of 'it was better before' though I can't remember what it was. I'm nostalgic for the never realized. I'm the supporter of the unfinished. I don't deny anything, I think about it so much… ten seconds, I throw myself, but then I'd go back. How wonderful is the momentum dip, the water penetration. Not the resurfacing, not the breath. I love getting lost. I take satisfaction in your enjoyment. I'm the one with an open-ending, sad for most people, surprising and not at all obvious for me. I'm wrong and out of place. I'm precarious in total. I have no fixed place, not even in private life. Ok, maybe I find him, but then I say to myself 'we'll get back to you', then I ball up the paper on which I wrote down my number. I'm the mythological figure one-third-woman, one-third-horse, one-third-wolf, a snake infested bush on my head, an owl on my shoulder, a black cat on my back. I use my imagination to defeat the boredom of reality and the triviality of the same whole thing. I'm the alchemist of 'no can do'. It's all so perfect that it ends up. So I'll fast. Because I want more. Yet I don't eat much, I don't drink much. I burn many calories. I'm the 'magàra' (apulian witch) who brew potions effective for other people. Not for me. Same dose of passion, feeling, body and soul, but then I throw away more than half of it. And I laugh. Because I'm not normal. I'm the vampyre of time, without losing a second, I suck every drop, but then I'm the bloodless one. Because I'm strong but into an otherworldly tale.


They're so incredibile that don't exist.


Milano giugno 2022.
Black lace blouse. Lace headband.
Upcycling. On stage. To.
🎧 Bloody shadows from a distance. Lena Platonos. (<3 Greek Dub Music)

domenica 17 luglio 2022

My fifty.

I'm not easy. Those who pretend to care about you and well, actually they don't. They say they like you and if they don't like you… they don't tell you.

He says he likes you, very much, when the specimens of man perform these peculiar courtship dances. At first… he must be impeccable. Convincing. He's kind and thoughtful. He fills me with all manner of attention.

He needs to be prepared to make a good impression. He and her aren't that different. 'You're not so far'. 'You are not so different from me, really'.  Then he struggle. Gets evasive. 

He devolves into banality. Such a gentleman. What a coward.

I'm not easy. I'm different. So far. 

Being in society. I can't. I don't know. I travel by camper, I eat with my hands, I lick my fingers, I sleep in the tent. I'm not a serious woman. I'm strong. I don't need care and any attention. I'm a free woman.

Or at least it looks that way.

I just can't get enough. I can't get enough of me. Is always too little. Time. Space. Life. Love. I can't delight no one. I can't. No matter how hard I try to please… to welcome… 

This is way.

What a pity. Such a waste. Of time. Of will. Of pleasure.

I'm not easy. I'm different. So far. 



Anversa. Luglio 2022. My fifty years.

Simple. I'm not easy. I'm across. I'm beyond. 

I'm inside, inside people, inside things.


🎧 Animal Instinct. The Cranberries.

lunedì 13 giugno 2022

I had this dream…


Digital Illustration. Snow C.

I dreamed her that way, dressed with light snow and freezing drizzle, silhouetted in the blue cobalt sky, while the snow falls and covers everything like a blanket during the winter months.

She had the greenest eyes I had ever seen, that particular green that I only saw two times in my life, in Scandinavia and on the mountains of the region where she lived.

I don't know her. But we talked a lot. About imagination, music, literature, poetry, fantasy, theatre, movies… and colors. We could get along. On almost everything… Or maybe not.

🎧 Bad as me. Nadia Schilling.

I'm out of sight. On almost all the social… My works


and here: