martedì 6 marzo 2012

la linea scura




Disegnàti dal destino. Entrambi affilati. Foglio a quadri diviso in due. Una parte per uno. Più colore, sfuma, aggiungi, attenua. È arrivato il tuo turno, congiungi quei due punti e segui il segmento formatosi; dove porta? A stabilire un legame indissolubile, a toccare sentimenti profondamente tracciati, complice il tratto duro e materico di un pennello a setole forti, resistenti alle intemperie e desiderose di raccontare il mondo interiore dei personaggi delle loro visioni congiunte e disgiunte allo stesso tempo. Guarda un po' più in là: che vedi? Un universo intero di possibilità... tu? Quelle che non scorgo io son sicure le tue. Sempre la solita ironica. E cosa dovrei fare se non sorridere della sventura incipiente? Sapevi far di conto, avresti dovuto far quello. Sì, probabilmente, tu sai ragionare e dovresti aver ragione, almeno un 49 per cento, ma è l'altro 51 che mi dà problemi: mi rode come un tarlo, il lavoro sicuro mi ripugna, m'avrebbe privata dell'ultima zolla, la soglia sull'abisso... e tu sai, non posso fare a meno, devo sentirlo, voglio quel vuoto. Ho posizionato un lucido sul tavolo luminoso. Guardaci attraverso: che sogni? Una proiezione in avanti di ciò che è raccontato in superficie, un gran bell'insieme di composizione testi e illustrazioni fiabesche, evanescenti, sottili, impercettibili, lontane. Non posso non ammetterlo: sei sempre stata più permeabile alle intemperanze, decisamente trasparente e fugace come un acquerello ti perdi, scompari, ricongiungendoti all'elemento tuo naturale. È una tale gioia fuggire, sottrarsi alla incombenza: nel peggiore degli incubi è la sensazione successiva all'aver superato a velocità inumana la strettoia alla fine di un vicolo buio. Senti ancora l'aria malsana che ti risucchierebbe indietro, ma tu ne sei uscito vittorioso e la saluti sprezzante con uno schizzo di fiato. Non avrai mai pensione se continui così! Tredicesima, buonuscita, straordinaria mancanza di lavoro, assegno in bianco stracciato con orgoglio, un rapporto senza inizio né fine, perciò trattamento ottimale... sfrenata mi lancio sulla corsia più interna, sto arrivando, tira indietro il braccio, impugna bene non fartelo scappare, lo prendo... lascia che attraverso la mia opera viva anche quella tua irrealizzata in una meravigliosa ideale staffetta artistica tra fratelli.


qui il pezzo che non riesco a pubblicare..



... la linea scura che non si interroga solo su quello che l’occhio vede, ma anche su quello che c’è dietro agli occhi.
Edmond Baudoin

14 commenti:

  1. Sto rileggendo il pezzo con il sottofondo, ho dipinto un viale alberato in autunno ai bordi l'universo, onde di luce, sogno o immagino, in ogni caso mi perdo...piacevolmente :-)

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    1. Oh, caro, mi fa piacere, aspettami che vengo a passeggiare (perdermi) con te! ;)

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  2. attenta!!!
    guarda che sei a rischio che ti succeda sta cosa qui
    CLICK
    (a dire il vero è un po' che ci sto provando, ma ancora niente:) tu però sei più brava di me!)

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    1. questo pezzo parla a me e mio fratello in maniera astratta e reale. Tu sei mia sorella lontana, sicuro: un esempio? Quella immagine è simile a una mia interpretazione di Hescher che presentai con la tesi. Forse te ne parlai già. Avevo in mente di scriverne un post, vedremo. ah, che tempi: la mia tesi sull'assurdo. *

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    2. (già! io a distanza vado forte, lo so! però, però, chissà? una mezza idea di passare a trovarti c'è, ma ti avviso prima così scappi:)

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  3. messa cosi' sembra persino facile...

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    1. infatti, se rispecchiasse solo la metà della realtà sarebbe un disastro…

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  4. Attenta che non può andarti sempre bene.
    Anche i biscotti di riso al cioccolato sembrano inoffensivi...

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  5. Qui siamo in piena e pura arte post-moderna!

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    1. nel giorno in cui viene a 'mancare' un grande fumettista poi.. grz! :*

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  6. A seguir due punti non si sa mai dove si va a finire...

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  7. hai ragione, io poi li seguo entrambi contemporaneamente..

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