sabato 3 marzo 2012

musica e pesca




È che tutto s'inceppa. Di continuo. Seguo la traccia. Preciso. Ma il percorso si fa accidentato, permanentemente fosco, grigio. È o no un breve tratto di strada? Sì, impiegherei un quarto di solitaria traversata… sì e no. Ma, mistero e accidente, sbaglio, buco, esplodo. Ogni volta che incrocio la realtà, quella vomita fuori tutto il suo strazio, si sporca. Quant'è brutto accorgersi di non essere autosufficienti. Puliscila. Parla per lei. Chi, io? Io in continua sindrome di mancanza di me stessa? Io che m'aggrappo alle parole e scivolo sempre più? Io anoressica e bulimica, io svuotata e piena. Vivo di scrittura e segni. Ne ho ingeriti talmente tanti e non riesco a restituirli impacchettati in ordine. Son tutti sparsi nella comunicazione confusa e mai traducibile. Usa lo sguardo - rimbrotti. Foto a ripetizione. Soggetto: invisibile, macchia. Dacci un taglio - consigli. Follia. La cura è peggiore del male. Sono in crisi di astinenza. Non ascolto. Non parlo. Rifiuto l'espressione dopo l'ingorgo dei significati. Mi ricreo, quel che mi resta è ironia. L'ho ritrovata come segnalibro alla pagina 1982 del libro mio preferito, quello con la copertina ghiaccia, dove il freddo ha cristallizzato e spaccato, riducendomi in tanti frammenti, silenzioso e asciutto. Troverai le istruzioni più avanti, le rintraccerai quando avrai riadattato l'ambientazione così come in sogno… quella sì che è una terra incantata, il paese ideale nel quale l'immaginazione può distorcere e annullare e brecciare e realizzare! Stai meglio - in un fiato. Sì, che hai capito o, hai fatto finta. Son nata nel trauma e mi salverò, adagiandomi e addormentandomi. Fantoccio in mezzo al frastuono.


avrei preferito della ottima Baby Dee You'll find your footing.. ma non è più disponibile su tubo

12 commenti:

  1. hai spiegato benissimo, e sull'ironia condivido che sia un sottofondo capace di trasformare la morfologia soggettiva e rendere glaciale il clima d'intorno, anche se prima o poi ci si aggrappano più o meno tutti anche per istinto di sopravvivenza:) buon we!

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    1. le spiegazioni cominciano a stancarmi: non smetterò mai, ma son estenuata. Tocchi un punto dolente: io odio il we.. :)

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  2. semiologica cronica, inguaribile, ma dopotutto da cosa guarire? la scrittura è taumaturgica volendo. quando proverai a fare un testo per te sperimentale? per te, sperimentale solo per te, in completa sottrazione della costellazione di sensazioni che ogni volta ti sommerge e ci proponi. fermo restando che a noi ci piaci così, noi non possiamo pensare solo a noi, ma anche a te.
    con la massima stima :**

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    1. questo è sperimentale: prima scrivevo in maniera estremamente descrittiva e non mi serviva. Ricerco tutto ciò che sia il più possibile 'assurdo' nell'arte in generale e ciò mi riporta indietro e avanti in continuazione. Non c'è nulla della cura, ma mi conosco, questo è. C'è un disegno qui accanto nella galleria che riflette esattamente ciò che io sono: uscita di insicurezza, quella che mi porta fuori dalla realtà, perché, credo, quella che mi circonda mi piace poco. Gente che viene sfrattata da pericolosi magnati della delinquenza e nessuno li aiuta, anzi nessuno li ascolta, e quello che dovrebbe rappresentarli al potere impone loro 'la' soluzione.. cosa dovrei pensare? E la gente comune che dovrebbe appoggiarli (sto leggendo degli interventi spaventosi sul blog di un nostro amico) si basa su un pregiudizio per attaccare sempre e comunque la gente del sud e chi li rappresenta, le istituzioni nella grande terra che non esiste sostiene che è cosa buona e giusta. Cosa dovrei pensare? Troppo e niente. Si va avanti ma con poche calde convinzioni solide. Meglio il ghiaccio..

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  3. Non avrei dovuto leggere le tue risposte. Però, sono incisive. E le condivido.

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  4. Risposte
    1. per fortuna e per buona memoria eseguo io.. :) e dirigo anche!

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