Non vorrai mica interrompere il mio flusso di riflessioni? No, non ho mai smesso. E non penso che sarà facile mettere la parola fine. Non riesco nemmeno a farli entrare tutte nella mia valigia di cartone. Ho pigiato quanto più potessi. Ma non si chiude. No. Ho lottato per sbrogliare l'enorme matassa dei sogni, quelli avveratisi e quelli impossibili. Giusto per traslocare leggeri. Ma lascio perdere ancor prima di iniziare. Mi seguano quelli che calzo a pennello. Io smetto la cernita, è inutile e troppo faticosa. Cosa porteresti con te in un'isola deserta? Un libro che consumerei. Un dipinto che userei come tappeto. Un disco da far tormento. Cominci pure il mio esilio. Son pronta all'eclissi. Muovo per prima e penso già alla prossima mossa. È una battaglia quel gioco. Non ti rendi conto finché non ti si scaglia addosso, nero e cattivo e giù, di fianco al fianco, colpita a morte, eliminata. Game over. Ora dopo aver letto due righe, m'adagio su Guernica e dò un giro di manovella, m'addormento.
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Mai interrompere quel flusso..
RispondiEliminaPerfetto. Dannatamente perfetto. Parole, musica, foto. E l'anima di quest'opera, perchè di opera di tratta. Geniale..
RispondiEliminaCara Petrolio, c'è una poesia della Merini che mi piace tanto e credo userò per l'urna. sono certa che la conosci.
RispondiEliminal'avevo sul vecchio blog, ma ne ero gelosa e sul nuovo non l'ho messa, mi sembra perfetta per commentare questo post, ma potrei sbagliare, in ogni modo spero ti faccia piacere condividerla con me.
Lascio a te queste impronte sulla terra
tenere dolci, che si possa dire:
qui è passata una gemma o una tempesta,
una donna che avida di dire
disse cose notturne e delicate,
una donna che non fu mai amata.
Qui passò forse una furiosa bestia
avida sete che dette tempesta
alla terra, a ogni clima, al firmamento,
ma qui passò soltanto il mio tormento.
c'è un tuo tema ricorrente, quasi che questa consapevolezza dell'impossibilità d'interrompere il flusso nasca sia da stimoli interni che, altre volte, da esterni; e poi quell'impossibilità ti appaga
RispondiElimina@Fulvio: chissà…
RispondiElimina@SerVlad: comincerò a farla mia quando sarà giunto il tempo di lasciarla ad altri… :)
RispondiElimina@Teti: la tua è una delle interpretazioni possibili… tu e io siamo in quel sogno-realtà che è storia in mezzo alle due sigle, si può cambiare l'ordine… come ho pubblicato su twitter, penso più alla Guglielminetti o alla Rosselli. Le italiane in versi che più mi rappresentano. Mi piace (personami) però conoscere le lettere che ti disegneranno e ti racconteranno nel flusso 'terreno' *
RispondiEliminapotresti portare anche un pugnale, serve sempre un pugnale...ah, non dimenticare degli accendini!!
RispondiElimina@Roby: è un tema ricorrente sì, non mi paga, ma m'appaga, hai ragione! e lascio qui i versi della Guglielminetti:
RispondiElimina"Ed ha il torpor d’alcune notti estive,
in cui ci s’addormenta indolenzite
dallo spasimo oscuro d’essere vive".
@UbiMinor: mannooooooo! mangio tutto crudo… e a mani nude! :))))
RispondiEliminaamelia l'una, amalia l'altra?
RispondiEliminaben strana analogia:)
sì, beh, vedrò di restare ancora un po' a disegnare alfabeti, giusto perchè lo dici tu;) buona giornata!
porta anche un portatile e una chiavetta, sennò che cazzo leggo io?
RispondiEliminaMa se i sogni si avverassero tutti non sarebbe noioso?
RispondiEliminano interrompere no!
RispondiEliminaMi raccomando, che sia un giocoso scherzetto, e non un modo petrolizzato per dire che vuoi chiudere il blog... Altrimenti, anche se disprezzo i violenti, potrei darti tante tante botte... :-))))
RispondiEliminaAmmettiamo che i sogni e le memorie siano parte essenziali di ognuno di noi.
RispondiEliminaI sogni avveratisi lo sono, poiché li abbiamo vissuto e sono memorizzati nell'angolo vellutato delle nostre menti. I sogni impossibili si può metterli a parte da soli in una scatola, perché col passaggio di tempo non si sa mai. Un sogno impossibile oggi può diventare un sogno che si avvererà domani, perfino in un'isola deserta.
Quindi laggiù forse la cosa più preziosa e utile, a patto che ci si trova di che mangiare e bere, sarebbe finalmente l'umiltà.
Ho intravvisto qualcosa che mi fa attendere ulteriori sviluppi.
RispondiEliminauna litrata di lsd
RispondiEliminaSe si potesse, mi basterebbe portarmi quell'Aria. Sennò, che ci vado a fare in un'isola deserta?
RispondiEliminanon voglio interrompere !
RispondiEliminaNon c'entra nulla, ma pensavo che prima o poi si potrebbe tentare un post alcolico in società!
RispondiEliminaE cinematografico, ovviamente. ;)
RispondiElimina@MrJamesFord: come non c'entra? Più alcolico di ciò che scrivo.. :))) il problema è il 'quando' ma sapremo metterci d'accordo *
RispondiElimina@Giardi: grazie, leggerti mi dà ulteriore pazzia! *
RispondiElimina@WebRunner: hai perfettamente ragione, ne devo scegliere una..
RispondiElimina@Alpepex: esatto, come dicevo a Ford, son due le sostanze! :)
RispondiElimina@Adriano: ho paura che non riuscirei mai ad esaurirla ;)
RispondiEliminaTroppo forte, anche volendo, non possiamo bloccare quel flusso ...è naturale.
RispondiElimina@Mirino: il sogno più possibile di tutti per me! ;)
RispondiElimina@Alli: tu ci sguazzi alla grande! * Aspè :)
RispondiElimina@ZioScriba: per ora sì, ma mi sto meravigliando della mia costanza! :)
RispondiElimina@Ernest: mi sforzo! ;)
RispondiElimina@Baol: non ho mai avuto dubbi al riguardo. E' proprio così! ;)
RispondiElimina@MagneTico: XXXXXD quando si sarà esaurita la carica provvedi tu? *
RispondiElimina@Teti: mi piacciono tantissimo! *
RispondiElimina@Fulvio: bello scherzo m'hai combinato! Vedi di rifarti vivo.. porc..
RispondiEliminagiusto per andare fuori tema e giusto per rafforzare l'invito a negare qualunque tipo di selezione, di autocontrollo sul flusso dei pensieri, delle parole mi è venuto in mente questo verso:
RispondiEliminadetto alla neve: "non mi abbandonerai mai, vero?".
Zanzotto.
:)
Nemmeno eccessivamente fuori tema… :)
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