martedì 17 gennaio 2012

in viaggio


Son rimasta ferma troppo tempo… ho finito per incartapecorirmi. Dov'è finito l'anfibio che si dibatteva nella vertigine dei giochi d'aria e si combinava col respiro sconfinato? Ho giocato troppo con la visione rigida, ho rincorso per secoli il contraddittorio. Chi credevo d'essere? Evidentemente questa sensazione carezzevole e allo stesso tempo rischiosa di appendersi e rimanere preda della ragnatela tesa rende con un'esattezza impressionante le prospettive ingannevoli, orribili. C'era un'iniziale miniata a segnare la partenza e qui il primo paradosso: l'inchiostro termina. Minuziosa amanuense, sperimento nuovi accostamenti, penso a rivoluzionare, creando una scrittura di tipo extra letterario. Incrocio, sospendo, punteggio di immagini, di musiche. Quando ho raggiunto la mia meta? Mai. Non c'è dimensione temporale che inquadri il mio favoloso pellegrinaggio, né un modello di riferimento che possa consumare la peregrinazione. Incombe e soccombe. Ne scruto ogni minuscolo particolare e scopro un mondo a sé e allo stesso tempo avverto come mie le crepe e gli interstizi di un grande mosaico in cui ogni tessera componga l'insieme, ma viva di vita propria, s'estenda e invisibilmente cresca, incastonandosi, come un cancro pulsante in un corpo, sospeso sull'abisso. Li guido io. Sanno che più di tanto la rete non regge. La conosco la periferia di me stessa: punteggiata di significati, ad ogni pagina, paragrafo, giro di frase. Li invito nel mio labirinto, ma non offro assicurazione alcuna. Si potrebbe non uscirne dopo tanto vagabondare. Insegnerò a non averne paura. Il quadro spaventoso si capovolgerà, la fantasia avrà la meglio sull'orrore, il sogno sull'incubo. Cos'è che m'avvolge e mi protegge? L'enigma verbale, l'esperienza futura, l'invisibile presente.

Scrivere mobilita un importante segmento del corpo: è un'applicazione fisica del pensiero. Da qualche settimana so che provocherò un disastro aereo, e lo organizzo. La novità è che adesso lo scrivo. Ebbene, scriverlo è molto più forte che il solo concepirlo nella propria testa.
Amelie Nothomb - Il viaggio d'inverno


sù: Balthus La dormeuse

34 commenti:

  1. Sì, scrivere ha una potenza enorme ed è viaggio, spostamento da un punto all'altro compreso tutto quello che è nel mezzo...buon viaggio a te.

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    1. ma sarò la distrazione fatta persona? non m'ero accorta di questa funzione 'risposta singola'.. povera me! A proposito.. dei viaggi eddaferma! Ricambio caro! ;)

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  2. "un viaggio non necessariamente prevede lo spostamento fisico... a me capita di viaggiare con le parole scritte su pensieri scaturiti da parole ascoltate da altri, intraprendendo un cammino imprevedibile ma certamente liberatorio. Ma guai a negarsi un viaggio con corpo e mente in questa variegata moltitudine di persone che compongono il mondo".

    Che nuovi paesaggio siano sempre intorno e dentro ognuno di noi.

    Rispettosamente zUgo

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    1. Ne sono convinta anch'io caro z(?)Ugo! ho cominciato così e finirò nell'identico modo (senza spostamenti) almeno volontari! :)

      galanteria d'altri tempi (rispettosamente/imieirispetti) grazie!

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  3. "Viaggiare, è proprio utile, fa lavorare
    l’immaginazione. Tutto il resto è de-
    lusione e fatica. Il viaggio che ci è dato
    è interamente immaginario. Ecco la sua
    forza. Va dalla vita alla morte. Uomini, bestie, città e cose, è tutto inventato. E’ un romanzo, nient’ altro che una storia fittizia. Lo dice Littrè, lui non sbaglia mai.

    E poi in ogni caso tutti possono fare
    altrettanto. Basta chiudere gli occhi.

    E’ dall’altra parte della vita".
    ( L.F.Céline )

    Complimenti per questo tuo post e per i tuoi gusti, Balthus, Bresson, Bunuel soprattutto

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    1. è un piacere collettivo (Bombasessuale e altri)! Io seguo da un po' e guardo in vetrina le fantastiche creazioni! ;) le tre B citate e tanti altri ispiratori e scrigni inesauribili! Grazie per il 'viaggio' di Celine uno dei miei preferiti dopo Mea Culpa e Morte a Credito.

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  4. Lo stare fermi può a volte essere proficuo: la spugna si imbeve e poi si torna a spremerla, l'antenna riceve stimoli cosmici e poi ritorna a trasmettere... per fortuna noi artisti non stiamo su catene di montaggio... :D

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    1. tra l'altro ristrettezze economiche (ma strette strette) non mi permettono di viaggiare quanto vorrei.. tra l'altro tasto dolente: son talmente zingara priva di catene che, ogni volta, partita, non vorrei tornare più!

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  5. meravigliosa Milena, allora assisteremo ad una rivoluzione? farò il possibile per seguirti.
    mi piace molto la metafora dell'antenna dello Zio, la sento mia. quando leggo o vedo un film... ad ogni modo, come dice il contadino, c'è semina e raccolto, e io aggiungo che questo c'è nelle persone complete, ché alcune seminano soltanto, altre pensano solo a raccogliere.

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    1. Hemingway riteneva che la mente possa immaginare scene molto più spaventose di quelle della realtà. Forse lo sapeva bene. Diceva che ciò che si immagina gli occhi chiusi al momento in cui qualcuno sarebbe schiacciato da un treno, ad esempio, sarebbe stato più terribile di quella della realtà vista. (Death in the Afternoon).
      Forse quindi, a patto che l'immaginazione sia ogni tanto nutrita dalla realtà, può sembrare, se non può essere, più ricca della realtà.

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    2. Roby e chi più antennato di te? Ci nutriamo di arte e riusciamo anche a digerire bene! Bè tra lo zio e te c'è qualche differenza di metabolismo (:PPP) ma chissene.. :))))

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    3. Mirino i grandi scrittori (artisti) si nutrono di immaginazione e ciò che ne risulta è capolavoro. Parlavo di ristrettezze.. almeno non privatemi di tale gioia! ;)

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    4. Evidentemente non è mai questione di qualsiasi limitazioni o una disciplina auto inflitta. A volte tuttavia, anche per i più grandi, ci sono periodi in cui l'immaginazione diventa quasi esaurita, dopo che un artista o scrittore abbia terminato un grande lavoro esigente, ad esempio. Occorre allora riposarsi poi uscire da sé per attingere ancora dalla natura et la realtà. Anche esse beninteso possono spesso stupefarci. Non solo allora si sta cercando nuove idee ed ispirazione, ma ci si sta ritrovando di nuovo.
      (Se Lewis Carroll non fosse un matematico dotato, per esempio, non sarebbe stato tanto in grado di scrivere così bene 'assurdità credibili' perché occorre capire la logica per meglio formulare ed immaginare l'inverso, l'illogica, cioè 'coerenza incoerente').
      Come sempre vi prego di scusare gli errori..

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    5. errori scusati, compresi, e, direi, adorabili: le assurdità credibili, poi, sono le mie specialità! :)

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    6. Come sai tu, per riuscire visualmente, l'assurdità deve essere abastanza credibili.
      (Una volta per un libro ho designato, ad esempio, un triciclo per un topo. Malgrado l'assurdità, occorreva che il meccanismo del triciclo possa permetterlo di volare ed essere anche pilotati, seguendo la sua logica, in volo).

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  6. Quale temperamento artistico! Estro, fantasia, stile originale, sentimenti forti e tormentati. E cultura autenticamente vissuta.

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    1. Adrianoooooooooooo! tutto per dire che sono 'fuori'! :)))) *

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  7. che poi alla fine anche a star fermi si viaggia...

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  8. Trascinante,ci trasini tutti fuori ...

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    1. Per la coda, la mia coda tra i tuoi denti ...
      p.s.
      Trascini non trasini, che ignorante che sono ;)

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    2. ma quale ignorante? errore fu.. :***** Ok, rinforzo i denti! ;)

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  9. A volte scrivo per non morire.
    Altre per non uccidere.

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    1. per quanto mi riguarda direi la prima.. la seconda preferirei evitarla, cioè qualcuno lo farei fuori volentieri! ;)

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  10. con la connessione a 56 k e' gia' troppo se faccio formicolare il naso a un passeggero della 3classe...

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  11. L'enigma verbale, l'esperienza futura...
    Un incognita da scoprire o una volta scoperta ci si trova davnti un'latro enigma? Nella ricerca delle particelle si ipotizza, nell'esplorazione dell'universo si immagina, i quelle dell'anima si sogna.
    Grazie per il sogno :-)

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