giovedì 2 ottobre 2014

Punto.

I miei compleanni iniziano sempre con un incubo, perché contrariamente a tutti quelli che festeggiano il loro arrivo nel mondo come un giorno fausto, io mi sento in lutto.



Se c'è uno spazio ristretto e poco capiente quello è il mio petto. Mi stupisco di quanta rotondità abbia potuto ospitare. Poco sentimento. Scarsa attitudine all'impegno. Tanti stratagemmi. Altrettante bugie o verità nascoste. Rendo elastico questo mio torace, lo apro, ci scovo anfratti infiniti e multiformi. C'è un lungo corridoio e ripostigli scavati nelle pareti. È tanto scuro, ma a me il buio piace, anche dovesse comportare insidie e trappole. E ci sono. Scopro. E io le provoco tutte, voglio vedere fino a che punto riesca a spingermi. Oltre. Senza sforzo ché quando sono in vena tutto mi penetra, tutto mi riempie. Anche dovesse bruciare, far male, bloccarmi, legarmi, stendermi. Io che non voglio seccature né complicazioni ho avuto modo di veder crescere il male e vacillare la mia seppur precaria sicurezza. Mi son fatta squarciare, mi son tirata e ricucita, e ogni volta son tornata su, in un continuo assedio ai nervi, come una molla che si carica e scarica un nuovo assalto. Vuoi che ti racconti? Ti sequestro le mani, le dita e le guido sulle cicatrici. Quelle visibili e quelle interne. Mi presti la bocca, la lingua e la attiro sulle mie. Assaggia. Arpeggio. Armeggi. E gli indugi son spazzati via da una marcia epica, da una cavalcata folle, da una superba narrazione. Mozza il fiato. Come quel lampo improvviso che spalanca un varco nelle nuvole cupe e spesse e illumina il già spaventoso campo di battaglia, spot sui caduti, e flash su quelli ancora vivi che attendono nel Valhalla lo scontro finale. Sono figura in disparte che prende il volo, percorre al contrario la via, ammantata dall'elettricità depositata dal fulmine e infine si poggia, scarto e scelta, pausa e finale. E ora sta giù, s'inarca, si piega, si adagia. Piano. Punto.

Blood fire death - Bathory.

2/10/2008

3 commenti:

  1. Non so se farti gli auguri o dirti condoglianze, ma una cosa è certa: da Forestiero nel mondo e da naufrago, ti abbraccio forte forte!

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    1. * Le condoglianze, nel caso, non sarebbero rivolte a me.

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