mercoledì 20 marzo 2013

parallelismi




Ne incontro spesso, malvolentieri. Sono tutti presi, forse un po meno di me, a me appaiono più distratti del solito e mi ingannano. Sarà perché nell'aria che preferisco respirare io c'è sempre una strana sospensione elettrica, una tensione che blocca ogni possibilità di riflessione, sarà perché attendo che sia qualcun altro a definire ciò che io tratteggio appena e che non mi va di cancellare né tanto meno correggere, che ecco lì il prossimo sta già dissolvendo piano, mi sta instillando la diffusa tranquillità, quella del 'tanto va così', 'godiamocela finché ce n'è'. Io ci metto del mio. Mi lascio riempire. Succhio quanto basta per far arrivare il flusso e quello si travasa totalmente. C'è chi m'ha definita botte colma senza rubinetto. Vero. Puoi scoperchiare, guardar dentro, ma non puoi aprire e berne. Se cerchi bene troverai perdite. Quelle. Solo. È il risultato di una impostazione minimalista, ma non è scelta intenzionale. È cominciato tutto con un contrasto netto tra dare e avere, continua con il bisogno di contenere e finirà con uno scoppio sonoro quando le fasce creperanno definitivamente dopo millenni di colpi, baci, spinte violente, amplessi dolci, carezze profonde. Non è mai stato un percorso lineare, molto personale, poco coerente, variegato assai. Continuerà a scorrere liberamente. Inutile tenermi.





Una volta ho preso un treno per amore. 
Ferma in posti dove non mi conosce nessuno.
Antonio Giardi

6 commenti:

  1. Ho già espresso il mio parere sull'immagine.
    Non riesco ad esprimerne uno sul pezzo, più convincente di " * ".

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  2. La coerenza lasciamola ai vecchi, la cui memoria è labile e non possono farne a meno.

    Un abbraccio.
    (ritornerò come rimosso, sotto altre forme :D)

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    1. una buona nuova ogni tanto! Me ne accorgerò di sicuro ;)

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  3. Scrivo su carta, ricopio su pc, ricopio nel blog...mi piacerebbe tanto scrivere di botto, a volte, senza cancellare

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  4. risulta difficile anche a me in quest'ultimo periodo, ma mi riprenderò… la spontaneità del sentire

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