martedì 14 ottobre 2014

il mio posto

Mi sono piegata al volere del mondo in cui vivo, un mondo che si sforza di far dimenticare i ricordi di quello che sta più in basso come se fosse qualcosa di cattivo gusto.

Ero seduta in mezzo a tanta gente divertita. E io non sapevo nemmeno come ci fossi arrivata lì. Cercavo qualcuno e non lo vedevo. M'ero anche piuttosto affaticata. Stanca, e lo sono da un pezzo ormai. Del possibile. Vuoi qualcuno che ti prenda in consegna la mente e gli occhi, vuoi affidarglieli il tempo necessario a dedicarti ad altre strade trascurate per troppo tempo. E dev'essere una ricerca non molto impegnativa perché anche i piedi che le percorreranno son doloranti. Dall'impossibile. Ma quelli vanno, mentre le dita scorrono su righe fitte, e lo sguardo s'è già posato su un libercolo o almeno tale pare ché già in pochi minuti t'ha compresa tutta non appena l'hai preso tra le mani. Probabile. E questo è l'inizio della storia. E io sto così, folgorata, come si può esserlo di fronte a uno spettacolo inaspettato, un film che non conosci, il pittore di cui non hai mai sentito parlare. È lo svolgimento, il compimento della iniziale impressione. Ottima. Ancora meglio. Chi entra nella mia vita e lascia una sottolineatura nero grafite, dal 4b al 9b. Morbida. Sì, ma densa, spessa, avvolgente. Le informazioni sono essenziali, lineari, secche, concise. Parole, gesti, gusti, profumi, rilievo e incavi, segni ed esistenze. Stile piatto, ma naturalmente incisivo. Credibile. Sto seduta e so perché quel posto è occupato da me. Lo capisco nel momento in cui mi giro all'improvviso e uno mi stampa un bacio sulla bocca. Uno. Verosimile.


Flunk Change my ways


5 commenti:

  1. Risposte
    1. Con quello non ci si diverte nemmeno più. Sarebbe stato il posto che avrei evitato peggio della morte a Roma.

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  2. Bella la metafora della sottolineatura nero grafite, e nello stesso tempo morbida! Un contrasto che rende l'idea! Come sempre, anche dopo tanto tempo, i tuoi post scorrono sempre leggeri e svuotano la testa da qualsiasi pensiero...

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  3. Sei sempre il benvenuto Nico. A svuotarti o a riempirti.

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  4. era secoli fa. secoli. dei miei, non dei tuoi.
    era secoli dei miei secoli fa, io a 'uccurdun.
    qualche secolo, e qualche vita fa. molte vite mie fa.

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