domenica 24 marzo 2013

anche volendo..



Le labbra si sforzavano di sorridere, ma gli occhi opponevano resistenza.

Dopo il primo debole tentativo lasciai che prendesse polvere, lo osservavo da lontano, mi ci avvicinavo con difficoltà, ne accarezzavo i contorni, lo immaginavo diverso, accennavo un avvicinamento, ma subito me ne discostavo. Due universi distinti, separati da lunga distanza, dai quali nessuno dei due avrebbe potuto erigere nessun ponte per raggiungere l'altro, un amore impossibile a sublimarsi, uniti solo da un ricordo indissolubile assolutamente non vago, anzi.. fondato su basi solide come solido può essere un mondo parallelo, costruito tenacemente accanto al proprio, quello in cui rifugiarsi non appena il primo diventi insopportabile, invivibile, cinico. Sii ragionevole, prendilo con te, aprilo e respiralo.


Janitor sottofondo, my brother and his nikon, me fumè


Morirò per lui. Non sono riuscita a vivere per me stessa.

passi di Haruki Murakami

10 commenti:

  1. Un sintentico e fumettistico :O.

    Ma solo perchè non puoi vedere la mia faccia.
    Il pezzo è indefinibile, per quanto è piacevole.

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    1. un fumetto gradito assai, quello spero che non prenda troppa polvere! *

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  2. essì, la metafora del parallelo è efficace.
    continua ancora per un po' come adesso e ci divarichiamo nel cosmo senza incontrarci mai più con l'altra parte.

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    1. cazzo è vero, mi ci sono dedicata con troppa affezione! :/

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  3. Quanta voglia di morire per gli alti quando non si vuole ammettere che si vuole morire per sè stessi.

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  4. Che passione, sembra qualcuno che si tuffa nell'acqua e nuota come ne L'Atalante di Jean Vigo.

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