domenica 3 maggio 2015

Paralleli e.

Solaris. 1972. Andrej Tarkovskij.

Sono una patita di paralleli. E sono anche una partita per la tangente. Perché quando dici che vuoi il mio bene ti credo, ma se continui a misurarne l'intensità, insisti a definirlo in un determinato modo e dai in escandescenze quando scappa di chiamarlo diversamente io, semplicemente, casco, giù, senza nemmeno far finta di barcollare, anzi, volontariamente punto il vuoto e mi ci infilo. 

Can't get there from here. Clint Mansell. Moon OST.

Dream. Eduard Artemiev. Solaris OST.

Sono l'affezionata ai paralleli. Proprio di quelle situazioni che corrono a distanza sempre uguale e i cui punti estremi, origine e fine, non si incontreranno. Mai. Ci rivedo molto di me: immaginazione=realtà; studi=realizzazione personale; aspirazioni=lavoro; viaggio=c/c; amore=pubblico/privato; cassetto=tana. L'ho aperto stamattina, quello noto per essere scrigno pieno di sogni, ne è uscita una fila di formiche.

Moon. 2009. Duncan Jones.


I doppi. I paralleli.

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