giovedì 11 aprile 2013

Moe o Me



Mi son presa tempo. Ben cinque anni. Silenzio. Oro con sfumature violente dalle fortunate e generosissime forme. Il lavoro è stato incessante, le fatiche grevi, ma le pause altrettanto lunghe alla ricerca di equilibri sempre più sottili, affilati, ma che tagliano nel profondo. Del resto ho imparato a far la barba. Sì, col rasoio a scatto e chi si sottopone al mio tocco risulta rilassato, riposato, s'affida a me… a me collo e guance, naso e zigomi e io mi fletto, mi insinuo, mi intono, punto e rado bene. Ho un'ambizione: scoprire cosa c'è sotto quel primo strato di pelo folto, poi sotto il secondo di peluria, e infine sotto il terzo, il più sofisticato, duro, pesante. La bravura sta nell'eleganza del taglio, nella leggerezza dell'addentrarsi… nella densità dei tuoi chiaroscuri, con i quali disegno il perimetro delle tue sensazioni e gioco con le mie. Trovo sempre il bandolo nel vortice dei ricordi, l'essenza della mia confusione. È quella in cui lavoro meglio, vivo bene e t'invito volentieri, a salire, per vedere la mia collezione di dischi scheggiati e cartoline ritagliate e incollate una sull'altra. Il suono dei vinili segnati è sensuale: urla di donna nel momento più intenso del piacere. Il colore e la forma dei puzzle di luoghi è grazia e ripiegamento su di sé: fumo di sigaretta nel post orgasmo. Sontuoso e prolungato respiro grazie al quale tutto ritrova, finalmente, la sua giusta dimensione… un nastro, il flusso. Infinito. Riavvolto capovolto l'otto


11 commenti:

  1. A proposito, devo farmi la barba...

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  2. ma di quale pelo folto stiam parlando?

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  3. sarà l'ora, ma in un primo momento ho letto:
    mi hanno dato cinque anni.
    e sai com'è, quando parti con una idea fissa, il resto derapa.
    pure la musica c'ha messo del suo e così adesso è come avessi capito che ti han chiuso cinque anni in un penitenziario per matti e loro, più matti ancora, ti han messo in mano un rasoio, che in ogni caso sarebbe maglio che posassi, prima che ti prenda la mano;)

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  4. Mi sembra di sentire quel vinile che urla, non lo avresti potuto descrivere meglio.

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  5. La barba, per me, ormai è una coperta di Linus, la tolgo una volta l'anno (se pure...) per dare alla pelle della faccia la possibilità di respirare. Concordo che trovare chi, con la lama, riesce a rilassarti è una gran cosa, molto diversa dallo sbarbarsi da soli.

    Solo che non ci sono più abituato

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