giovedì 24 aprile 2014

questioni. capitali.



Sto vivendo un'avventura al di fuori di me. L'atmosfera è quella ideale, particolare e comune. L'affinità muta. 'Non parlare'. ''Non rivestirti''. Così dirimo i conflitti. Quelli tragici. Quelli leggeri. Sempre di contrasto tra persuasione e retorica si tratta. Spesso solo confronto tra teoria e pratica, essere e divenire. Io la so fare la verità, basta che cambi pelle, basta che mi faccia fuori da sola. La frattura interiore è inevitabile. Il flusso continuo.

Parto. Durante il viaggio rammento vita, precedente. Sgomento. Scruto, scivolo attraverso le fessure del generale stato di decadenza, mi avvito su me stessa o, più facile, rimango inerme, parte di un insieme, un tutto di autosufficienza. Qualcosa mi divide da me e dalla me passata. Qualcuno, meglio. Mi scatena, opera cesura. Abisso sotto. Sopra essere ammalato. S'illumina, improvvisa al contatto con l'altro. E lì si realizza dicotomia: realtà, possibile. Prima, dopo. Si ripete, sempre: ieri dall'altro ieri. Oggi da ieri. Domani da oggi.

'Le attuazioni mi attraggono sempre molto meno che le cose inattuate, e con ciò non intendo soltanto quelle del futuro ma altresì quelle passate, mancate'. Robert Musil

7 commenti:

  1. Che poi la verità, per me, è sempre stata sopravvalutata...

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    1. la penso come te. Non hai idea di quante bugie bellissime io dica, dall'età di 4 anni

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  2. uccidendo il sesto senso e tagliandosi via da tutto... forse allora è possibile capitare in una mattina così e così...

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    1. no, T., non potrei mai, quel senso è una delle poche caratteristiche, fondamentali, mie

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    2. ... mah! io invece ho tenuto buono solo il non senso...

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  3. Buona Liberazione... oggi, ieri, domani, sempre ...

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  4. Se il senso della realtà esiste, e nessuno può mettere in
    dubbio che la sua esistenza sia giustificata, allora ci dev'es-
    sere anche qualcosa che chiameremo senso della possibi-
    lità, [che] si potrebbe anche definire come la capacità di
    pensare tutto quello che potrebbe egualmente essere.
    ROBERT MUSIL, L'uomo senza qualità, parte I, cap. IV.

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