venerdì 20 dicembre 2013

al mio dieci



Vorresti svegliarti, liberarti dall'immagine dell'Europa. Ma non è possibile.

Eppure è così facile, basta svegliarsi in una nazione in cui nessuno vede più, far credere loro di essere un predestinato, l'unico che sappia portarli verso la salvezza. Ma chissà, col passare del tempo, che non rivelino a te l'unico modo per scorgere la verità… ché modificare il corso degli eventi non è più così facile come sarebbe potuto sembrare tanti anni fa. Si scorgono sedimenti di coscienza civile e politica dappertutto che vanno a costituire il nucleo. Pare pronto ad esplodere in ogni momento e invece sonnecchia tranquillo in attesa che qualcuno trivelli deciso e intanto si da una bella verniciata di fresco, costretti a cambiare logo, tattica, lessico, facciata. La base freme e salta a ritmo degli slogan, sopravvive e macera e fa finta di furoreggiare. Si rimane sulla cresta dell'onda con alcune inevitabili cadute di tono, a galla con brevi sperimentazioni in apnea, più giù con più lunghe pause di disorientante esplorazione nei profondi recessi dell'animo, come sotto l'effetto di potente acido fino a rendersi conto che quella non è una vasca di deprivazione sensoriale, no. Inutile, nega, annega.

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