sabato 11 gennaio 2014

mea culpa




Ho fatto visita a una terra popolata di satiri ed eunuchi. Fluttuano tutto il tempo tra sbornie psichedeliche e torbidi sentori di cupe liti, umori inquieti e austere pretese di incensamenti continui. Fascino esauritosi ormai. Come in passati traslochi ammasso, impacchetto il suggestivo, lascio l'utile, butto ciò che conta, quello che potrebbe restituirmi il tempo perso e rendermi la beata sensazione di corrispondenza e certezza. Non sarei io. La me persa e sedotta, stordita e cosciente, trascinata e con fatica assemblata in un quadretto a spigoli vivi, sospesa, non si sa come, perché chiodi non se ne ravvedono, fili nemmeno. Ho aperto forme e sostanza alle esperienze più diverse, spezzettate, mescolate tra le temperature d'altoforno, insaporite e mai filtrate. Un enorme calderone nel quale i pezzi piccoli o grandi fanno storia a sé o si annullano nei fumi e nel blend mistico. Riemergono, ma li spingo giù. Dopo tanto stordimento i corpi son tornati estranei, intrappolati in allucinazioni ed esperienze oniriche che non seducono più, anzi sporcano e freddano. Ce l'ho il coperchio stavolta.


C'è ancora qualche motivo di odio che mi manca. Sono sicuro che esiste.
Louis-Ferdinand Céline

bentornati Haxan Cloak

9 commenti:

  1. Sono passato a godermelo già due volte, questo Distillato di parole. A volte se ne sente proprio il bisogno... :)

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  2. Mi sento molto in sintonia: il mio coperchio è andato, esploso molto tempo fa, ma a forza di ribollire il calderone ha bruciato il suo contenuto. Ne restava solo, sul fondo, una traccia annerita.
    E io ho cambiato pentola.

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    1. abbiamo frequentato mica gli stessi posti? ) mi colmo di fiducia e di aspettative ogni volta, ma ritorno con vuoti divenuti poi incolmabili, respingenti. Anch'io ho pentole nuove e ci trasferisco i 'pochi' contenuti buoni. Tu ci stai in mezzo.

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  3. Dov'è questo luogo? C'è ancora posto?

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