venerdì 1 agosto 2014

anal-tema

Sto procedendo a marcia indietro da un po'. E, devo dirlo, mi si confà. Tanto. È come un pezzo musicale suonato al contrario. Non lo riconoscereste, ma intanto sembra avere un senso. Tanti. Parto mescolando direttrici diverse, evolvo e mi ritrovo ad essere una realtà di maggior spessore. Incredibile. Parecchio. Enfasi frapposta a un enigma. Dagli esordi fino al prologo. Un Suono ch'è graduale tanto da sembrare Silenzio.
Non c'è nessun punto fermo tranne quello alla fine di ogni espressione facciale. Prima c'erano righe rughe, ora punti nei. No, non l'ho messo il cuore. C'è qualcos'altro che pulsa e dà vita a una delle più imprevedibili metamorfosi di corpo e corpo. Sto ascoltando insieme Cradle of Filth e Porcupine Tree. Nessun biasimo d'anima perduta nel bellissimo rituale - sacro e barbarico - tetro e ferale. Tutto molto immediato. Laido. Sbraitato. Bollente. Perché ghiacciato.


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